ARGENTO
ARGENTO
Stanotte ho preparato i colori.
Avevo le mie scatole sulla mensola una sopra l'altra, le scatole tutte uguali fuori, i colori tutti diversi dentro, ma non c'è bisogno di leggere sulla confezione per riconoscere cosa c'è dentro, qualche macchia di colore sulla scatola la trovi sempre, se guardi bene fuori, intuisci sempre cosa può esserci all'interno.
Ho preso una piastra di vetro dalla pila di quelle pulite e leggendo la ricetta ho incominciato ad aggiungere i vari colori, uno dopo l'altro sulla bilancia poi, al momento di mescolare i colori ho fatto un pensiero astratto, legato alla loro consistenza, una cosa curiosa ma profondamente vera che in 15 anni non mi era mai capitato di pensare, forse perchè a certe cose che facciamo abitualmente non prestiamo mai molta attenzione.
Ho notato che i colori che uso somigliano molto alle persone che conosco.
Ci sono colori morbidi, fluidi, che quando li prendi sulla punta della spatola devi essere abile e veloce a maneggiare perchè scivolano via subito, scappano,....poi ci sono i colori caldi che sono molto più duri, è molto facile prenderli e spostarli, ma quando devi mescolarli insieme agli altri devi usare molta forza, ti fanno male i polsi, i nervi.
Tutto sommato qualsiasi colore alla lunga, con pazienza, si lega a tutti gli altri, quasi nelle medesime quantità, solo il nero va usato con cautela e parsimonia. Di nero bisogna aggiungerne sempre a piccolissime quantità perchè stravolge qualsiasi colore, un grammo di nero può 'inquinare' una piastra intera di colore, mentre il bianco, per tanto che tu ne metta, anche se sul momento sembra aver cambiato tutto (il bianco crea le tinte pastello) quando lo stampi....il colore è quasi lo stesso, solo un tantino più 'dolce'.
Poi ci sono quelli che io chiamo 'i non colori', le vernici, il trasparente, un trionfo di fluidità liquiforme che non da e non toglie nulla al colore, pur avendo una sua funzione marginale, che anche se non lo metti, difficilmente se ne accorge qualcuno, è un colore che da solo non serve a nulla, che diventa dello stesso colore di quello al quale si lega.
Conosco moltissime persone di questo 'non colore'.
Stanotte devo fare un colore metallizzato. Il metallizzato si ottiene solo con l'argento.
Mi è sempre piaciuto l'argento, la pasta ha una consistenza unica, profondamente diversa da qualsiasi altra, sembra di maneggiare il burro, a volte lo prendo con le mani perchè mi piace sentirlo sciogliersi sotto le dita. L'argento quando lo spacchi con la spatola dentro brilla come se liberasse dei cristalli luminosi, fai fatica a mescolarlo agli altri colori perchè quando sembra tutto uniforme, tutto liscio, trovi sempre qualche grumo che conserva al suo interno una parte ancora purissima di argento.
Ne puoi mettere poco che qualsiasi colore, anche il più brutto e anonimo come il marrone, il senape, il grigio, i colori 'marci', con l'argento brillano, e più ne mettie più diventano belli.
Stanotte ho usato l'argento liquido, è molto più facile da amalgamare, ma certe volte l'argento scivola fuori dalle parole, le riempie, è difficile tenere l'argento dove vuoi tu, certe volte riesce a scappare persino attraverso le spalline del calamaio, e anche quando lo giri e lo rigiri sulla piastra, dopo pochi minuti lo vedi 'slegarsi' da tutti gli altri colori, piano piano si allontana, si deposita sui fianchi e in superficie ritornando della sua tinta originaria.
L'argento è ribelle, è ostinato, capriccioso, lunatico, l'argento sta bene da solo, o forse sono tutti gli altri colori che non vanno d'accordo con lui, dipende sempre dai punti di vista, sta di fatto che la prima cosa che noti è che non è un colore come gli altri, e persino la scatola è diversa da tutte le altre......mi è sempre piaciuto l'argento.
Stanotte ho preparato i colori.
Avevo le mie scatole sulla mensola una sopra l'altra, le scatole tutte uguali fuori, i colori tutti diversi dentro, ma non c'è bisogno di leggere sulla confezione per riconoscere cosa c'è dentro, qualche macchia di colore sulla scatola la trovi sempre, se guardi bene fuori, intuisci sempre cosa può esserci all'interno.
Ho preso una piastra di vetro dalla pila di quelle pulite e leggendo la ricetta ho incominciato ad aggiungere i vari colori, uno dopo l'altro sulla bilancia poi, al momento di mescolare i colori ho fatto un pensiero astratto, legato alla loro consistenza, una cosa curiosa ma profondamente vera che in 15 anni non mi era mai capitato di pensare, forse perchè a certe cose che facciamo abitualmente non prestiamo mai molta attenzione.
Ho notato che i colori che uso somigliano molto alle persone che conosco.
Ci sono colori morbidi, fluidi, che quando li prendi sulla punta della spatola devi essere abile e veloce a maneggiare perchè scivolano via subito, scappano,....poi ci sono i colori caldi che sono molto più duri, è molto facile prenderli e spostarli, ma quando devi mescolarli insieme agli altri devi usare molta forza, ti fanno male i polsi, i nervi.
Tutto sommato qualsiasi colore alla lunga, con pazienza, si lega a tutti gli altri, quasi nelle medesime quantità, solo il nero va usato con cautela e parsimonia. Di nero bisogna aggiungerne sempre a piccolissime quantità perchè stravolge qualsiasi colore, un grammo di nero può 'inquinare' una piastra intera di colore, mentre il bianco, per tanto che tu ne metta, anche se sul momento sembra aver cambiato tutto (il bianco crea le tinte pastello) quando lo stampi....il colore è quasi lo stesso, solo un tantino più 'dolce'.
Poi ci sono quelli che io chiamo 'i non colori', le vernici, il trasparente, un trionfo di fluidità liquiforme che non da e non toglie nulla al colore, pur avendo una sua funzione marginale, che anche se non lo metti, difficilmente se ne accorge qualcuno, è un colore che da solo non serve a nulla, che diventa dello stesso colore di quello al quale si lega.
Conosco moltissime persone di questo 'non colore'.
Stanotte devo fare un colore metallizzato. Il metallizzato si ottiene solo con l'argento.
Mi è sempre piaciuto l'argento, la pasta ha una consistenza unica, profondamente diversa da qualsiasi altra, sembra di maneggiare il burro, a volte lo prendo con le mani perchè mi piace sentirlo sciogliersi sotto le dita. L'argento quando lo spacchi con la spatola dentro brilla come se liberasse dei cristalli luminosi, fai fatica a mescolarlo agli altri colori perchè quando sembra tutto uniforme, tutto liscio, trovi sempre qualche grumo che conserva al suo interno una parte ancora purissima di argento.
Ne puoi mettere poco che qualsiasi colore, anche il più brutto e anonimo come il marrone, il senape, il grigio, i colori 'marci', con l'argento brillano, e più ne mettie più diventano belli.
Stanotte ho usato l'argento liquido, è molto più facile da amalgamare, ma certe volte l'argento scivola fuori dalle parole, le riempie, è difficile tenere l'argento dove vuoi tu, certe volte riesce a scappare persino attraverso le spalline del calamaio, e anche quando lo giri e lo rigiri sulla piastra, dopo pochi minuti lo vedi 'slegarsi' da tutti gli altri colori, piano piano si allontana, si deposita sui fianchi e in superficie ritornando della sua tinta originaria.
L'argento è ribelle, è ostinato, capriccioso, lunatico, l'argento sta bene da solo, o forse sono tutti gli altri colori che non vanno d'accordo con lui, dipende sempre dai punti di vista, sta di fatto che la prima cosa che noti è che non è un colore come gli altri, e persino la scatola è diversa da tutte le altre......mi è sempre piaciuto l'argento.
Racconto scritto il 12/03/2016 - 02:52
Letta n.1430 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Grazie Rocco, i colori fanno parte del mio lavoro oltre che della mia vita.. Buon fine settimana anche a te!
Silvia Simona Biolcati Rinaldi 12/03/2016 - 15:45
--------------------------------------
I COLORI? LA PSICOLOGIA DELL'ANIMA!. ENTUSIASMANTE E PIACEVOLE RACCONTO.
LIETO FINE SETTIMANA SILVIA.
*****
LIETO FINE SETTIMANA SILVIA.
*****
Rocco Michele LETTINI 12/03/2016 - 13:15
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.