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Essenza di Dea

Un profumo custodito dal vento mi raggiunge fin sulla terrazza dell’hotel. Seduta a un tavolino appiccicato alla balaustra in azzurrite ravviso tutti gli ospiti, ma nessuno taglia l’aria con il naso per catturare quel mix in cui ravviso neroli, geranio, gelsomino e una nota esotica, forse di vetiver. Sembrerei un segugio se qualcuno mi notasse, ma sono abituata a convivere con la mia invisibilità. Approfitto del mio essere diafana e osservo i presenti per individuare chi indossa quella fragranza travolgente. Dirigo le narici nelle varie direzioni in attesa di aromi capaci di invadere il mio olfatto e rimestare le mie emozioni più profonde.
Vengo attratta da Noriko, scrittrice di noir. Ecco chi potrebbe indossare quell’essenza in modo magistrale, ma l’etere non mi consegna nessun messaggio sensuale, soltanto la visione di un abito lungo in chiffon. Spalle dorate e capelli neri ad accarezzare la schiena scoperta. Noriko è famosa, è nella lista dei best sellers da sempre, è affascinante. E cammina su tacchi vertiginosi per controllare i sudditi ai suoi piedi. No, quella non può essere la dea che indossa il paradiso!
Mi scollo dal mio posto e scendo nel giardino dove convivono pietre levigate, erba rasata in modo maniacale e fiori superbi. Passeggio fra i viottoli e mi intrufolo nelle conversazioni rubando alcuni stralci che ricompongo a modo mio. È divertente fare incursioni nei mondi altrui anche se in questo momento, mentre mi chiedo se girare a destra o a sinistra dopo il cespuglio di ibisco, sono alla ricerca di uno spazio olfattivo.
Due passi e capto qualcosa così devio verso uno slargo che accoglie una fontana i cui colori emessi sott’acqua fremono e sfiorano tutte le nuance dell’arcobaleno. L’ennesimo tocco di rosso acceso di una pianta tropicale mimetizza l’abito di una donna. Non può essere lei la detentrice di questi aromi sensazionali. È vecchia, sembra rachitica ed è sola. D’accordo sulla mise strepitosa e gli accessori originali, però è da sola. Come me. A forza di riflettere mi ritrovo a meno di un metro dalla panchina che la ospita. Una virata non riuscirei a farla con nonchalance. Procedo manovrando il timone di me stessa per sterzare in modo dolce. Quando sono nella sua aura le note seducenti mi catturano. Non riesco a evitare di buttarle addosso lo sguardo. La prima impressione era motivata: è una signora per niente bella, ma forse potrei dilatare i canoni dell’essere attraente. Il profumo che indossa custodisce la sua persona in un alone magico. Il suo sorriso mi cattura come ciò che ha in mano: carta pergamena e penna stilografica. Mi fermo. Apparirò senza dubbio impicciona, ma non mi importa, sono davvero curiosa. Mi invita a occupare parte della seduta invasa da una borsa in paglia con inserti in pizzo e gocce dorate. Vi infila un libro dalla copertina in pelle rossa, uno scialle che raccoglie le cromie del blu e un ventaglio che sembra di trine antiche e preziose. Mi sorride e continua a scrivere. Mi siedo e osservo di sottecchi. C’è luce attorno a lei e non sono le lampade disseminate nel giardino. La fragranza mi avvolge, contorce i sensi e illumina cuore e mente.
- Chiedo scusa per la mia impertinenza. Perché se ne sta da sola?
La risposta esce fra una risata elegante.
- Sola? Che cosa le fa credere che io lo sia?
Forse l’età le gioca brutti scherzi. Non c’era anima viva a farle compagnia. Balbetto un “ma” condito da un “veramente” al colmo dell’imbarazzo.
Una risata cristallina, limpida, gioiosa mi raggiunge. Non è offesa anzi sembra divertita.
- Non sono sola, ho me stessa.
Altro momento delicato.
- Non riesce a capire, vero?
Annuisco, non mi rimane altro da fare.
- Sono in compagnia di me stessa e siccome mi piaccio, beh, non sono sola. Parlo con la mia mente di cultura e attualità, con il mio cuore di emozioni, con il mio corpo… di qualche acciacco. Ho amici che incontrerò a cena, ma in questo giardino ho me stessa.
Mi sento un’idiota perché non ho ancora capito.
- Ho gestito per anni un negozio con oggetti esoterici. Alcuni delle vere e proprie cianfrusaglie, ma ho comunque imparato che c’è una sfera misteriosa che secerne magia. Buona o cattiva dipende dalle nostre intenzioni. So che è una fonte inesauribile di passioni, interessi, talenti da sviluppare.
- Dove si troverebbe?
- Dentro di noi, fuori nel cosmo, dipende.
- Come la si trova questa fonte?
- Meditazione per il dentro, preghiera per il fuori. Non sto parlando di religioni, ma di spiritualità, di connessione con…scusi, mi sembra sconvolta.
Non lo sono. Sono incredula, curiosa, smarrita. Questa signora ha rovesciato le regole della perfetta dea. La guardo di nuovo e mi accorgo del fascino, dell’eleganza, dello stile di chi è Dea per se stessa. O di se stessa.



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Racconto scritto il 20/07/2015 - 09:11
Da Magia 66
Letta n.1153 volte.
Voto:
su 12 votanti


Commenti


Favolosa scrittura di sensazionale evocazione di fascino , i miei complimenti

Luca Di Paolo 21/07/2015 - 17:33

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