È quasi sera, ora d’andare
ma il sole pigro tergiversa
nel cielo settembrino
a curiosare tra le pieghe dei monti
dove le prime ombre
stanno bevendo la luce.
Un bambino sul prato
si dondola su un sasso
ed un altro, mano alla fronte
osserva l’orizzonte
quasi a cercare nuove frontiere.
Poco distante quanto pronto
tra un ramo basso del pino
un’allodola impettita
gode un altro caldo
prima di ripartire.
Poi sento la tua voce
non più assorti i bambini
ora corrono festosi
l’allodola s’invola
e perfino la luce
sembra essere mutata.
L’attimo si è infranto
e con la mente soltanto
ne raccolgo i frammenti.
ma il sole pigro tergiversa
nel cielo settembrino
a curiosare tra le pieghe dei monti
dove le prime ombre
stanno bevendo la luce.
Un bambino sul prato
si dondola su un sasso
ed un altro, mano alla fronte
osserva l’orizzonte
quasi a cercare nuove frontiere.
Poco distante quanto pronto
tra un ramo basso del pino
un’allodola impettita
gode un altro caldo
prima di ripartire.
Poi sento la tua voce
non più assorti i bambini
ora corrono festosi
l’allodola s’invola
e perfino la luce
sembra essere mutata.
L’attimo si è infranto
e con la mente soltanto
ne raccolgo i frammenti.
Poesia scritta il 13/02/2024 - 14:25
Letta n.260 volte.
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Commenti
Molto apprezzata.
Maria Luisa Bandiera 13/02/2024 - 17:09
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