Ieri ho pranzato
con una fiammella in estinzione.
Da occhi rassegnati,
ho scorso
l'inafferrabile senso della vita.
Dalle finestre,
un cielo fantasma
fa da coperta ai Parioli,
ed io bacio un inizio.
Eppure ieri Roma
sembrava in Primavera,
un sole ignoto brillava,
mentre io inalavo morte.
Oggi le ore riversano
invece,
il colore dello spettro
ma la vita s'imbeve.
E' il divorzio dei sensi
dalle stagioni,
se tramontano
del Novecento le speranze,
se s'edificano,
i germogli del Duemila.
con una fiammella in estinzione.
Da occhi rassegnati,
ho scorso
l'inafferrabile senso della vita.
Dalle finestre,
un cielo fantasma
fa da coperta ai Parioli,
ed io bacio un inizio.
Eppure ieri Roma
sembrava in Primavera,
un sole ignoto brillava,
mentre io inalavo morte.
Oggi le ore riversano
invece,
il colore dello spettro
ma la vita s'imbeve.
E' il divorzio dei sensi
dalle stagioni,
se tramontano
del Novecento le speranze,
se s'edificano,
i germogli del Duemila.
Poesia scritta il 01/03/2024 - 09:38
Letta n.228 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Edificare il nuovo, una gran bella prospettiva. Complimenti
Francesco Rossi 01/03/2024 - 20:01
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