Ricordando papa Francesco
Al di là del vetro
di un acquario
guardo il mondo
velato di torpore
e angoscia.
La realtà si fa breccia
attraverso le acque
ferme calme...
bolle d’aria in superficie
e al cuore torna la speranza.
Risorto nel giorno del Signore
l’umile pastore è salito
alle porte del cielo
portando con sè
l’odore dell’ovile
così tanto amato.
L’ultimo poverello
di Assisi si spoglia
dei fardelli del mondo
e ai tuoi piedi...
chiede mercè.
di un acquario
guardo il mondo
velato di torpore
e angoscia.
La realtà si fa breccia
attraverso le acque
ferme calme...
bolle d’aria in superficie
e al cuore torna la speranza.
Risorto nel giorno del Signore
l’umile pastore è salito
alle porte del cielo
portando con sè
l’odore dell’ovile
così tanto amato.
L’ultimo poverello
di Assisi si spoglia
dei fardelli del mondo
e ai tuoi piedi...
chiede mercè.
Mirella Narducci
Poesia scritta il 15/05/2025 - 08:53Letta n.200 volte.
                        			
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Commenti
Se la merita tutta questa tua bellissima dedica a questo papa che ha incarnato la semplicità, così come predicava Gesù. Ciao Mirella, complimenti 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
Francesco Scolaro  
 16/05/2025 - 19:41 --------------------------------------
  
            
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