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LA MIA PRIMAVERA

Respiro finalmente l'aria fresca appena intiepidita dal sole, ed osservo l'orizzonte interrotto da nitide montagne spolverate ancora un pò di neve, che si aggrappa come un flebile ricordo e che si ostina a non abbandonarmi l'anima. Il cielo è una tela blu sfiorata da pennellate candide e nette, dove si spargono stormi di uccelli migratori in un frastuono di ali ed echi lontani, mentre la terra scura, morbida e grassa, che ancora imprigiona le piogge ed i violenti temporali, regala folti cespugli, e le colline e i dossi e gli avvallamenti coperti da morbidi e sconfinati tappeti erbosi, danno l'idea della schiena plastica di un gatto che si distende al sole, mentre gode di quella brezza leggera e frizzantina che gli fa vibrar tutte le nervature. Percorro la mia strada come ogni giorno su un asfalto rovinato, spaccato, dissestato da un inverno dove il sale ha combattuto la sua guerra contro il ghiaccio, lasciando però segni tangibili e violenti, che ora paiono ferite profonde e dolorose da dover curare in fretta, ma lungo i fossi rigogliosi di cespugli di erba fine, ci sono spruzzi di colore vivo, di giallo, di rosso, di bianco e lilla, come schizzi di colore che un pittore ha provocato in un momento di eccitazione estrema, che spiccano nello scuro e folto tappeto e tra i rami appena rinverditi, ma traboccanti già di boccioli e fiori, ed anche gli intonachi delle case si incastrano perfettamente nel dipinto. Ogni anno si ripresenta questo giorno...sì...arriva in un solo momento, il momento in cui ti guardi attorno come se poco prima non avessi avuto gli occhi, il momento in cui smetti di tremare e cominci a percepire un pochino di calore sulla pelle, in cui il cielo si illumina come se il pittore avesse finalmente levato il telo che proteggeva la sua opera mostrandola allo sguardo impaziente del mondo intero. E non importa quanto potente sia stato il freddo, quanto buie e lunghe le notti, quanto tristi, grigi e piovosi i pomeriggi, non importa quanto il sale sulla tua strada l'abbia spaccata e corrosa, alla fine dell'inverno c'è sempre la primavera che ti attende, fatta di colori, profumi, suoni, fatta di emozioni dimenticate e sensazioni accantonate che ti sfiorano con la stessa intensità della prima volta, arriverà e te ne accorgerài senza preavviso, all'improvviso solo quando, dopo una lunghissima attesa, ti ci troverai immerso...nella tua primavera.



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Racconto scritto il 23/04/2016 - 01:30
Da Silvia Simona Biolcati Rinaldi
Letta n.1301 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


MOLTO BELLA BEN IMPOSTATA E BUONA DESCRIZZIONE 5* PER TE

POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 23/04/2016 - 19:59

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Che bella descrizione.Scrivi benissimo!Complimenti.

paola marsano 23/04/2016 - 19:48

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Grazie mille per I complimenti e per le stelle Anna. Grazie a Giuseppe per la correzione, in effetti confesso la mia ignoranza in merito alla battuta di spazio dopo i punti di sospensione... Non lo sapevo. Ora lo so. Grazie mille e buon fine settimana a tutti 😘

Silvia Simona Biolcati Rinaldi 23/04/2016 - 17:27

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Bella e dettagliata descrizione di questa primavera, riesco a percepirne i colori ed i profumi... ha anticipato la mia versione in poesia di questa stupenda stagione. I miei complimenti 5*

ANNA BAGLIONI 23/04/2016 - 16:09

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Un buon esempio di fusione tra sentimenti e paesaggio. E' scritto bene.
Ti ricordo che dopo i tre puntini sospensivi ci va una battuta di spazio.

Giuseppe Novellino 23/04/2016 - 11:23

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