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Jeo so sardu, deo so sardu.

Jeo so sardu.
Deo so sardu.
Con quanto orgoglio esponiamo questa frase dove meglio ci capita e con che sguardo truce la formuliamo ai continentali, in sede od oltre il mare!
Viviamo su una Terra speciale, unica e dalla storia antichissima e salda come le rocce che la testimoniano.
Respiriamo profumi veri e differenti, con una gamma vasta e variegata per ogni stagione.
Per scoprire la nostra Terra arrivano visitatori da ogni angolo del pianeta; le fotografie delle nostre meraviglie sono spesso rubate e spacciate per angoli, evidentemente, meno paradisiaci dei nostri.
Eppure percorri svariati chilometri per visitare quell'angolo della tua Terra visto sulle foto o in un servizio in TV, ti fermi al bar di quel centro a fare la tua consumazione, chiedi indicazioni al/la barista che prontamente contrae le labbra come un culo di gallina, scuote la testa e ti risponde "Non lo conosco" tanto che ti penti di averlo/la messo/a in questa grave difficoltà.
Se solo noi sardi fossimo più curiosi potremmo colmare molte lacune, spesso voragini, negli occhi di chi con tanto amore e sacrificio si dedica alla tenuta e promulgazione di molti siti.
Temo e vedo che il nostro orgoglio di sardi spesso, troppo spesso si spiaggia sul divano, inviperito soltanto quando qualche giornalista continentale azzarda una battuta. A lui fatale.
Perché noi siamo un popolo fiero e balente.
Solo che quel giornalista, che arriva dal mare, conosce la nostra Terra meglio e più di noi. Tanto meglio che è venuto a spiegarcela.
Jeo so sardu.
Deo so sardu.



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Racconto scritto il 15/10/2015 - 20:23
Da Millina Spina
Letta n.1657 volte.
Voto:
su 10 votanti


Commenti


Giuseppe Novellino, ti ringrazio per l'attenzione dedicata al mio racconto e a ciò che in esso ho voluto racchiudere.
Ti confesso che da sarda suscettibile quel "belante" mi ha un pò toccata: su un territorio di 24000 km circa vivono solo un milione e seicento di persone mentre le pecore sono circa 5 milioni. E belano. Le pecore intendo, non i sardi, per quanto le caratteristiche non si discostino da quelle di tutti gli esseri umani.
La balentìa era intesa anticamente come saggezza, rispettabilità e valore, ma è un concetto difficile da spiegare, pertanto ti invito a cercare risposte più esaustive su internet.
Detto questo, ribadisco il mio grazie per il tuo passaggio.

Millina Spina 16/10/2015 - 19:17

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Grazie Sabry!
Sì, qui la natura è veramente bella e tanta e la fa da padrona. Spazi immensi, profili continui di montagne che sembrano merletti ed il mare, rendono questa terra meravigliosa.
Ciao!

Millina Spina 16/10/2015 - 19:02

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Considerazioni argute, piene di acida ironia. Denotano un amore per la propria terra e, con una certa evidenza, anche per i suoi abitanti.
Ben scritto, con momenti di intensa espressività.
Che cosa significa "balente"? Forse sta per belante

Giuseppe Novellino 16/10/2015 - 18:20

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Brava, si l'orgoglio sardo è molto famoso...io purtroppo non ho mai visto la Sardegna ma mi è stata illustrata come una terra molto bella e piena di natura..mi piacerebbe vederla....diciamo che mi hai incuriosito...complimenti per l'amore verace per la tua terra...ciao

Sabry L. 16/10/2015 - 17:33

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Ci troviamo d'accordo Roberto, dobbiamo essere d'esempio per i visitatori, la nostra coerenza dev'essere il vero motivo d'orgoglio. E questo vale per ogni dove, per ogni cuore.
Grazie del tuo gradito commento!

Millina Spina 16/10/2015 - 15:48

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Ho letto un articolo in cui si diceva che il sardo, tra diverse popolazioni, ha il più alto indice di appartenenza alla propria terra ed alle proprie origini. In ogni manifestazione musicale, politica, sportiva o religiosa spunta sempre la bandiera dei 4 mori; di altre regioni non se ne vedono. Dici che i sardi conoscono poco la loro regione. A dire il vero anche ad un romano, napoletano e milanese come me capita di conoscere meno la propria città di tanti turisti che la visitano. Frequento la sardegna da più di trent'anni e purtroppo spesso è come tu dici. Se parli con un sardo ti parla di ambiente rispetto della natura, poi vedi spesso sulle spiagge che i sardi stessi, così come fanno anche tanti turisti, fumano e lasciano cicche; mangiano e lasciano i resti, si installano in zone protette, arrivano a riva con motore acceso, buttano (documentati) i rifiuti a bordo strada. Ecco dai sardi mi aspetto qualcosa di più ! Dici di amare tanto la tua terra ? Sii tu il primo a rispettarla !

Roberto Colombo 16/10/2015 - 14:53

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Grazie Arcangelo!

Millina Spina 16/10/2015 - 12:17

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(seguito) la guida, implorandomi, mi ha rivolto queste parole "Promettimi che tornerai!"
Mi ha fatto una tenerezza incredibile, ed ho preso l'impegno.
Ma noi sardi, sempre fieri ed orgogliosi, dovremmo essere i primi visitatori di tutti i siti che creano posti di lavoro, dovrebbe essere la nostra presenza preziosa linfa per queste persone appassionate ma "lontane da tutto". Ed invece non è così: sì siamo fieri di una storia che non conosciamo e che se continuiamo ad ignorarla in futuro non ci apparterrà più, e siamo molto, molto suscettibili.
Come ho detto nel racconto, l'orgoglio di parecchi miei conterranei si spiaggia sul divano.
Peccato, perchè essere Sardi è qualcosa che ti parte dall'anima, ti rende forte e sensibile allo stesso tempo. Come un ginepro.
E sono sempre più convinta che Sardi non si nasce, Sardi si diventa.
A menzus videre!! Arrivederci

Millina Spina 16/10/2015 - 11:55

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Grazie infinite Maria, Paolo, Rocco e Luciano.
Sì, sono molto attaccata alla mia terra di cui conosco una sola briciola della sua antica storia e non mi basterà una vita intera a visitarla tutta e conoscere la storia dei miei avi. Ma quel che mi rattrista è quel che ho descritto nel racconto, l'apatia ed il disinteresse di noi sardi verso siti di grande interesse. Dietro a due spiccioli anche questo popolo così "fiero" svende la sua anima e la sua storia perciò quel che dici Luciano è una tristissima realtà: in questa nazione così ricca di risorse umane, storiche e culturali ormai prevale l'interesse del singolo.
Però poi fai degli incontri con persone che dedicano tutto al loro spicchio di terra e di storia tanto che ti si stringe il cuore.
Giorni fa ho attraversato tutta la Sardegna per raggiungerne il cuore, il centro, di una bellezza commovente ma come ha detto la guida del sito visitato "siamo lontani da tutto", e non avendo avuto il tempo di visitare anche il sito vicino (segue)

Millina Spina 16/10/2015 - 11:41

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Mi piace moltissimo molto questo attaccamento alle proprie radici, alla terra bellissima di Sardegna che tanto ci invidiano per le sue bellezze naturali e per la sua gente, con pregi e difetti che sei riuscita a descrivere con un'analisi molto attenta ed altamente veritiera oltre ad una buona dose di ironia che non guasta mai. Un bel racconto che ho letto con interesse ed ho molto apprezzato. Brava, cara Millina!

Arcangelo Galante 16/10/2015 - 11:26

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Buongiorno Millina, un racconto che condivido molto per l'attaccamento alle radici e per la tua umiltà di vita che insegni. Purtroppo le nostre radici sono circoscritte al luogo natio ed altrettanto attaccamento non lo si può avere per una nazione allo sfascio dove anche le proprie radici storiche si confondono nel calpestio quotidiano della noncuranza, dell'indifferenza, dell'abuso e abusivismo. Molto apprezzata ed un caro saluto.

luciano rosario capaldo 16/10/2015 - 10:22

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SII SEMPRE FIERA DELLA TUA REGIONE... FANTASTICI VERSI... LIETA GIORNATA MILLINA.

Rocco Michele LETTINI 16/10/2015 - 08:52

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Encomiabile racconto su una terra meravigliosa e ricca di tradizioni. Un paradiso terrestre. Lodi infinite Millina
hai spiegato con ironia pregi e difetti che tutti abbiamo. Felice notte

Paolo Ciraolo 15/10/2015 - 23:24

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Ciao Millina, brava mi piace quello che hai scritto.... mi piace il tuo amore per la tua terra, e con quanto orgoglio affermi le tue radici... Già si dovrebbe essere sempre fieri della propria terra... .. e tu in questo tuo racconto urli apertamente, il che fan di te una persona davvero ammirabile.. non conosco la Sardegna..ma sicuramente credo sia molto bella.. Complimenti cara.. Ti abbraccio ciao dolce notte.

Maria Cimino 15/10/2015 - 23:23

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