L'autobus procede spedito e silenzioso sulla S.S. 115 in direzione di Modica e immediatamente un caleidoscopio di pensieri frammisti a ricordi si accavallano nella mia mente l'uno sull'altro, senza un ordine apparente.
Sono reminiscenze, che non mi danno tregua da un po di tempo.
O così sembra...
Non posso fare a meno di allungare il collo sino a schiacciare il mio naso sul vetro per guardare in fondo alla valle solcata dall'Irminio.
È sempre lo stesso fiume, che scorre con riflessi verdognoli assai placido verso il mare.
In lontananza sulle coste, si notano sparse qua e la'case dirute con tanta natura selvaggia intorno ad esse, la quale si riappropria del suo regno momentaneamente sospeso dalle effimere attività umane.
Certo, se potessi sentire ancora, come alcuni decenni fa, l'odore della terra appena arata, o del fieno appena falciato, che si insinuava attraverso le fessure sconnesse delle vecchie corriere.
Come cambia il mondo...
Prendiamo le distanze dalla natura, ogni giorno che passa sempre di più.
E' un crescendo di tecnologie e di innovazioni che stanno per finire di tranciare il nostro cordone ombelicale con madre natura.
Che ne sarà di noi?
Dove sta la differenza...
Sono reminiscenze, che non mi danno tregua da un po di tempo.
O così sembra...
Non posso fare a meno di allungare il collo sino a schiacciare il mio naso sul vetro per guardare in fondo alla valle solcata dall'Irminio.
È sempre lo stesso fiume, che scorre con riflessi verdognoli assai placido verso il mare.
In lontananza sulle coste, si notano sparse qua e la'case dirute con tanta natura selvaggia intorno ad esse, la quale si riappropria del suo regno momentaneamente sospeso dalle effimere attività umane.
Certo, se potessi sentire ancora, come alcuni decenni fa, l'odore della terra appena arata, o del fieno appena falciato, che si insinuava attraverso le fessure sconnesse delle vecchie corriere.
Come cambia il mondo...
Prendiamo le distanze dalla natura, ogni giorno che passa sempre di più.
E' un crescendo di tecnologie e di innovazioni che stanno per finire di tranciare il nostro cordone ombelicale con madre natura.
Che ne sarà di noi?
Dove sta la differenza...
Racconto scritto il 14/12/2015 - 18:02
Letta n.1151 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Piccolo racconto che si risolve in una sensazione di nostalgia. Ben scritto ed efficace nella carica evocativa. Potrebbe essere sviluppato.
Giuseppe Novellino 16/12/2015 - 12:33
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Si carissimi amici, prima o dopo la natura ci presenterà il conto.
Che dire! Sarebbe meglio provare a ritornare sui nostri passi.
Dobbiamo attendere un po e riflettere a lungo.
Grazie amici per la vostra spiccata sensibilità.
Che dire! Sarebbe meglio provare a ritornare sui nostri passi.
Dobbiamo attendere un po e riflettere a lungo.
Grazie amici per la vostra spiccata sensibilità.
Giovanni Santino Gurrieri 14/12/2015 - 22:23
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Bel racconto malinconico in cui il paesaggio è descritto in modo mirabile.
Anch'io mi chiedo cosa sarà di noi...
Bisogna preservare veramente la natura prima che sia troppo tardi.
Anch'io mi chiedo cosa sarà di noi...
Bisogna preservare veramente la natura prima che sia troppo tardi.
Nadia Sonzini 14/12/2015 - 21:52
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Ciao Giovanni.. Complimenti vivissimi! per questo breve, bellissimo, grande racconto.. Credo, inoltre, che la diferenza o la facciamo noi tutti.. o saremo costretti dalle circostanze. IO credo che questa epoca ci sta presentando il conto..
Francesco Gentile 14/12/2015 - 21:25
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