Eppure c'è quel qualcosa in te.
Sentire la tua voce per qualche secondo che riempie l'aria e la rende leggera. Immaginarti sorridere mentre pensi alla battuta maliziosa che farai poco dopo, con quel tuo modo strano di arricciare il naso e abbassare lo sguardo, quasi come ti vergognassi della tua espressione da bimbo...le labbra carnose che si dischiudono leggermente e la mano che gioca con l'accendino.
Sbatti quel tuo capoccione confuso continuamente, ti hanno fatto troppo alto dici sempre...sarà per questo che non ricordi mai niente, ti giustifichi.
Sei un disastro nel raccontare le cose, ometti dettagli, mischi persone e luoghi, ti confondi e ricominci da capo, poi mi guardi e sorridi quando ti faccio una domanda a cui non rispondi. i tuoi pensieri sono ormai altrove...lo leggo nei tuoi movimenti, divenuti piú lenti, nelle tue mani, ora ferme, nei tuoi occhi su di me.
Ti confondi, mi confondi... ci confondono i corpi, i brividi, le cose sussurate e quasi mai capite, il bene che ti voglio e la paura di spogliarsi.
Eppure continuo a preferire la tua confusione che si mischia alla mia, al vuoto che ci sarebbe se tu non ci fossi. Ho scelto il nostro starci vicino incostante, i graffi che ci facciamo, i segni che ritrovo sulla pelle...il letto sfatto e le cose non dette... Questo nostro amore strano, sempre mal celato, che divampa al solo sfiorarci e si spegne poi d'improvviso, con un mio piede freddo che cerca il tuo, cosi un pò per sbaglio, alla ricerca inconscia di un momento di intimità.
Ho scelto di vederti andare via tutte le volte, di convivere con la paura che quella possa essere l'ultima volta e la speranza di tenerti con me un altra volta.
C'è quel qualcosa in te che ritrova una parte di me. Mi smuovi la voglia di tornare a percepire, le lenzuola ancora calde e il profumo del caffè fatto poco prima, a sentire e a sentirmi. Demolisci il mio ordine mentale, uccidi il mio equilibrio e mi fai sentire viva.
L' amore è strano, sembra giochi a distruggerci quando in realtà ci sta costruendo.
Sentire la tua voce per qualche secondo che riempie l'aria e la rende leggera. Immaginarti sorridere mentre pensi alla battuta maliziosa che farai poco dopo, con quel tuo modo strano di arricciare il naso e abbassare lo sguardo, quasi come ti vergognassi della tua espressione da bimbo...le labbra carnose che si dischiudono leggermente e la mano che gioca con l'accendino.
Sbatti quel tuo capoccione confuso continuamente, ti hanno fatto troppo alto dici sempre...sarà per questo che non ricordi mai niente, ti giustifichi.
Sei un disastro nel raccontare le cose, ometti dettagli, mischi persone e luoghi, ti confondi e ricominci da capo, poi mi guardi e sorridi quando ti faccio una domanda a cui non rispondi. i tuoi pensieri sono ormai altrove...lo leggo nei tuoi movimenti, divenuti piú lenti, nelle tue mani, ora ferme, nei tuoi occhi su di me.
Ti confondi, mi confondi... ci confondono i corpi, i brividi, le cose sussurate e quasi mai capite, il bene che ti voglio e la paura di spogliarsi.
Eppure continuo a preferire la tua confusione che si mischia alla mia, al vuoto che ci sarebbe se tu non ci fossi. Ho scelto il nostro starci vicino incostante, i graffi che ci facciamo, i segni che ritrovo sulla pelle...il letto sfatto e le cose non dette... Questo nostro amore strano, sempre mal celato, che divampa al solo sfiorarci e si spegne poi d'improvviso, con un mio piede freddo che cerca il tuo, cosi un pò per sbaglio, alla ricerca inconscia di un momento di intimità.
Ho scelto di vederti andare via tutte le volte, di convivere con la paura che quella possa essere l'ultima volta e la speranza di tenerti con me un altra volta.
C'è quel qualcosa in te che ritrova una parte di me. Mi smuovi la voglia di tornare a percepire, le lenzuola ancora calde e il profumo del caffè fatto poco prima, a sentire e a sentirmi. Demolisci il mio ordine mentale, uccidi il mio equilibrio e mi fai sentire viva.
L' amore è strano, sembra giochi a distruggerci quando in realtà ci sta costruendo.
Racconto scritto il 26/03/2016 - 20:46
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Commenti
Da aggiungere pure che attraverso il tuo focalizzare ricavi l'essenza prelevando emozioni dal proprio io lirico cioè tu nell'elaborare con un accostamento "fulmineo" ma d'effetto.
Un letto sfatto e cosa hai fatto? Un pregevole lavoro di scrittura.
Mi piace di come scrivi, non c'è ne piaggeria o idolatria, solo disamine sincere e vere, lo posso assicurare anche perchè qui su Oggi Scrivo, da due anni a questa parte ho bocciato un bel po' di scritti o comunque un certo numero di autori/autrici.
Un letto sfatto e cosa hai fatto? Un pregevole lavoro di scrittura.
Mi piace di come scrivi, non c'è ne piaggeria o idolatria, solo disamine sincere e vere, lo posso assicurare anche perchè qui su Oggi Scrivo, da due anni a questa parte ho bocciato un bel po' di scritti o comunque un certo numero di autori/autrici.
Giuseppe Scilipoti 26/04/2019 - 14:14
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Testo decisamente romance, c'è poesia, amore, sensualità, voglia/desiderio...
Una cannonata, proprio.
insomma è quel genere di lavori che non disdegno, del resto ne ho all'attivo diversi pure io.
Nel letto sfatto, i tuoi pensieri, tramutati successivamente in parole scritte sono come sfumature che fluttuano silenziose, parole scritte peraltro con una valida perizia poetica ovvero righe che ritengo sopraffine, tra l'altro sfruttando estetica ed espressività.
Una cannonata, proprio.
insomma è quel genere di lavori che non disdegno, del resto ne ho all'attivo diversi pure io.
Nel letto sfatto, i tuoi pensieri, tramutati successivamente in parole scritte sono come sfumature che fluttuano silenziose, parole scritte peraltro con una valida perizia poetica ovvero righe che ritengo sopraffine, tra l'altro sfruttando estetica ed espressività.
Giuseppe Scilipoti 26/04/2019 - 14:10
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Molto incisivo nel descrivere il rapporto amoroso intorno a quell'elemento indispensabile di ogni casa: il letto. Alcune espressioni mi sembrano molto felici e riuscitissime nella caratterizzazione della situazione.
Giuseppe Novellino 30/03/2016 - 19:14
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Piacevole per la sua espressività e il suo mirabile seguitar artistico.
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Rocco Michele LETTINI 28/03/2016 - 17:56
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