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VALORI

Smarrito, dimenticato al bordo di una sedia, mi sentivo gonfio, ero da poco uscito da una tasca comoda, dove solitamente alloggiavo, aspettavo, invano, che qualcuno mi raccogliesse.
Per essere riconosciuto, quel giorno, conservavo con me un bel po' di documenti di riconoscimento.
La patente, seppur scaduta, il passaporto che avevo custodito, con premura, in un apposito scompartimento, la carta di identità, ormai logora ma ancora leggibile. Attesi con ansia che qualcuno mettesse mano al mio essere, da quando ero nato il mio destino era stato quello di appartenere. Ora facevo fatica a rimanere senza qualcuno che mi aprisse il cuore. Abbandonato a me stesso, chiuso, ma con tanta ricchezza dentro di me.
Nonostante nella società in cui vivevo, vi fosse stata una caduta di valori, io nella mia esistenza mi ero fatto condurre sempre dagli stessi valori: banconote, tessere bancomat, carte di credito. Abituato ad essere aperto, pronto a condividere il mio contenuto con gli altri, lasciai che una persona mi prendesse per mano. In un attimo venni spogliato della mia identità e della mia ricchezza, sparirono banconote, tessere bancomat e carte di credito, e subito dopo passaporto e carta di identità.
Il vuoto mi pervase, ma iniziai, finalmente, a sentirmi più leggero e in grado di apprezzare il valore della libertà.



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Racconto scritto il 02/04/2016 - 12:32
Da Paolo Delladio
Letta n.1293 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Racconto significativo! Nella vita giusta, quanto meno hai, quanto meno possiedi, tanto più leggero e distaccato dalla materialità sei! Bello!

Patrizia Bortolini 03/04/2016 - 22:46

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Un portafogli ricco di sentimenti e soprattutto libero. 5*

salvo bonafè 02/04/2016 - 20:11

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