Nel bosco dell'infanzia
L’anziana maestra alloggiava nell’abitazione del contadino proprietario della scuola. Una sorta di missionaria… si direbbe oggi, ma, a ben vedere, era una donna frustrata che, evidentemente, aveva dovuto accettare quell’ingrato compito per portare la pagnotta a casa.
Ad ogni modo, come alunno della seconda, spesso mi annoiavo per i compiti che mi affidava, e talvolta intervenivo improvvidamente sulle questioni che riguardavano quelli più grandi. La maestra non era contrariata, ma alcuni alunni sì… specialmente quei tre o quattro caproni della quarta e della quinta. Capitava, casomai azzeccassi qualche risposta ai quesiti che li riguardavano, che all’uscita della scuola mi presentassero il conto, in termini d'inseguimenti e torture alle quali mi sottoponevano.
In realtà non è mai successo nulla di grave: In linea di massima, al culmine dei soprusi, finivo legato a un albero o trascinato per i piedi per qualche decina di metri, ma io ero forte e caparbio… e non gliela davo mai vinta. Con il tempo si era stabilito un buon equilibrio.
Una mattina di primavera c’era un sole meraviglioso. Un denso profumo di fiori di campo, e il sole, scavalcavano il davanzale della finestra e invadevano la stanza.
La vecchia maestra fu folgorata da questa bucolica visione:
“Allora vi faccio una proposta” disse.
“che ne dite se oggi facciamo una passeggiata?... magari nel bosco qui vicino. Andiamo a raccogliere i fiori e le foglie, e poi facciamo una lezione sulla natura. Però, vi raccomando, io non conosco i sentieri! Perciò, i bambini più grandi fanno da guida e tutti gli altri devono seguire, senza allontanarsi ... avete capito?”
Ovviamente eravamo entusiasti della cosa, ed ebbe inizio l’escursione. I due prepotenti zotici della quinta si misero alla testa della spedizione; non che ci fosse bisogno della loro consulenza, giacché anche noialtri conoscevamo i luoghi come le nostre tasche e, persino ogni albero… alcuni per esserci stato legato da quei grandi caproni…
C’erano margherite e fiori gialli, foglie vive e morte, arbusti in fiore, e uccelletti in festa.
Arrivati nel vallone dove scorreva il ruscello, a impegnare la vista c’era una distesa di primule gialle.
Io e l’amico della seconda c’eravamo appartati leggermente, dedicandoci alle primule… nel senso che decidevamo di fare colazione con i petali che, sebbene fossero insapore, davano freschezza al palato e, insomma, ci facevano stare bene.
Gli altri si erano allontanati, ma noi li sentivamo benissimo, e non era per nulla un problema, poiché, di sicuro, era impossibile perdersi.
Sta di fatto che, essendo rimasti indietro, siamo rientrati nella classe dopo un’ora dal resto del gruppo, ma di questo particolare non sono proprio sicuro... del ritardo voglio dire.
Ed ebbe inizio l’inferno! La maestra era furibonda. Sputava fiamme dalla bocca, cenere dal naso e fumo dalle orecchie… l’avevamo fatta grossa!
Mostrò tutta la cattiveria possibile, e arrivò a minacciare di bocciarci entrambi e, per uno di noi due, lo fece...
Il mio carissimo, unico, inseparabile amico… che era rimasto un poco più indietro sul programma, se di questo si può parlare... fu bocciato.
Eh, già, che voi lo crediate oppure no, il mio unico amico… fu costretto a ripetere l’anno scolastico.
Io rimasi il solo alunno della terza, quarta, e quinta elementare…
con il senso di colpa sulle spalle…
che sento ancora oggi.
Racconto scritto il 11/02/2016 - 12:13Voto: | su 3 votanti |

Francesco Gentile
12/02/2016 - 08:56
Loris Marcato
12/02/2016 - 07:18

Lucio Del Bono
12/02/2016 - 00:35 
Teresa Giulino
11/02/2016 - 22:01 
Teresa Giulino
11/02/2016 - 21:58 Anche la maestra viveva nella casa del contadino, ma a differenza della tua era una donna speciale. Dopo tanti anni è stata anche la mia, ma in paese.
Mi piacciono questi racconti perché sembrano dipinti animati da ricordi vivi e a quanto pare, condivisi.
Ciao!

Millina Spina
11/02/2016 - 18:24

Francesco Gentile
11/02/2016 - 18:18

Francesco Gentile
11/02/2016 - 18:16 HAI LASCIATO UN RIFLESSIVO VERSEGGIO... CHE SIA DA MEDITAZIONE PER QUESTI NOSTRI BIMBI CHE OGGI SONO LORO A DETTARE LEGGE E... A PUNIRE... IL MIO ENCOMIO E LA MIA LIETA SERATA FRANCESCO PER QUESTA TUA ELOQUENTE SEQUELA..
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Rocco Michele LETTINI
11/02/2016 - 18:07

Gennarino Ammore
11/02/2016 - 17:47 Ma taccio e ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Giovanni Santino Gurrieri
11/02/2016 - 17:00
Felice serata

Francesco Gentile
11/02/2016 - 15:55

Francesco Gentile
11/02/2016 - 15:42

Sabrina Marino
11/02/2016 - 15:40
salvo bonafè
11/02/2016 - 15:17
Glauco Ballantini
11/02/2016 - 14:37




