Mio nonno era un uomo saggio, un uomo saggio che mi voleva bene o comunque che ne voleva a me più che agli altri. Ad essere sinceri lui odiava un po’ tutti, forse anche se stesso, ma io gli sono sempre andato a genio malgrado fosse estremamente diffidente anche nei confronti dei suoi stessi figli. Credo vedesse in me qualcosa che sapeva riconoscere, qualcosa che lui stesso mi aveva tramandato, la solitudine. È per questo che non mi sorprese affatto quando, prima di sparire dietro quella porta che se lo sarebbe portato via per sempre, decise di consegnarmi la lettera, quella lettera che non aveva mai condiviso con nessuno. Sulla busta solo due parole: “Per Luca”. All’interno erano contenute le regole, le dieci regole del tutto, in quelle poche righe venivano racchiusi anni di esperienza e di errori, anni di vita che lo avevano portato a diventare quello che era. Dieci righe, ottantasette anni.
1. Non fidarti di nessuno se non di te sesso e neanche troppo. 2. Far finta che un problema non esista ne crea inevitabilmente almeno altri tre. 3. Non mentire mai se non sei sicuro di riuscire a ricordare ogni singola balla detta in passato. 4. Non mentire mai se non sei sicuro di riuscire a ricordare come sono andate veramente le cose. 5. Non partire pensando che “provarci” è già abbastanza perché “riuscirci” è meglio. 6. Contare fino a dieci non serve, fino a tre può bastare. Se alla fine avrai ancora voglia di farlo allora fallo ma almeno avrai altri sette secondi per goderti lo spettacolo. 7. Un “amami” sarà sempre più sincero di un “ti amo”. 8. Fa di tutto per essere felice ma se non dovessi riuscirci non fingere di esserlo, soprattutto con te stesso. 9. Non dire mai a nessuno e in nessun caso tutto quello che sai. 10. …
Artista Simone... la sua dialettica è edificante e interessante... sono grata
Maria Valentina Mancosu 24/03/2015 - 20:59
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Se ho speso questo tempo per risponderti nuovamente è perché penso ne valga la pena. “ Voi autori”…Non sono un autore, i miei studi non mi hanno mai portato e non mi portano tutt’ora in quella direzione, come molti qui alla fine di una giornata mi piace semplicemente rilassarmi scrivendo qualcosa che possa per un secondo farmi spezzare dalla quotidianità. Nessuno intendeva accusarti di nessun “delitto” ben venga la sincerità che di mezze verità qui non sappiamo davvero più che farci. Mi scuso per non essere riuscito ad intrattenerti con la speranza che la prossima riuscirò a fare di meglio. Un saluto. (p.s spero tu non veda il mio non darti del lei come una mancanza di rispetto ma come un gesto di innocua confidenza)
Simone Coriandoli 24/03/2015 - 16:08
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Ciao Maria Valentina Mancosu . Credo che tu mi abbia frainteso o più probabilmente sia stato io a spiegarmi male e per questo mi scuso. Reputo, in tale ambito, ogni opinione “personalissima” semplicemente per il fatto che ogni volta che vi leggo non riesco a fare a meno di far riaffiorare in me sensazioni personali legate alla mia storia e alla mia vita e quindi di riversarle in quello che leggo. Questo intendevo con “personalissime opinioni” a prescindere da quali esse siano. Credimi. Forse ho sbagliato nel generalizzare, forse non accade poi a tutti, magari, e dico magari, le tue opinioni non lo sono e sono invece oggettivamente riconosciute. Ti prego di credermi se ti dico che non sto tentando ti fare polemica né tanto meno di nascondere la testa sotto la sabbia per non sentire le critiche. Io devo crescere e voglio crescere.
Simone Coriandoli 24/03/2015 - 16:08
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Mi dispiace, artista Simone... di quest'opera, non ho goduto per nulla! Perché mai, se il pubblico non si complimenta... allora, voi autori andate scrivendo di "personalissime opinioni"? Ogni volta che uno scrivente partorisce un'opera, la stessa... può piacere oppure no... a me, questa sua, non è piaciuta! Mica ho commesso delitto, ad esser sincera... saluti!
Maria Valentina Mancosu 24/03/2015 - 14:36
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Ciao Lucio grazie per il commento. Quello che dici è verissimo, probabilmente ne mancano anche molti altri, io stesso che li ho scritti non mi rivedo in molti e ne vorrei tanti altri ma questo "nonno" era un po' così, disilluso e forse deluso. Magari a noi andrà meglio, almeno speriamo . Un saluto.
Simone Coriandoli 24/03/2015 - 12:25
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HOLA SIMONE ho letto che il racconto è frutto d'immaginazione, allora dico bravo a te no a tuo nonno. Secondo il mio modesto parere mancano due regole 1) Si sempre te stesso in ogni contesto. 2) Con accortezza fidati di qualcuno, prima o dopo ne avvertirai la necessità. Siamo nati per stare tutti insieme, poi se vuoi fare l'eremita è una tua scelta.....Originale il tuo scritto Adios
Lucio Del Bono 24/03/2015 - 01:27
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Ringrazio tutti tantissimo per il tempo dedicato . Siete gentilissimi. Ci tengo a precisare che questo racconto, grazie al cielo oserei dire, è frutto di mera immaginazione. Per Maria Valentina Mancosu al di là delle valutazioni che reputo personalissime (come è giusto che sia) io credo, seppure ammettendo di sapere a riguardo davvero pochissimo, che il "non condividere" un qualsiasi tipo di lavoro o concetto non sia di per sé una valida giustificazione per non riuscire in qualche modo a goderne. Un saluto a tutti
Simone Coriandoli 24/03/2015 - 00:28
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Sulla è andava l'accento.,, refuso!
Maria Valentina Mancosu 23/03/2015 - 22:35
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Condivido solo la regola due! Il mio voto e discreto!
Maria Valentina Mancosu 23/03/2015 - 22:34
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Bisogna sempre arrivare ad una certa età per poter affermare certe cose?! Regole validissime, tienile sempre in mente e ben care. Ciao...
Gio Vigi 23/03/2015 - 17:55
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Saggio il nonno,regole d'esperienza di vita da seguire,la decima...libero arbitrio,decisamente eccellente, buona giornata
genoveffa 2 frau 23/03/2015 - 10:11
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UN DECALOGO DILIGENTEMENTE POSTATO... IL 10° LASCIAMOLO GIUSTAMENTE A LA LIBERTA' DI OGNUNO... LIETA SETTIMANA
Rocco Michele LETTINI 23/03/2015 - 08:39
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credo che tuo nonno ti abbia tramandato veramente dieci regole utilissime nella vita e le condivido tutte.Un grande insegnamento dettato dall'esperienza e anche dalla sofferenza.Ciao
Anna Rossi 23/03/2015 - 04:40
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