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Circolo ricreativo culturale...

Oggi vado a trovare mio cugino Salvo, sta male ha un tumore ai polmoni.
Adesso sta dormendo...
Qualche giorno ancora, qualche ora chissà. Non so cosa dire...
Mi siedo un po e l'osservo, me lo godo un altro pochino.
Mi sovvien nel frattempo un ricordo caro del tempo andato: avevo terminato la scuola media con voti a piena sufficienza, come si dice: quando si è un'arca di scienza non c'è bisogno di impegnarsi tanto...
Era il mese di giugno, un giugno afoso che stringeva la città vecchia di Ragusa come in una morsa di ferro caustico.
Salvo aveva deciso di aprire nel quartiere Serra un circolo ricreativo culturale, ed io in quei giorni di vacanza lo aiutai a trasportare alcune cose.
La casa era situata in un vicolo cieco di via S. Francesco,
ed era una dimora gentilizia degli ultimi dell'ottocento.
Tante scale che scendevano sin sotto il piano stradale, tante altre ne risalivano i piani sino al sottotetto di canali color ocra.
Ogni stanza era addobbata da tavoli verdi, carte da giuoco di varie specialità, tavoli da bigliardo etc.etc.
Ma che io ricordi, non una biblioteca, non un'emeroteca o una sala da lettura...
Quindi circolo ricreativo carente di cultura. Se analizzato sotto questo aspetto.
Una cosa che mi colpì fu il fatto di aver osservato un ambiente sito nel sottotetto con al suo interno, una saletta d'aspetto e una stanzina dalle pareti rosso cupo con ivi un lettino mal risposto.
Salvo mi disse, che era il lettino del guardiano del circolo...
Io mi accontentai di quella frugale risposta e non dissi nulla.
Alcuni giorni dopo l'inaugurazione, volli recarmi di persona, per andare a vedere come andassero o come stessero le cose al circolo del cugino Salvo.
Erano di già le venti, e dalle viuzze di via S.Francesco dalle case basse fluivano inequivocabili effluvi di fritture di zucchine e melanzane, mentre dai balconi alcune massaie cuocevano nelle fornacelle: sarde, alici oppure salsicce.
Il cielo era turchese intenso e si stagliava netto sui cornicioni color ocra delle case.
Alcuni merli invisibili dall'alto fischiavano i loro motivi ondulanti, mentre flotte aeree di rondini banchettavano con sciami di moscerini.
Ebbene: giunto al circolo, ne varcai la soglia.
Con gran meraviglia notai una marea di gente che conoscevo da tempo, e tra l'altro qualcuno di essi mi domandò se mio padre ne fosse a conoscenza del fatto che io mi trovavo li da quelle parti scognite.
Io per fugare ogni sospetto mi sottrassi alle domande, rispondendo a tono fermo che ero di passaggio.
Quindi mi inoltrai ancor più in fondo e vidi il caro cugino Salvo beato come in trance dentro una nuvola azzurrognola di fumo di sigarette.
Era proprio quasi beato e teneva banco al baccarat.
Il banco vince sempre, mi diceva ad ogni occasione che si presentasse...
Comunque volli inoltrarmi ancor più avanti e salii tutte le scale fino al mezzanino.
Aprii la porta piano piano e che cosa vidi?
La segretaria di SALVO nuda dalla vita in giù. La stessa, stava tranquillamente distesa sul lettino e sfogliava distrattamente un fotoromanzo in voga a quei tempi.
Accortosi della mia presenza oramai inoltrata, mi disse: Santino entra gioia che ti faccio uomo!
Per te bel giovanottino è tutto gratis stasera.
"Botta di sangue in testa!" Esclamai...
Mai avevo visto l'inferno così tanto da vicino e scappai come una lepre a gambe levate.
Attraversai mezza città in un battibaleno e durante la folle corsa mi giravo a guardare dietro di me se vi era la segretaria, che mi voleva ancora acchiappare.
Ovviamente dell'inconveniente non ne feci cenno a nessuno.
Nemmeno Salvo ne fu informato.
Anche se mi sentivo un po osservato da lui per un certo periodo e talora mi gettava qualche battutina con un sorriso sardonico innestato tra le labbra...
Sta entrando un medico!
Emogas non compatibile e applica una maschera per l'ossigeno al mio povero SALVO.
Il medico ha detto tutto...
Il medico ha detto abbastanza e se ne và...
Mi avvicino all'orecchio di SALVO, e gli dico sussurrando: ti ricordi la segretaria del circolo ricreativo culturale?
Gli ho strappato l'ultimo sorriso con una bollicina che gli fuoriusciva dalla bocca.
Una bollicina quasi uguale a quelle che hanno i bambini per i loro giochi innocenti.
Sorridi Salvo anche oggi hai barato gran biscazziere.


I




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Racconto scritto il 18/03/2016 - 18:29
Da Giovanni Santino Gurrieri
Letta n.1169 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Ciao Marcello mi viene spontaneo scriver su ciò di cui so d'aver vissuto...
Grazie mille per il commento molto gentile e del tuo positivo riscontro.

Giovanni Santino Gurrieri 20/03/2016 - 20:53

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Primo racconto che leggo:positivo al massimo.Buona penna, e leggerezza, sia nelle parti ironiche che in quelle commoventi. saluti.

Marcello Belan 20/03/2016 - 13:59

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Ciao Millina, la vita va vissuta con emozione.Se noi poi riusciamo in questo intento ed in taluni casi...vorrà dire che abbiamo compreso appieno il senso della vita.
Ciao Millina e grazie per il tuo bel commento.

Giovanni Santino Gurrieri 19/03/2016 - 17:22

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Racconto emozionante scritto con nostalgia e grande forza nel finale, nel quale riesci a fare un prezioso dono all'amico Salvo: farlo sorridere.
Ciao.

Millina Spina 19/03/2016 - 13:08

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Sabry che bella cosa è quanto mi fai di questi complimenti.
Son diventato rosso in viso perché sono timido, ma accetto volentieri i tuoi commenti di appezzamento.
Ciaoo bella Sabry.

Giovanni Santino Gurrieri 19/03/2016 - 12:38

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Cari amici e letterati Rocco, Nadia e Simone.
Vi ringrazio per i bei commenti nei riguardi del mio scritto e vi auguro un buon fine settimana.
A te Simone va un benvenuto nel sito e son sicuro che ci saranno altri momenti di riflessione, magari nelle opere che intenderai voler condividere.
Nel sito di oggi scrivo ti posso solamente dire;che ci sono amici meravigliosi, i quali sanno come coccolarti e volerti bene...
Buona giornata Simone.

Giovanni Santino Gurrieri 19/03/2016 - 12:34

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Racconto toccante,Perchè non mi vengono altre parole?.....

Sabry L. 19/03/2016 - 12:21

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Un bel racconto,dove il lettore si cala perfettamente nell'atmosfera descritta dallo scrittore. Grazie per l'emozione che mi hai regalato leggendolo.

simone vignola 19/03/2016 - 09:58

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Emozionante racconto, mesto in alcuni periodi. E' la vita che non da scampo e la visita e un atto da elogiare
Sereno weekend.
*****

Rocco Michele LETTINI 19/03/2016 - 01:45

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Mi è piaciuto il tuo racconto perché è un ricordo arricchito da bei paesaggi,che porta al sorriso in alcuni punti ed in altri fa riflettere e commuovere.
Un bel lavoro veramente
Complimenti
Nadia
5*

Nadia Sonzini 19/03/2016 - 00:17

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Loris ti ascolto volentieri e ci sarò sempre; sia per te che per chiunque voglia essere ascoltato.
Buonanotte.

Giovanni Santino Gurrieri 19/03/2016 - 00:08

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Ciaooo Salvo che bello sentirti.Ed è bello anche il fatto che ti sia piaciuto il mio racconto.
Ti saluto caro amico gentile e buono.

Giovanni Santino Gurrieri 18/03/2016 - 23:56

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Ne è valsa sicuramente la pena, ho provato a interloquire con la tv ma non mi ascolta. Almeno tu mi rispondi. Comunque l'ho letto volentieri. Ciao.

Loris Marcato 18/03/2016 - 23:52

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Bravissimo Giovanni o Santino,
per il racconto e per le tue parole di conforto, cosa più bella non potevi ricordargli. Il nostro nome comune non ci salverà. Peccato che non si possa curare la morte. Un abbraccio.

salvo bonafè 18/03/2016 - 23:46

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Ciao Loris spero che ne sia valsa la pena del fatto che ti sia perso la scena madre del film, a causa del mio racconto.
Comunque grazie mille caro amico.
Buona notte

Giovanni Santino Gurrieri 18/03/2016 - 23:42

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Proprio un bel racconto di vita, di un tempo dei bei tempi. Pensa che stavo guardando un bel film alla tv e mi sono imbattuto nel tuo racconto,preso, mi son perso la scena madre. Potrei scriverci un racconto. Ciao Giovanni, buona notte.

Loris Marcato 18/03/2016 - 23:35

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Ciao Paolo Grazie mille per il commento molto gentile.
Ti auguro una buona notte.

Giovanni Santino Gurrieri 18/03/2016 - 23:12

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Racconto carino e molto apprezzato, odori, emozioni e culture di un tempo nostalgico, tristezza per il cugino. Complimenti Giovanni Santino

Paolo Ciraolo 18/03/2016 - 22:36

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