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TINO E LE RAGAZZE DEL BORGO

In una calda serata d’estate, mentre la luna illuminava la campagna e l’aria emanava dei soavi profumi, si udiva un mormorio di ragazze, che respirando l’odorosa e pura aria estiva, discorrevano dei loro amori e delle loro speranze, con un tono di spensieratezza e d’allegria.
Ad un tratto, da una casa rischiarata tenuamente, uscì un giovane di nome Tino.
Buona sera Tino, gridarono in coro le fanciulle vedendolo avvicinarsi.
Il giovane rispose salutando a sua volta tutto il gruppo, con una voce armoniosa avvicinandosi a Pia, mentre le altre ragazze guardavano con occhi rapiti e ammirati. Vogliamo farci una passeggiata lungo il viale ? domandò Tino.
Volentieri, è una bella serata e la luna piena ci farà compagnia e illuminerà il nostro percorso, risposero le ragazze.
Così tutti si incamminarono per il sentiero semibuio con un tremore mal represso nel cuore.
Le gaie fanciulle pensavano certamente ai loro amori, ai loro fidanzati e immaginavano di averli a fianco e di stringerli, baciandoli all’ombra degli alberi che fiancheggiavano la strada.
Solo Pia non aveva ancora aperto il suo cuore ad un amore grandioso, però sentiva dentro di sé qualcosa che le mozzava il respiro e le faceva tremare il petto. Spesso aveva incontrato lo sguardo di Tino e ne era rimasta turbata.
Quella sera camminando al suo fianco, si sentiva strana ed impacciata.
Anche il giovane Tino sentiva qualcosa che l’attirava prepotentemente verso la fanciulla e provava una gioia indescrivibile nel starle vicino.
All’improvviso, Tino, che era rimasto quasi muto ai discorsi delle ragazze, si rivolse timidamente a Pia, prendendole la mano e dicendo: Sono tanti giorni, tanti mesi che ti penso sempre; diverse volte avrei voluto parlarti di tutto quello che sento nel mio cuore per te, ma sono molto timido e non ho mai avuto il coraggio di farlo. Ma questa sera, vedendo le tue amiche che parlano felicemente dei loro fidanzati, e guardandoti da vicino negli occhi, devo trovare la forza e dirti che sono prepotentemente attratto dalla tua bellezza, dalla tua dolcezza, dal tuo modo di fare e dalla tua serietà.
Insomma, sei entrata totalmente e per sempre nel mio cuore, nella mia mente e nella mia anima. Spero che anche tu provi qualcosa per me e che non ti sono del tutto indifferente. A questo punto Pia alza lo sguardo e anche lei timidamente risponde a Tino: anch’io ti ho pensato tante volte e mi ero accorto del tuo interessamento per me. Anch’io sono timida e quando ti incontravo, cercavo di allontanarmi prima possibile, anche se ero felice di vederti. Comunque anch’io provo attrazione per te e mi piaci sia tu che il tuo comportamento, ma adesso così all’improvviso, non so che dire, per me è la prima volta che parlo di queste cose con un ragazzo.
Nel frattempo, le altre fanciulle che si erano allontanate di qualche metro, hanno capito tutto e hanno cominciato a battere le mani e gridare: bacio, bacio, bacio! Questa volta Tino, non si è fatto sfuggire l’occasione e abbracciando Pia le ha dato un innocente pur se caldo e amorevole bacio tra gli applausi delle ragazze e la timidezza e all’inesperienza dei due giovani apprendisti fidanzati !
La serata si è protratta per circa un’ora, tra il viale principale e qualche scorciatoia tra i viottoli di campagna.
Tino e Pia hanno continuato a camminare in gruppo e fare discorsi su argomenti vari, insieme alle altre amiche; ma i loro cuori battevano forte e incessantemente mentre le loro menti volavano molto in alto e lontano.
Erano confusi, ma consapevoli che qualcosa di bello, di grande e importante stava cambiando per sempre la loro vita.
Stava nascendo un tenero, puro, profondo, pur se acerbo primo amore della loro ancora giovane vita.
Al termine della passeggiata, tra racconti vari e risate, giungono vicino al Borgo dove, augurandosi la buona notte e dandosi l’appuntamento per l’indomani, ognuno fa ritorno nella propria casa.
Anche Tino e Pia, sempre più timidi, confusi e impacciati si salutano con un cenno della mano ed entrano nelle rispettive abitazioni.
La nottata è tata molto agitata per entrambi. Tino, non riusciva a prendere sonno, aveva mille pensieri per la testa; pensava a Pia, chissà che starà facendo, starà anche lei pensando a me? Si starà innamorando veramente di me? Ma l’avrà capito che io già sono follemente innamorata di lei?
E così Tino ha trascorso la nottata totalmente in bianco, fino alle prime luci dell’alba!
Anche Pia ha trascorso una nottata poco tranquilla, tra l’agitazione, l’ansia e l’insonnia, pensando a questo nascente primo amore che pur se molto bello, le procurava un senso di smarrimento e di trambusto nella sua mente e nel suo cuore. Aveva tanti timori, poiché non aveva mai provato in precedenza questi sentimenti così dolci e puri, permeati di un giovane e tenero amore.
Il mattino successivo, entrambi avevano il desiderio di rincontrarsi, ma avevano anche il timore di farsi notare così impacciati dai loro genitori.
Ormai però, l’amore appena nato, stava crescendo da un minuto all’altro e così quasi senza rendersene conto si sono ritrovati lungo il viale alberato del Borgo e prendendosi per mano si sono incamminati lentamente, verso una panchina dove guardandosi negli occhi si sono scambiati un tenero e dolcissimo bacio, mentre si giuravano un profondo e interminabile Amore! – (Erano cose che accadevano nei tempi passati…!)



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Racconto scritto il 16/03/2015 - 07:54
Da Sabatino Santucci
Letta n.1210 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Bel racconto,l'emozione del primo amore e del primo bacio penso sia immutato,l'attesa più breve,complimenti,piaciuto

genoveffa 2 frau 16/03/2015 - 19:34

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Ringrazio tutti per i voti e per i commenti che mi avete concesso con tanta generosità! (Per la parola innamorata, si è trattato ovviamento di un refuso, nonostante l'avessi riletto prima di inviare!)

Sabatino Santucci 16/03/2015 - 15:19

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"Nel frattempo, le altre fanciulle che si erano allontanate di qualche metro, hanno capito tutto e hanno cominciato a battere le mani e gridare: bacio, bacio, bacio!"
Ho trovato fuori contesto questa frase, goliardica nel mezzo di un'atmosfera romantica.
Comunque un bel racconto, non solo di altri tempi, ma anche attuale. Le vie dell'innamoramento non mutano. Saluti, Fabricio.

Fabricio Guerrini 16/03/2015 - 14:20

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Credo che ogni volta che ti siederai su una panchina ricorderai e riassaporerai il dolce bacio della tua Pia.

Roberto Colombo 16/03/2015 - 11:17

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Con questo bellissimo racconto, hai descritto la nascita di un amore puro e forte, Molto piaciuto, bravo! Buona giornata,

Chiara B. 16/03/2015 - 10:45

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Il mio voto è eccellente!
Le atmosfere amorose dell'artista Santucci, son stupende!
Faccio notare che quando è il protagonista maschile a pensare attraverso il monologo interioire... si usa impropriamente il femminile "innamorata"!
Ovviamente è solo un refuso!
Chapeau!

Maria Valentina Mancosu 16/03/2015 - 10:40

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Mi piacciono mle storie d'amore, quelle semplici e narrate con parole semplici come fai tu. Dirette e complici allo stesso tempo le situazioni che mi spiace dirti non accadevano solamente tempi addietro. Anche oggi per chi, come me segue i giovani, non esiste meraviglia ormai nel vedere questi ragazzi che mentre interfacciano con freddi strumenti tecnologici si scambiano quei teneri baci e si amano. L'approccio è lo stesso forse cambia un po' il dopo che adesso è più automatico e prima molto ambito; nell'intenzione comunque non è cambiato nulla se di amore parliamo. Bello molto bello Sabatino.

luciano rosario capaldo 16/03/2015 - 10:38

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