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Nemesio riceve la chiamata di un piazzista

NEMESIO RICEVE LA CHIAMATA DI UN PIAZZISTA


Dopo una mattinata di scuola, lo attendeva un pomeriggio vuoto e triste.
Aveva appena messo nel forno una sogliola con patate al limite della scadenza, quando ricevette una video telefonata sul fisso.
- Buongiorno professor Nemesio. Vedo che sta preparando la tavola. È solo?
- Single – rispose Nemesio.
- Vuole che la chiami più tardi?
- Di che si tratta? – domandò Nemesio, incerto. Costatando che si trattava del solito piazzista del mezzodì, si dispose all’ascolto. Dopotutto aveva nulla da fare in attesa del pranzo.
- Sono della Panafonik
L’intruso sbirciava comodamente in casa sua, per quanto glielo consentiva l’ampiezza dell’inquadratura. Dopo una breve pausa:
- So che non è il momento opportuno. Ma sa… è l’orario in cui più facilmente si può trovare la gente in casa – Per quello che poteva vedere Nemesio, l’interlocutore era in un ufficio piccolo e spoglio.
- Posso concederle otto minuti, il tempo che impiega una sogliola con patate della Matsurgel a scaldarsi in forno.
L’uomo si illuminò in volto. – Troppa grazia, me ne bastano solo cinque.
- Venga al dunque.
- Lei conosce la nostra ditta?
Ne aveva sentito parlare: andava per la maggiore nei campi dei videogiochi tradizionali, della realtà virtuale e della telefonia cellulare.
- Pendo dalle sue labbra – disse Nemesio con evidente ironia. - Ma si ricordi che ho un gran buco nello stomaco, e quando sentirò l’odorino venire dalla cucina…
- Non si preoccupi, so il fatto mio. Lei come sta a cellulare?.
- Funziona.
- Quanti ne ha?
- Uno.
Il piazzista apparve meravigliato. - Quello obbligatorio, magari semplice, con le solite funzioncine tipo foto, filmati, collegamenti in rete?
- Sì.
Da una decina d’anni era diventato obbligatorio il possesso di un telefonino, come il triangolo o le catene per l’automobile. C’era una multa salata per chi veniva pescato in circolazione senza un apparecchio portatile.
- E non si sente limitato?
- Perché dovrei sentirmi…
- Lei è per caso comunista? – lo interruppe il venditore.
Ecco, il solito termine che la gente usava per definire i misantropi o gli eccentrici.
- E se anche fosse?
- Non c’è niente di male, non fraintenda. Il fatto è che con quelle idee rischia di non apprezzare alcune meraviglie della tecnologia.
- Perché, secondo lei, i comunisti sono persone limitate?
- Spesso sono un po’ all’antica, questo me lo deve concedere.
- È un luogo comune.
- Ma lei non fa eccezione, stando almeno al campo dei cellulari.
- Okay, mi dica cosa vorrebbe vendermi.
- In questo momento non voglio venderle proprio niente. Solo proporle di provare il nuovo Superpanafonic Bivisual L52X., chiamato ormai confidenzialmente Superbisual.
- Di che si tratta?
Nemesio rivide con l’occhio della mente una ragazzina vestita da Cappuccetto Rosso con un paio di strani occhialoni scuri.
- Dell’ultima novità in campo della telefonia cellulare, naturalmente. Non mi dica che non guarda la pubblicità!
- Scusi la mia ignoranza da comunista..
- Tutta la nostra tollerante società la scusa, non si preoccupi. C’è sempre tempo per rimediare.
- Grazie – rispose Nemesio.
- Dunque – cominciò a spiegare con foga il piazzista, - Superbisual unisce i pregi del video cellulare a quelli della realtà virtuale. Risultato: lei può telefonare e immergersi in una realtà che riproduce esattamente l’ambiente della persona chiamata.
- Vuole dire che mentre telefono ho la sensazione di stare accanto al mio interlocutore?
- Esattamente. Con il modello L52XA, l’effetto è unicamente visivo, con il modello L52XB l’effetto è anche sonoro, nel senso che si possono sentire i rumori collaterali che si producono nell’ambiente del comunicante. È in prossima uscita un modello L52XC, che consente di sentire anche gli odori. Ma quello richiederà un dispositivo particolare da aggiungere all’apparecchio. Una specie di cannula da infilare nel naso, credo.
- Potrei sentire il profumo della mia donna che mi chiama da Parigi?
Il piazzista annuì con un cenno di benevola soddisfazione.
- E se lei mi chiama da un cesso pubblico?
L’altro perse il sorriso smagliante e lanciò a Nemesio un’occhiata torva. Ignorando l’osservazione, proseguì:
- Superbisual consta di una paio di occhialoni collegati con il video cellulare. Debitamente azionati, fanno apparire al soggetto un ambiente che riproduce fedelmente le caratteristiche di quello della persona con cui si sta parlando. L’effetto è a dir poco prodigioso e sta entusiasmando un numero sempre maggiore di clienti.
- Lo credo – convenne Nemesio. E ripensando alla ragazzina vestita da Cappuccetto Rosso, aggiunse: - A tante persone potrebbe piacere estraniarsi per un momento dal luogo in cui si trovano, per stare insieme ai loro amici o parenti.
- Vedo che capisce perfettamente.
- Ma allora perché non vanno a trovarli? E poi avverto un certo rischio.
- So cosa vuole dire, signore – fece l’altro con un sorriso indulgente che sembrava di compatimento.
- Se la cosa prende piede – fece notare Nemesio - vedremo sempre più persone, in giro per la strada o negli spazi pubblici, che barcollano come ciechi, parlando d’affari o d’amore, come se fossero sospesi sopra un altro mondo. Ieri ho visto una ragazzina con un cappuccio rosso che brancolava sulla piattaforma del metrò. Lei non crede, francamente, che la cosa sia un po’ pericolosa?
Senza perdere il sorriso, il piazzista rispose:
- Naturalmente, come ogni apparecchio, anche il nostro Superbisual ha le sue istruzioni d’uso. Non si può usare in macchina, nemmeno nei luoghi pericolosi come ascensori, nastri trasportatori o stazioni metropolitane. Si deve azionare solo da fermi, in un luogo sicuro, possibilmente seduti comodamente su una panchina dei giardini pubblici o in casa.
- Insisto col dire che in giro, negli ambienti cittadini, codesto giochetto può risultare pericoloso e inquietante.
Il piazzista si rabbuiò.
- Lei allora è scettico. Io le consiglierei solo di provare. Vedrà che cambierà idea.
- Non sono scettico… sono contrario.
Sul volto del tizio apparve un’espressione di vivo stupore. - Mi permetta di insistere nella mia proposta, per il suo bene.
- Non voglio ascoltare nessuna proposta.
Si vedeva che il piazzista era incredulo. Probabilmente non si aspettava un simile contraddittorio.
- Lei non deve acquistare niente, signor Nemesio. Deve solo provare…
- Quello che mi vuole proporre non mi interessa.
- Lei non deve fare altro che ricevere un pacco con il nostro apparecchio, provarlo e darci una risposta entro dieci giorni.
- Tempo scaduto.
- Lo so: la sua sogliola con patate al forno.
- Questa è la cosa che più mi interessa in questo momento.
- Mi permetta di insistere nel dire che lei perde un’opportunità.
- Se volessi comprare un aggeggio simile, andrei in uno dei vostri negozi.
- Questo lei non lo farebbe mai, con la testa che si ritrova.
- Ehi, che cosa ha da dire sulla mia testa?
- Veda, signor Nemesio, la cosa è semplice. Se uno non prova, non può sapere; e noi le diamo questa possibilità di provare. Dopo, scoprirà i vantaggi del nuovo prodotto tecnologico e…
- Non ne potrò fare a meno.
- In un certo senso. Sa quante persone della sua città lo hanno ordinato nell’ultima settimana?
- Non voglio saperlo.
Il piazzista si era incupito - Lei mi fa pena.
- Ah, la mette in questi termini!– esclamò Nemesio, interrompendo il collegamento video.
- Quelli come lei si auto escludono dalla società – continuò la sola voce del venditore.
- Non me ne frega un accidente! – tagliò corto Nemesio che cominciava ad alterarsi. Sentiva l’odore del cibo arrivare dalla cucina. – Ma mi dica una cosa: lei è abituato a fare sempre centro? Sì, nel senso che non fallisce mai nel piazzare la sua merce?
- Lei è il primo, su dieci persone che ho contattato oggi, a rifiutare di ricevere a casa un Superbisual; e solo il secondo da un mese che faccio questa attività.
- Caspita, allora sono importante.
- Lei non capisce…
Nemesio interruppe bruscamente anche la comunicazione audio.




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Racconto scritto il 26/10/2015 - 12:09
Da Giuseppe Novellino
Letta n.1003 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Grazie per avere letto il mio racconto. Sono contento che ti sia piaciuto.
A rileggerti. Ciao!

Giuseppe Novellino 28/10/2015 - 17:47

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bel racconto. personalmente mi e' molto piaciuto
colgo l'occasione caro professore per ringraziarla per i suoi preziosi consigli dei quali faro' tesoro

MAURO MONTALTO 28/10/2015 - 13:38

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Nel tuo racconto c'è un riferimento ad un regista del neorealismo italiano come Luciano Emmer, nel mio il titolo riecheggia un film di De Santis, altro maestro del neorealismo... coincidenza particolare.

Glauco Ballantini 26/10/2015 - 21:37

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Grazie, Chiara! Buona serata anche a te.

Giuseppe Novellino 26/10/2015 - 18:34

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Un racconto davvero ben scritto, e scorrevole nei dialoghi! Speriamo, però, che un cellulare così non lo inventino!! Buona serata,

Chiara B. 26/10/2015 - 18:17

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