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STORIA DI ALDO

A volte il destino compie giri strani ed impensabili, fa avvicinare persone che mai e poi mai avrebbero pensato di conoscersi.
Questa appunto e’ la storia di Aldo.
Nel maggio del 2003 prestavo servizio come gestore famiglie presso la filiale IntesaSanpaolo di Pavia, di p.zza Dante,ricordo ancora che era una mattina calda,che gia anticipava l’avvento della prossima estate.Ero intento a lavorare alla mia scrivania, quando un uomo anziano apparentemente di c.ca 80 anni ma molto arzillo avanzava deciso verso di me:
-buon giorno, mi posso accomodare?
-prego, si accomodi in cosa posso esserle utile
-oh! E’ molto semplice, mi hanno detto di rivolgermi a lei, dovrei aprire un conto per far accreditare la mia pensione, lei mi puo aiutare?
-certamente,ho solo bisogno i suoi documenti per registrarli nella ns. anagrafe
-si! Certo ecco a lei
Presi i documenti di quell’uomo, Aldo Fieschi era il suo nome nato a Roma nel giugno del 1919,non ci misi molto a fare le copie registrarlo in anagrafe, aprire il conto per l’accredito della sua pensione e sbrigare tutte le altre pratiche relative ad un nuovo cliente.
_vedo che e’ nato a Roma gli chiesi, come mai ora vive a Pavia?
-Pavia e’ una citta’ tranquilla mi rispose prima abitavo a Roma poi per seguire mia figlia visto che sono rimasto vedovo, mi sono trasferito a Milano dove lavora mia figlia Anna per l’appunto, lei fa la giornalista ma Milano e’ troppo caotica e quindi ho deciso di comprare casa e trasferirmi qui a Pavia.
-allora lei vive solo?
-si, ma non ho problemi, mi so gestire e poi mia figlia viene sempre quasi tutti i giorni
-strano il destino, anche io sono di Roma lo sa?
-davvero? E che ci fa qui?
-ci lavoro e qui mi sono sposato, mia moglie fa l’ostetrica ed ho due figli maschi,a dire il vero mi sono trasferito qui con la mia famiglia quando mio padre ando’ in pensione, mia madre e’ originaria del pavese
-Capisco. Bene ora si e’ fatto tardi, ci vediamo fra qualche giorno, arrivederci signor?
-Montalto, mi chiamo Montalto, ma puo anche chiamarmi semplicemente Mauro
-che strano?
-cosa?
-avevo un carissimo amico sotto le armi, con il quale abbiamo combattuto sul fronte greco-albanese e ricordo che si chiamava proprio Montalto come lei, una brava persona che mi salvo’ la vita una volta, si chiamava aspetti….Francesco, si Ricordo bene Francesco ma tutti lo chiamavamo Franco
-non e’ possibile
-cosa?
Lei sta parlando di mio padre, mio padre si chiamava Francesco, nato a Roma il 19 settembre del 1919,ha combattuto in Grecia , abitavamo al quartiere Africano in Viale Eritrea, ma a quel tempo prima della guerra mia padre abitava in Viale Regina Margherita
- al palazzo dei ferrovieri vero? Il nonno faceva il macchinista in ferrovia giusto?
-esatto mio nonno Raffaele faceva proprio il macchinista
-Dio mio, non e’ possibile allora tu sei il figlio di Franco?
-si!
Ci abbracciammo commossi sotto gli sguardi stupiti dei clienti, Aldo era commosso
-tuo padre, dimmi di tuo padre ci siamo persi di vista dopo la guerra
-mio padre purtroppo non c’e piu e’ venuto a mancare nel 1980
-mi spiace tanto, vorrei andare sulla sua tomba a portare un fiore posso?
-si certo ma non e’ qui a Pavia, si trova al cimitero di Verrua Po dove abita ancora mia mamma
Ma se vuole l’accompagno
-molto volentieri
-bene allora la vengo a prendere a casa sabato mattina verso le 9 va bene?
-si certo, ti aspetto Mauro
-va bene sig. Fieschi
-macche’ sig. Fieschi, chiamai Aldo per favore
-d’accordo
Aldo si alzo’dirigendosi verso l’uscita , aveva ancora gli occhi lucidi, quell’incontro inaspettato era stato davvero toccante per entrambi.
Il sabato successivo come d’accordo accompagnai Aldo al cimitero, il tempo era passato ma riconobbe lo stesso la fotografia di mio padre sulla lapide, lo saluto’ commosso accarezzando la sua immagine.
Lo riaccompagnai a casa ,parlammo di molte cose del suo passato, di mio padre della vita passata insieme sotto le armi e tante altre cose .Trascorremmo insieme tutta la giornata,Aldo mi fece vedere alcune fotografie fatte con mio padre ed altri commilitoni al fronte e fu molto emozionante.
Diventammo molto amici,stare con Aldo mi dava l’impressione di avere al fianco ancora mio padre.gli anni passarono ,arrivammo cosi alla primavera del 2007 ,non vedevo Aldo da due settimane, decisi allora di chiamare la figlia Anna a Milano.Purtroppo le notizie non furono buone, Aldo era malato, una forma tumorale molto lenta ma che non lasciava speranze, non me ne aveva mai parlato,andai cosi a trovarlo all’ospedale a Milano
_caro mauro mi disse fra poco mi ritrovero’ con tuo padre e sara’ bello stare ancora insieme come quando eravamo in guerra
Aldo mori il 19 settembre il giorno del compleanno di mio padre,un destino strano davvero, fu come vedere morire mio padre per la seconda volta



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Racconto scritto il 30/05/2015 - 22:18
Da MAURO MONTALTO
Letta n.1318 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Una bella storia. E' vero, capitato anche a me di affezionarmi ad un vecchio di 88 anni, padre di un mio amico. Stare con lui mi ricordava mio padre.

Roberto Colombo 01/06/2015 - 13:01

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Un racconto che lascia al lettore le riflessioni sulla casualità delle vite umane e sugli incontri, forse, già destinati, senza neanche aspettarselo. Storia toccante nel contenuto, sinceramente apprezzata. Bravo!

Arcangelo Galante 31/05/2015 - 19:43

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Mi hai emozionato Mauro, sarò forse stupido, ma queste storie che ricordano le vite passate hanno una patina di dolce melanconia. Un abbraccio.

salvo bonafè 31/05/2015 - 15:29

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Una storia molto commovente e ben scritta

Claretta Frau 31/05/2015 - 14:19

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Una storia commovente raccontata senza fronzoli ... diretto all'obiettivo

Paola P 31/05/2015 - 13:48

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