tanto che gli si toglie parte tempo che gli è dovuto… egoisticamente pensi che potrà capirti, che potrai recuperare il tempo a loro sottratto, in un altro momento: forse non ti rendi conto che sono occasioni che quando si presentano, li devi affrontare… che ti piace o no: quante volte si e presentata l’occasione di un confronto, un chiarimento, un abbraccio, una parola dolce, una intimità! Sono queste le priorità… la cattiva gestione del tempo ti porta ad essere egoista, Pensi di averne tanto… ma proprio perché pensi di averne tanto, non fai niente… ne per te, ne quanto più per chi ti sta accanto… perché ti fai prendere dalle ansietà, dai problemi, dal tuo proprio carattere. Intanto il tempo, scorre, vola, inesorabile. Vorresti mettere le cose a posto con tutti: ma ti accorgi che ti rimane solo le briciole di quel prezioso tempo… indietro non puoi tornare… puoi solo cercare di dare il meglio di te ogni giorno, rispettando gli altri con pazienza. Mi viene in mente, qualcosa che ho sentito tanto tempo fa: < come vede il tempo l’uomo, è come lo vede Dio.>
Un giorno un uomo dopo aver sistemato il suo giardino, notò che mancava qualcosa: entrò in casa e chiese a Dio.
di esaudire un desiderio, ma più che un desiderio, volle mettere alla prova Dio… chiedendogli per il suo giardino: un fiore è una farfalla. Poi penso! che sarà mai per Dio queste due semplici cose? Dopo qualche giorno, curioso, andò nel giardino ma: niente, alzo gli occhi al cielo per qualche istante ed entrò in casa è non ci pensò più. Passa del tempo, i primi fiori annunciavano la primavera, il sole invitava a stare all’aperto. L’uomo
approfittando della bella giornata, andò nel suo giardino, ma: ancora niente… deluso, entrò in casa: è comincia a pensare: sicuramente Dio ha tante cose da fare, poi: come ho potuto pensare che Dio mi ascoltasse? Chi sono io? Ho ragione di pensare che Dio non esaudirà mai… la mia richiesta! Perché? Non era coerente, l’uomo chiedeva è basta! Il suo cuore era lontano dalle cose essenziali.
Passa ancora del tempo, l’uomo non andava neanche più nel suo giardino, le giornate continuavano ad essere sempre più belle… dalla finestra che sporgeva al giardino: l’uomo, vide qualcosa di nuovo nel suo giardino! Corse subito a vedere… ma: rimase ancora più deluso… quello che vedeva non era quello che aveva chiesto a Dio…
sotto i suoi occhi cera un cactus, con sopra un bruco.
Si rivolse a Dio è disse: Padre, Io, ti ho chiesto un fiore, è una farfalla! se non puoi, va bene, avrai sicuramente cose più importanti da fare… perdonami, mi rendo conto di quanto insensata è questa mia richiesta. Da ora in avanti il mio tempo lo dedicherò alle cose importanti. Passa ancora del tempo, la primavera era nel suo splendore, tutto era in fiore. L’uomo sereno tagliava l’erba , quando all’improvviso: ferma la taglia erba… è i suoi occhi, cominciarono a lacrimare… quel cactus, dall’aspetto minaccioso aveva donato un bel fiore… è sopra, non un brutto bruco… ma una farfalla. Con gli occhi di pianto chiese perdono a Dio, per aver dubitato di lui. Dio, apprezzò la sua umiltà… non solo gli diede un fiore, ma… il più bello: è non una semplice farfalla… ma, la più bella.
Questo vuol essere un invito alla pazienza, a considerare i tempi degli altri, con rispetto, è soprattutto: quando chiediamo qualcosa a Dio: dobbiamo essere coerenti, possiamo ingannare l’uomo, noi stessi: ma non Dio.
Capire che i nostri tempi, non sono gli stessi tempi di Dio, ci aiuterà nelle decisioni importanti: lui sa quando è il tempo giusto per noi… per donarci quello che è veramente importante.
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