Diventerai respiro alle dipladenie
Diventerai respiro alle dipladenie
la sete delle estati
una sedia vuota al tavolo
dove lo incontravi
taciute parole
come nenie di boschi
su raggi beffardi di sole
la sete delle estati
una sedia vuota al tavolo
dove lo incontravi
taciute parole
come nenie di boschi
su raggi beffardi di sole
un bacio non dato in un'alcova
quando era il momento
la speranza nuova
e un dolore maturo
come grappolo,
una cerimonia pagana
celebrata fra muschi
e tra rovi.
A lui e agli altri che ti dissero "Bella"
negherai il riconoscimento
di un pensiero. Non sarai mai
come ti volevano- disponibile e lontana-
non sarai neanche un loro pieno ricordo
di sicuro,
perché ometteranno sempre qualcosa
la tua tenerezza, per esempio.
Ma tu diverrai
dall'essere cosa
-semplice bisogno-
e sarai tormento
perché lasciasti evaporare il sogno,
su iniziativa del tempo.
(L'immagine allegata è opera dell'autrice, "Autoritratto", olio su cartone telato).
Poesia scritta il 06/02/2024 - 15:06
Letta n.274 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Nel silenzio della notte, un pensiero si risveglia,
Un autoritratto nell'oscurità, un'immagine che brilla.
Olio su cartone, un tocco di realtà,
Un'artista nel suo mondo, un sogno che diventa verità poi per miracolo poesia.
Un autoritratto nell'oscurità, un'immagine che brilla.
Olio su cartone, un tocco di realtà,
Un'artista nel suo mondo, un sogno che diventa verità poi per miracolo poesia.
Francesco Cau 07/02/2024 - 09:38
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Poe molto delicata ma che esprime un contenuto doloroso, uno di quegli eventi che nessuna donna vorrebbe vivere. Molto bella, ciao
Francesco Scolaro 06/02/2024 - 16:23
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