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UOMINI D'ONORE

prologo
mio nonno Orazio Bergamini,classe 1897 fu un grande uomo sconosciuto per la maggior parte degli italiani, ma e’ grazie a uomini come lui, che oggi l’italia deve la sua liberta come nazione di pari dignita insieme ad altri Stati europei
Mio nonno per via del suo carattere intrepido fu protagonista nella grande guerra ed anche nella seconda di atti di puro eroismo che gli valsero la nomina di Cavaliere di Vittorio Veneto e medaglia al valor militare per atti di eroismo sul campo di battaglia.Ho gia raccontato su questo sito un episodio dal titolo “UN ATTO DI CORAGGIO”
Che lo vide protagonista nella seconda guerra mondiale,quello che ora vado a raccontare, e’ la ricostruzione di un episodio della grande guerra di cui mio nonno fu il protagonista principale.
******************************
Fronte del Carso, primavera 1916.
Dopo un inverno lungo ed estenuante, i fanti italiani sono asserragliati nelle loro trincee a resistere stenuamente con sprezzo della vita agli attacchi delle truppe austrongariche:Dal comando generale arriva l’ordine perentorio di resistere e non cedere al nemico neanche un centimentro del territorio,Il capitano Corelli giovane avvocato nella vita civile raduna una pattuglia di sei uomini che fanno parte di un reparto speciale scelto per azioni particolarmente pericolose.Fra questi uomini vi e’ appunto un giovane pavese il suo nome e’Orazio Bergamini
-allora signori questa notte alle quattro uscirete dalla trincea con il compito di spingervi il piu possibile nella terra di nessuno per cercare di scoprire i punti avanzati degli Austriaci.Il ns. servizio logistico ritiene che il nemico stia cercando di approntare nuove postazioni di mitragliatrici per ostacolare ns. Possibili attacchi contro le linee nemiche.Il vostro compito e’ solo quello di osservare e riferire, per cui niente azioni personali o atti che possano mettere in pericolo la vita dei compagni e’ tutto chiaro?
-chiarissimo sig. capitano rispose il sergente Fugazza-
Come stabilito i sei fanti alle quattro uscirono di soppiatto dalla trincea e furtivamente cominciarono a dirigersi nella terra di nessuno,di fronte a loro le trincee austriache, la morte certa.
I sei arditi si spinsero in avanti in ordine sparso, fino ad arrivare ad una altura oltre la quale si vedevano chiaramente i lavori che gli austriaci stavano facendo per approntare le nuove postazioni.
-abbiamo visto abbastanza disse il sergente Fugazza, ora cerchiamo di tornare indietro senza essere visti dalle pattuglie austriache.
I sei militari fecero ritorno sui propri passi, ma probabilmente a causa del buio e delle inesattezze delle carte topografiche sbagliarono strada e alla fine di una curva di un sentiero nel bosco si trovarono faccia a faccia con una pattuglia tedesca formata da 12 uomini
-ALT !! italiani gettare le armi snellh!!
-mai rispose Fugazza, siamo di meno ma vi ammazziamo tutti lo stesso maledetti crucchi!!!
La situazione era tesa , le due pattuglie si trovavano faccia a faccia con le armi schierate
-allora disse in perfetto italiano il sott’ufficiale tedesco ci ammazziamo qui tutti subito o cosa facciamo?
-Fugazza non sapeva cosa fare , fu allora che si fece avanti Orazio Bergamini
-ascolta tedesco di merda io ho una proposta da farti
-quale?
-allora stammi bene a sentire i miei compagni ritornano indisturbati verso le proprie linee, e lo stesso fanno i tuoi uomini, io e te restiamo qui a vigilare che nessuno faccia il furbo cosi nessuno si fa male sei d’accordo?
Dopo un attimo di esitazione il tedesco acconsenti’ con un cenno del capo.
Erano ormai quasi le sette del mattino, ed il sole stava salendo alto nel cielo, bisognava fare in fretta anche perche’ le figure dei soldati sarebbero state ben presto visibili sotto il tiro delle mitragliatrici tedesche.
-Orazio sei sicuro di quel che fai?
-Fugazza porta a casa gli altri qui ci penso io boia faust!!
Il resto della pattuglia velocemente guadagno’ la macchia in direzione delle linee italiane e altrettanto fecero i tedeschi.
- Ora siamo soli italiano
-hai detto bene, siamo soli se fai il furbo ti ammazzo come un cane
-perche’ combatti disse il tedesco
-per difendere il mio paese dalla prepotenza del tuo rispose Orazio, noi vogliamo essere liberi
-jah! Hai ragione io non ho nessuna voglia di essere qui voglio andare a casa a pensare alle mie vacche
-di dove sei? gli chiese Orazio
-mi chiamo Hans, sono figlio di agricoltori bavaresi, non voglio combattere credimi, vorrei essere a casa ad aiutare mio padre nella stalla a mungere le nostre vacche e tu?
-anche io sono figlio di agricoltori vivo oltre il Po nelle campagne pavesi e lavoro la terra con i miei
-che strano destino siamo qui con i fucili in mano due contadini con nessuna voglia di combattere
-ascolta disse Orazio sono passate circa due ore i miei compagni e i tuoi sicuramente sono al sicuro, ora pensiamo a metterci in salvo noi, sei una brava persona diamoci la mano e andiamocene.
Fu cosi che i due nemici abbassarono i rispettivi fucili e si diedero la mano
-mi raccomando disse Hans non farti ammazzare
-stai tranquillo cerchero ‘ di fare il possibile addio mangia-patate
- ti saluto polentone lombardo rispose il tedesco. E i due sparirono rispettivamente verso le proprie linee.
La guerra fini e Orazio torno’ a casa.
Nel giugno del 1974 il sindaco di Verrua Po ricevette un telegramma :
**********************************************
Segreteria della presidenza della Repubblica Italiana- stop
si prega di contattare con urgenza se ancora in vita il fante Orazio Bergamini - stop
per essere insignito all’alta onoreficenza di Cavaliere di Vittorio Veneto con medaglia al valor militare
per atti di valore ed estremo coraggio sul campo di battaglia –stop
la cerimonia avra’ luogo al Sacrario di Redipuglia in occasione della festa per la pace dei popoli la terza domenica di luglio-stop
presenziera’ alla manifestazione il pres della repubblica Giovanni Leone-stop
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Il paese era in subbuglio per la notizia, il sindaco dovette prenotare ben tre pulman, perche’ tutti in paese volevano andare al Sacrario di Redipuglia per assistere alla cerimonia.Mio nonno volle che fossi io il piu giovane dei nipoti(al tempo avevo 15 anni) ad accompagnarlo.
La cerimonia fu molto toccante, vi erano schierati reparti militari e reduci di ogni paese amico e nemico
tutti insieme per testimoniare alle giovani generazioni il proprio dissenso alla guerra.Mio nonno venne chiamato per nome dal Capo di stato Maggiore (di cui non ricordo il nome),
-presente! Esclamo’ , Sali la scalinata e venne premiato dal Pres. Giovanni leone in persona.
Segui un lungo applauso, scendendo i gradini dalla terza fila dei reduci tedeschi si udi un grido:
-Orazio! Ti ricordi di me?
L’uomo si fece largo ed usci sul piazzale di fronte a mio nonno
-Orazio guardami bene ! ti ricordi?
-Hans! Tu sei Hans
-si! Amico mio ti sei salvato, ho tanto pregato per te!
I due uomini si abbracciarono commossi tra gli applausi dei presenti.Avendo capito cosa era successo
Il presidente Leone scese dai gradini e strinse la mano ai due ex combattenti
-voi siete un esempio per tutti noi, uomini d’onore, che sono stati nemici ma comunque rispettosi l’uno dell’altro.
Hans (che conobbi piu tardi) e mio nonno sorrisero, e nella sua semplicita’ mio nonno disse:
.Caro Presidente quando vuole venirmi a trovare in cascina , pane e salame e una bottiglia di bonarda per lei ci sono sempre
Il presidente Leone imbarazzato sorrise e congedandosi strinse nuovamente la mano ai due uomini
Quel giorno restera’ sempre impresso nella mia memoria



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Racconto scritto il 29/08/2015 - 20:09
Da MAURO MONTALTO
Letta n.1157 volte.
Voto:
su 9 votanti


Commenti


Un pezzo di storia d'Italia, oltre che della tua famiglia! Buona serata,

Chiara B. 31/08/2015 - 18:00

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