Cara amica,
racconto quel che accade spesso a noi creature del gentil sesso.
Sei in un bar, ristorante o supermercato e, visto che sei una persona normale, hai lo stimolo per l’espletamento di alcune funzioni fisiologiche, quelle leggere.
Insomma devi pisciare!
Chiedi con discrezione dove si trovino i servizi, e lì ti ci dirigi con la tua borsa, perché non si sa mai….
Hai resistito fino all’ultimo, ma stai mettendo a dura prova l’elasticità della tua vescica che non ti ha chiesto di partecipare ad alcun torneo e sta per esplodere!
Ah, che bello, il bagno è libero, finalmente fra un po’ riuscirai a stare in posizione eretta, dopo che ti sarai liberata di quel peso che ti comprime.
Prima cosa chiudi la porta a chiave….ah, non c’è la chiave e neanche un gancio…
Ecco, è vero che siamo tutte uguali ma un po’ di intimità sarebbe gradita, visto che potrebbe aprire chiunque…
Va bene, appendi la borsa all’appendino…ah, non c’è neanche quello…
Giustamente pensi di appoggiare la borsa a terra, ma non puoi perché il pavimento è completamento bagnato e quello che c’è a terra non ti sembra, così, a prima vista e annusata, Chanel N. 5!
Appendi allora la tua borsa, testimone di molte soluzioni, al collo e nel frattempo armeggi con la cintura dei tuoi pantaloni e le mutandine.
Ti giri per preparare la carta igienica e….nooooo, non c’è neanche quella!
E’ in quel momento che inizi a scorrere il calendario…e tutti i santi..
Cerchi di aprire la tua borsa dove sei sicura di aver infilato un pacchetto di fazzolettini, e sì, li trovi, Santa Borsa!
….ma non è ancora finita…
Il gestore del locale ha pensato bene di cedere, per una strana associazione, i servizi per disabili a noi donne. Sì, quello alto sessanta centimetri mentre tu sei alta un metro e mezzo, ma soprattutto ti stai pisciando e ti tocca fare l’ultima e la più faticosa acrobazia e a questo punto se ti vede qualcuno non te ne frega più niente!
Borsa al collo, calzoni e mutandine calati, piedi sulle punte alzandoti il più possibile per non sfiorare la tavoletta del water lurida e con l’immensa speranza di riuscire a farla dentro senza bagnarti gli indumenti.
Sai che se parte una goccia vien fuori tutto il resto senza alcun controllo, ma ormai non ce la fai più…e vada come vada ormai, il tuo unico pensiero è di liberarti!
Ce l’hai fatta, nessuno t’ha vista e di questo alla fin fine ti rammarichi, perché una cosa così neanche in palestra sei mai riuscita a farla!
Poi ti ricomponi e torni dagli altri, frastornata e silenziosa, tanto che si chiedono il motivo di questo repentino cambio d’umore definendoti lunatica e non sapendo che stai contenendo una felicità da podio in completa solitudine.
Ma io mi chiedo, perché noi donne non abbiamo diritto ad un water normale?
Lo esigiamo, non tutte riusciamo a fare le contorsioniste!
Dateci un water normale!!!
Il resto ce l’abbiamo in borsa, si quella che ci è rimasta appesa al collo quando abbiamo raggiunto gli altri….
racconto quel che accade spesso a noi creature del gentil sesso.
Sei in un bar, ristorante o supermercato e, visto che sei una persona normale, hai lo stimolo per l’espletamento di alcune funzioni fisiologiche, quelle leggere.
Insomma devi pisciare!
Chiedi con discrezione dove si trovino i servizi, e lì ti ci dirigi con la tua borsa, perché non si sa mai….
Hai resistito fino all’ultimo, ma stai mettendo a dura prova l’elasticità della tua vescica che non ti ha chiesto di partecipare ad alcun torneo e sta per esplodere!
Ah, che bello, il bagno è libero, finalmente fra un po’ riuscirai a stare in posizione eretta, dopo che ti sarai liberata di quel peso che ti comprime.
Prima cosa chiudi la porta a chiave….ah, non c’è la chiave e neanche un gancio…
Ecco, è vero che siamo tutte uguali ma un po’ di intimità sarebbe gradita, visto che potrebbe aprire chiunque…
Va bene, appendi la borsa all’appendino…ah, non c’è neanche quello…
Giustamente pensi di appoggiare la borsa a terra, ma non puoi perché il pavimento è completamento bagnato e quello che c’è a terra non ti sembra, così, a prima vista e annusata, Chanel N. 5!
Appendi allora la tua borsa, testimone di molte soluzioni, al collo e nel frattempo armeggi con la cintura dei tuoi pantaloni e le mutandine.
Ti giri per preparare la carta igienica e….nooooo, non c’è neanche quella!
E’ in quel momento che inizi a scorrere il calendario…e tutti i santi..
Cerchi di aprire la tua borsa dove sei sicura di aver infilato un pacchetto di fazzolettini, e sì, li trovi, Santa Borsa!
….ma non è ancora finita…
Il gestore del locale ha pensato bene di cedere, per una strana associazione, i servizi per disabili a noi donne. Sì, quello alto sessanta centimetri mentre tu sei alta un metro e mezzo, ma soprattutto ti stai pisciando e ti tocca fare l’ultima e la più faticosa acrobazia e a questo punto se ti vede qualcuno non te ne frega più niente!
Borsa al collo, calzoni e mutandine calati, piedi sulle punte alzandoti il più possibile per non sfiorare la tavoletta del water lurida e con l’immensa speranza di riuscire a farla dentro senza bagnarti gli indumenti.
Sai che se parte una goccia vien fuori tutto il resto senza alcun controllo, ma ormai non ce la fai più…e vada come vada ormai, il tuo unico pensiero è di liberarti!
Ce l’hai fatta, nessuno t’ha vista e di questo alla fin fine ti rammarichi, perché una cosa così neanche in palestra sei mai riuscita a farla!
Poi ti ricomponi e torni dagli altri, frastornata e silenziosa, tanto che si chiedono il motivo di questo repentino cambio d’umore definendoti lunatica e non sapendo che stai contenendo una felicità da podio in completa solitudine.
Ma io mi chiedo, perché noi donne non abbiamo diritto ad un water normale?
Lo esigiamo, non tutte riusciamo a fare le contorsioniste!
Dateci un water normale!!!
Il resto ce l’abbiamo in borsa, si quella che ci è rimasta appesa al collo quando abbiamo raggiunto gli altri….
Racconto scritto il 23/03/2015 - 11:27
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Commenti
Senza parole.Sono un tuo estimatore.
Nino Curatola 24/03/2015 - 17:23
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