GRIDA IL TUO DOLORE
Vivere e poi morire
l’attesa può essere
lunga...la morte è qui
allora ti grido Dio
se vivere in superficie
o toccare il fondo.
Rispondi...
la stanchezza e il senso
di impotenza mi bloccano.
Che ne sarà dei miei fiori
del mio dare amore
non ho altro che questo
me e la mia vita.
Molte cose cesseranno
di esistere bellezza
fatiche lontane...amore.
Sono qui vittima
sul tuo altare
dove frammenti di anima
si perderanno nel cielo
lasciando il mondo
che soffre senza
nessuna risposta.
l’attesa può essere
lunga...la morte è qui
allora ti grido Dio
se vivere in superficie
o toccare il fondo.
Rispondi...
la stanchezza e il senso
di impotenza mi bloccano.
Che ne sarà dei miei fiori
del mio dare amore
non ho altro che questo
me e la mia vita.
Molte cose cesseranno
di esistere bellezza
fatiche lontane...amore.
Sono qui vittima
sul tuo altare
dove frammenti di anima
si perderanno nel cielo
lasciando il mondo
che soffre senza
nessuna risposta.
Mirella Narducci
Poesia scritta il 24/05/2024 - 09:24
Letta n.237 volte.
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Commenti
Io non scomoderei Dio, scomoderei l'essere umano, io credo che chi edifica, chi si impegna, chi scrive, lascia qualcosa di suo in questo mondo e lo lascia a beneficio degli altri, che siano pochi o tanti non importa.
Francesco Rossi 25/05/2024 - 14:40
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Una bella lirica, quasi una preghiera al nostro sommo Creatore...
Maria Luisa Bandiera 24/05/2024 - 13:58
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