E’ l’ uomo per me… fatto apposta per me
Ero in macchina ferma al semaforo, mi soffermavo a guardare i passeggeri dentro il loro piccolo abitacolo. Alcuni, apparivano alterati in viso per le discussioni animate con il loro partner, sembravano molto agitati intenti più a sbraitare parole, senza riprender fiato, piuttosto che voler ascoltare il loro interlocutore. Spostando il mio sguardo osservai, una donna mentre regolava il volume dello stereo canticchiando “ è l’uomo per me, fatto apposta per me”; nella macchina accanto alla mia, una mamma rimproverava i figli, per il troppo vociare; in un auto azzurra c’era una donna vestita di nero, piangeva sicuramente per la morte di una persona cara; altri erano assorti, presi dalle loro preoccupazioni, dalle loro ansietà. Vite diverse; ogni singolo uomo o donna, con pensieri sogni e malinconie, così disparati tra loro , ognuno con un vissuto diverso… ma tutti, con una tristezza strana negli occhi, come la voglia di fuggire via da qualcosa che è più grande di se stessi,qualcosa che non sanno capire, ed afferrare appieno nella sua completezza. Qualcosa di ignoto che li rendeva insicuri e paurosi.
E poi c’ero io, già io, con i miei mille pensieri e tante emozioni, decisioni da prendere, scelte importanti…quelle che cambiano e possono sconvolgere non solo la mia vita, ma anche quella di chi mi circonda. Il semaforo segna il verde e riprendo la strada verso casa. Il cuore batte forte, mentre ancora vivo,il pensiero di te. Sei da qualche mese, compagno segreto nella mia mente. Ci siamo incontrati per caso lungo il fiume dei nostri giorni, non so perché,ma tra un nugolo di gente ad una festa, il nostro sguardo si è incontrato, ci siamo fermati, attratti forse dal nostro sentire il cuore dell’altro, un sorriso scambiato da lontano ha acceso un magnetismo assoluto ed imperioso, nessuna concessione fisica ma voglia di ridere, voglia di volare sopra le alture della mediocrità ha subito percorso ogni parte di noi; quanti pensieri, quanti ma e quanti se …quante emozioni dimenticate esplodono nel cuore e nella mente ancora travolgenti, come primavera mai passata, come fosse il primo amore, il primo incontro. Mi ritrovo qui, ancora a pensare a riflettere. Pensieri e pensieri,presi ad uno a uno e poi scartati, poi riposti alla rinfusa, ripresi e valutati, pesati e soppesati.Eppure la verità è lì al mio dito; un cerchietto d’oro che testimonia, la storia di un amore antico ormai tiepido ed assopito,seppur ancora presente e forte. Guardo quella fede al dito, quella “vera” che ancor parla di dolori e gioie condivise, di palpiti vissuti, di ore piene d’ansie al letto dei nostri figli, la prima febbre,le prime paure,i loro primi amori… e tu, compagno della mia vita eri con me, a respirare la stessa aria che m’entrava nei polmoni, lo stesso ritmo della vita , lo stesso afflato,la stessa sintonia,la stessa nota della stessa melodia. Cosa fare, continuo ad arrovellare la mia mente ed a chiedermi se andare e “ cogliere l’attimo fuggente” che mi attrae e mi scompiglia i giorni oppure restare qui, accanto a te storia e presente mio, ma pure ormai così distratto e quasi assente. Sei rientrato, mi sfiori la guancia con le tue labbra… un bacio di saluto, un bacio di sfuggita, il solito bacio di routine assente da te stesso… ti siedi, stanco sul divano mentre col telecomando accendi il televisore, passando svogliatamente da un canale all'altro. Mi racconti di colleghi e documenti… di firme e di postille da apporre al termine di un atto… e non t’accorgi, nemmeno dei miei due lacrimoni che rigano silenti e mesti il mio viso… ti osservo, mentre non mi vedi, eppure sono qui,stai ancora parlando con me... e non mi vedi,mi sento sola,e vorrei gridare:”guardami sono io, non sono un oggetto, non sono un automa, ho un cuore,una mente"… vorrei sparire… vorrei aprire quella porta e andare via da chi invece mi sussurra il suo amore e mi rapisce il cuore, che mi fa sognare e ancora mi disegna voli pindarici e folli corse in automobile verso un avventura ignota,allontanandomi ad ogni istante da te, che sei le mie radici e la mia forza, che pure ancora amo. Squilla il tuo telefonino:"papà ho avuto un incidente, sono al pronto soccorso, vieni presto!" All'improvviso niente se o ma, ti avvicini e mi asciughi gli occhi, mi prendi per la mano e mi dici:"Andiamo, nostro figlio ha bisogno di noi". Ammiro la tua calma mentre il mio cuore è in tumulto… la tua mano forte attorno alla mia, sembra voler ancorare i miei pensieri, prima che essi in un turbine caotico vadano via, senza controllo senza freno, senza senso,come mi sento invece io. Eccomi di nuovo in macchina, guidi sicuro, svicoli tra le auto percorrendo vicoli e stradine senza incertezze e senza scossoni,la tua sicurezza, la tua serenità, il tuo saper fare ogni cosa e saperla fare bene, mi ha sempre affascinato, sento la tua voce che mi dice di non temere, che andrà tutto bene.Ti credo,così riflessivo e pacato, riesci ad avere sempre ragione tu. Arriviamo in ospedale, Armando ha solo una leggera contusione, zoppica un po' ma niente di grave, ci assicura il medico. L’auto ha riportato solo qualche graffio. Avevi ragione tu, salgo sulla macchina di Armando e seguendo la tua auto torniamo a casa. Tutto è bene quel che finisce bene. Ci sediamo finalmente sul “nostro divano” mi prendi la mano, e con l’altra sposti il mio solito ricciolo ribelle… lo stesso gesto di quando mi hai conosciuto, lo stesso bagliore nei tuoi occhi mentre mi dici: "adesso, piccola mia, dimmi perché piangevi"… Come una bambinetta poggio il mio capo sulla tua spalla, mi stringo a te mentre parlo… parlo ti racconto tutti i miei pensieri, i miei dubbi le mie pene, la mia solitudine, quanto mi sia sentita trascurata ed invisibile per te… con le dita sfioro la mia fede ed all'improvviso comprendo e realizzo pienamente, ancora una volta il valore delle promesse scambiate un giorno dinanzi ad un altare; sono vere e preziose e sento che tu sei il tutto per me … e forse non sarai più, fresca primavera … ma sei mio marito,la mia stessa identità, il mio stesso io, sei perfetto per me, realizzo che mi piace ancora stare con te, che è ancora bello averti al mio fianco. Nella mia mente torna in mente il motivo che avevo ascoltato la mattina in macchina … era una canzone di Mina cosa diceva? Ah sì ! “ E’ l’uomo per me ,fatto apposta per me” Si, a ripensarci non sarà stato un caso è vero, sei l’uomo per me …sei il mio uomo!!! Ti guardo, asciughi le mie lacrime, prendi il mio viso tra le mani e mi baci, un caldo brivido percorre la mia schiena e ancora mi riscopro innamorata di te, non sei solo storia e presente mio… sei anche il mio dolce futuro!
E poi c’ero io, già io, con i miei mille pensieri e tante emozioni, decisioni da prendere, scelte importanti…quelle che cambiano e possono sconvolgere non solo la mia vita, ma anche quella di chi mi circonda. Il semaforo segna il verde e riprendo la strada verso casa. Il cuore batte forte, mentre ancora vivo,il pensiero di te. Sei da qualche mese, compagno segreto nella mia mente. Ci siamo incontrati per caso lungo il fiume dei nostri giorni, non so perché,ma tra un nugolo di gente ad una festa, il nostro sguardo si è incontrato, ci siamo fermati, attratti forse dal nostro sentire il cuore dell’altro, un sorriso scambiato da lontano ha acceso un magnetismo assoluto ed imperioso, nessuna concessione fisica ma voglia di ridere, voglia di volare sopra le alture della mediocrità ha subito percorso ogni parte di noi; quanti pensieri, quanti ma e quanti se …quante emozioni dimenticate esplodono nel cuore e nella mente ancora travolgenti, come primavera mai passata, come fosse il primo amore, il primo incontro. Mi ritrovo qui, ancora a pensare a riflettere. Pensieri e pensieri,presi ad uno a uno e poi scartati, poi riposti alla rinfusa, ripresi e valutati, pesati e soppesati.Eppure la verità è lì al mio dito; un cerchietto d’oro che testimonia, la storia di un amore antico ormai tiepido ed assopito,seppur ancora presente e forte. Guardo quella fede al dito, quella “vera” che ancor parla di dolori e gioie condivise, di palpiti vissuti, di ore piene d’ansie al letto dei nostri figli, la prima febbre,le prime paure,i loro primi amori… e tu, compagno della mia vita eri con me, a respirare la stessa aria che m’entrava nei polmoni, lo stesso ritmo della vita , lo stesso afflato,la stessa sintonia,la stessa nota della stessa melodia. Cosa fare, continuo ad arrovellare la mia mente ed a chiedermi se andare e “ cogliere l’attimo fuggente” che mi attrae e mi scompiglia i giorni oppure restare qui, accanto a te storia e presente mio, ma pure ormai così distratto e quasi assente. Sei rientrato, mi sfiori la guancia con le tue labbra… un bacio di saluto, un bacio di sfuggita, il solito bacio di routine assente da te stesso… ti siedi, stanco sul divano mentre col telecomando accendi il televisore, passando svogliatamente da un canale all'altro. Mi racconti di colleghi e documenti… di firme e di postille da apporre al termine di un atto… e non t’accorgi, nemmeno dei miei due lacrimoni che rigano silenti e mesti il mio viso… ti osservo, mentre non mi vedi, eppure sono qui,stai ancora parlando con me... e non mi vedi,mi sento sola,e vorrei gridare:”guardami sono io, non sono un oggetto, non sono un automa, ho un cuore,una mente"… vorrei sparire… vorrei aprire quella porta e andare via da chi invece mi sussurra il suo amore e mi rapisce il cuore, che mi fa sognare e ancora mi disegna voli pindarici e folli corse in automobile verso un avventura ignota,allontanandomi ad ogni istante da te, che sei le mie radici e la mia forza, che pure ancora amo. Squilla il tuo telefonino:"papà ho avuto un incidente, sono al pronto soccorso, vieni presto!" All'improvviso niente se o ma, ti avvicini e mi asciughi gli occhi, mi prendi per la mano e mi dici:"Andiamo, nostro figlio ha bisogno di noi". Ammiro la tua calma mentre il mio cuore è in tumulto… la tua mano forte attorno alla mia, sembra voler ancorare i miei pensieri, prima che essi in un turbine caotico vadano via, senza controllo senza freno, senza senso,come mi sento invece io. Eccomi di nuovo in macchina, guidi sicuro, svicoli tra le auto percorrendo vicoli e stradine senza incertezze e senza scossoni,la tua sicurezza, la tua serenità, il tuo saper fare ogni cosa e saperla fare bene, mi ha sempre affascinato, sento la tua voce che mi dice di non temere, che andrà tutto bene.Ti credo,così riflessivo e pacato, riesci ad avere sempre ragione tu. Arriviamo in ospedale, Armando ha solo una leggera contusione, zoppica un po' ma niente di grave, ci assicura il medico. L’auto ha riportato solo qualche graffio. Avevi ragione tu, salgo sulla macchina di Armando e seguendo la tua auto torniamo a casa. Tutto è bene quel che finisce bene. Ci sediamo finalmente sul “nostro divano” mi prendi la mano, e con l’altra sposti il mio solito ricciolo ribelle… lo stesso gesto di quando mi hai conosciuto, lo stesso bagliore nei tuoi occhi mentre mi dici: "adesso, piccola mia, dimmi perché piangevi"… Come una bambinetta poggio il mio capo sulla tua spalla, mi stringo a te mentre parlo… parlo ti racconto tutti i miei pensieri, i miei dubbi le mie pene, la mia solitudine, quanto mi sia sentita trascurata ed invisibile per te… con le dita sfioro la mia fede ed all'improvviso comprendo e realizzo pienamente, ancora una volta il valore delle promesse scambiate un giorno dinanzi ad un altare; sono vere e preziose e sento che tu sei il tutto per me … e forse non sarai più, fresca primavera … ma sei mio marito,la mia stessa identità, il mio stesso io, sei perfetto per me, realizzo che mi piace ancora stare con te, che è ancora bello averti al mio fianco. Nella mia mente torna in mente il motivo che avevo ascoltato la mattina in macchina … era una canzone di Mina cosa diceva? Ah sì ! “ E’ l’uomo per me ,fatto apposta per me” Si, a ripensarci non sarà stato un caso è vero, sei l’uomo per me …sei il mio uomo!!! Ti guardo, asciughi le mie lacrime, prendi il mio viso tra le mani e mi baci, un caldo brivido percorre la mia schiena e ancora mi riscopro innamorata di te, non sei solo storia e presente mio… sei anche il mio dolce futuro!
Racconto scritto il 25/02/2016 - 19:45
Da Carla Davì
Letta n.1330 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Salvo e Francesco, vi ringrazio di cuore per i vostri commenti,così sentiti e partecipi per il mio scritto..
Salvo,non conoscevo il termine "camallo " l'ho cercato nel vocabolario ora lo so! grazie
Francesco purtroppo col copia incolla gli spazi di office spesse volte non coincidono con quelli del sito... farò più attenzione grazie per avermelo fatto notare... un abbraccio grande ed una serena notte ad entrambi
Salvo,non conoscevo il termine "camallo " l'ho cercato nel vocabolario ora lo so! grazie
Francesco purtroppo col copia incolla gli spazi di office spesse volte non coincidono con quelli del sito... farò più attenzione grazie per avermelo fatto notare... un abbraccio grande ed una serena notte ad entrambi
Carla Davì 27/02/2016 - 00:16
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La storia di un rapporto di coppia e di tutti i rapporti di coppia, tra dubbi, tentazione, solitudine, accadimenti, sogni e ritorno al porto sicuro, dove il bravo camallo scarica tensione e gravosità con un dito. Mi è tanto piaciuto. Ciao
salvo bonafè 26/02/2016 - 20:02
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Racconto molto intenso.. un raccontare la vita, le complessità emozionali, con una speciale abilità descrittiva. Il racconto è talmente scorrevole che permette di fissare ogni singola emozione senza perdere il filo narrativo. Molto molto brava. Sulla punteggiatura si potrebbe migliorare qualcosa rispettando semplicemente gli spazi.. ma questo non rende meno bello il racconto.. Sinceri Complimenti Carla
Francesco Gentile 26/02/2016 - 18:54
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Millina, come sono contenta,come sempre hai saputo cogliere l'essenza del mio racconto... ti ringrazio ed apprezzo tantissimo il tuo commento.
Carla Davì 26/02/2016 - 12:59
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Grazie Rocco,sempre gentile e caro nei tuoi commenti!
Carla Davì 26/02/2016 - 12:56
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Grazie Sabry L. per aver apprezzato questo mio racconto ... ci provo a comprendere e descrivere i moti del cuore. Grazie ancora,unito ad un abbraccio.
Carla Davì 26/02/2016 - 12:54
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Bel racconto e molto intenso.
La quotidianità che appiattisce i rapporti rendendoli banali ed ormai scontati, ma puntualmente fa capolino il disagio che non sempre si riesce ad espellere. Nel tuo racconto non si cede a distrazioni esterne ma si cerca nuova vitalità in quel rapporto ormai consolidato, un rapporto di vero amore.
Piaciuto tanto!
La quotidianità che appiattisce i rapporti rendendoli banali ed ormai scontati, ma puntualmente fa capolino il disagio che non sempre si riesce ad espellere. Nel tuo racconto non si cede a distrazioni esterne ma si cerca nuova vitalità in quel rapporto ormai consolidato, un rapporto di vero amore.
Piaciuto tanto!
Millina Spina 26/02/2016 - 12:54
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Nadia, grazie per il tuo stupendo commento, grazie per aver compreso la complessità del cuore umano e come è difficile a volte saper dare giuste valutazioni e conseguenti scelte al nostro cuore spesso così fragile...un abbraccio carissima
Carla Davì 26/02/2016 - 12:52
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EMOTIVAMENTE PROFONDO QUANTO STRAORDINARIO NELLA SUA ACUTA TEMATICA. IL MIO ELOGIO CARLA.
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Rocco Michele LETTINI 26/02/2016 - 04:57
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Una presenza assente...un vuoto che hai reso molto bene...un bel tratteggio psicologico...piaciuto..Ciao
Sabry L. 26/02/2016 - 00:21
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5*
Nadia Sonzini 25/02/2016 - 20:34
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Ciao Carla mi è piaciuto molto il tuo racconto. Molto curato l'aspetto psicologico dei personaggi. C'è tutto nel tuo racconto: un mondo di amore, tristezza, fragilità, voglia di cambiare, paura di cambiare, solitudine, idealismo e cruda realtà. Una donna moderna in un mondo complesso con un uomo forte presente-assente e lei creatura magica che chiede e vuole solo Amore dal profondo del cuore
Una storia dei nostri giorni in cui molti possono riconoscersi
Felice di averti risentito come autrice, dovresti scrivere di più
Ti abbraccio cara amica
Nadia
Una storia dei nostri giorni in cui molti possono riconoscersi
Felice di averti risentito come autrice, dovresti scrivere di più
Ti abbraccio cara amica
Nadia
Nadia Sonzini 25/02/2016 - 20:34
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