Sentivo il profumo della “tiella” che inebriava le strade della città vecchia.
Ricordo quando la preparava mia madre la “tiella”… quanta more ci metteva nel prepararla, è quanto lavoro dietro a questo piatto tipico di Bari!
Molti conoscono questa pietanza con il termine tiella derivante dalla parola tieèd che, in dialetto barese significa tegame. Difatti, tutto il cibo da preparare è sapientemente sistemato in ampi tegami da metter in forno prima di rifinire ulteriormente il condimento.
Nel fondo della teglia si versano due o tre cucchiai di olio extra vergine d'oliva, una decina di pomodorini ciliegini tagliati a metà o in alternativa 4 o 5 pomodori pelati spezzettati, una cipolla bianca tagliata a rondelle, aglio a pezzettini,una manciata di prezzemolo tritato, pepe nero quanto basta.
Si dispone quindi sul fondo del tegame in ordine: uno strato di “cozze” a mezzo guscio, riso rigorosamente "giallo",uno strato di “patate” tagliate a rondelle sottili, e qualche pomodorino per completare la teglia.
Per rendere la pietanza ancor più saporita, infatti, mia madre utilizzava il così detto "fumetto", un estratto di brodo di cozze, gamberi e altri molluschi di mare a scelta, anziché la semplice e insapore acqua calda di rubinetto. Tale fumetto viene unito al riso per permetterne la cottura nel tegame.
La particolarità di questo piatto è che tutti gli ingredienti cuociono in forno rigorosamente "a crudo", pertanto è fondamentale saper dosare accuratamente il sale e la quantità di fumetto o brodo necessari per la cottura.
Sembra che il tempo si sia fermato tra i vicoli di queste case bianche, i terrazzi con i panni stesi e le voci delle donne che parlano in dialetto. Guardo la casa della mia infanzia: uguale come allora… perché mi sento uno straniero nella mia terra?
Racconto scritto il 19/05/2016 - 19:53Voto: | su 8 votanti |

donato mineccia
20/05/2016 - 12:24 
Luciano Bellesso
20/05/2016 - 11:26
Giuseppe Novellino
20/05/2016 - 11:22

donato mineccia
20/05/2016 - 11:18

donato mineccia
20/05/2016 - 11:02

donato mineccia
20/05/2016 - 10:58

donato mineccia
20/05/2016 - 10:52

donato mineccia
20/05/2016 - 10:50 ed è delizioso il tuo racconto,
non capisco questa sensazione di estraneità .. sembri invece pienamente in sintonia con la tua città ! 5
patrizia brogi
20/05/2016 - 10:42 
donato mineccia
20/05/2016 - 10:41

donato mineccia
20/05/2016 - 10:32 
donato mineccia
20/05/2016 - 10:18 ah però.. Bene ora ho so dove andare
per fare nuovi piatti..
per cucina siciliana andrò dal mio caro Salvo..cucina barese verrò da te.
quindi tirate fuori tutte le vostre
squisite ricette e alla prossima.
Con un'altro piatto.. nel frattempo cerco di convincere l'amico Salvo
per il ristorantino..se si farà
tu sarai il terzo chef ti va?
ti abbraccio ciao.
Maria Cimino
19/05/2016 - 23:52
Grazie Donato
ANNA BAGLIONI
19/05/2016 - 23:31
Patrizia Bortolini
19/05/2016 - 22:51

Mary L
19/05/2016 - 22:33 credo che sia difficile la preparazione soprattutto per la corretta salagione e i tempi di cottura. Lo proverò. Caro Poeta, un uomo che cucina è padrone del destino e capitano della propria anima, come nella meravigliosa poesia di Henley.
salvo bonafè
19/05/2016 - 22:23 Un abbraccio e complimenti sinceri
Nadia
5*

Nadia Sonzini
19/05/2016 - 21:25

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI
19/05/2016 - 20:48



