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La pecorella

Come tutte le fiabe anche questa inizia con un c’era una volta in un paesino, un cagnolino che non aveva padrone e che viveva con il buon servire dei cittadini, i quali lo avevano adottato. Era sempre pronto a scodinzolare e a far le feste. Buono e giocherellone. Fu cosi che, nel paesino, si svolse una manifestazione dove accorsero genti dai paesi vicini. Il cagnolino che era stato battezzato “ nuvola” dagli abitanti per il suo colore bianco, si vide un po’ stralunato. Vi fu una fiera e vennero anche tante bancherelle che vendevano ogni, ben di Dio.
Tutto quest’andirivieni, al cagnolino non si addicevano e così si allontanò nelle campagne vicine.
Vi era un gregge di pecorelle, “nuvola” vi si addentrò e fece conoscenza con una di esse. Tutti i giorni “nuvola” andava a trovarla e con il passare del tempo, divennero amici. La pecorella, che chiameremo “ Heidi” lo aspettava sempre e quando questi arrivava, facevano festa. Cominciarono a raccontarsi le loro cose. Stavano bene insieme. Si cercavano e non rinunciavano a fare lunghe passeggiate. “Heidi” raccontò della sua vita e al cagnolino faceva piacere. Aveva trovato come si suol dire, la sua dimensione. Passarono molti giorni e più il tempo passava, più erano uniti.
“Nuvola”, mi servirebbero delle cose e “nuvola” si faceva in quattro per procurargliele. “ Nuvola” mi piacerebbe che tu mi prestassi il tuo collare e “nuvola” glielo prestava. “Nuvola” vorrei fare una esperienza nuova ma non ho come fare e “nuvola” l’accontentava. “Nuvola era felice di tutto questo. “Nuvola quando andrò in altri pascoli tu verrai con me e “nuvola” ci credeva.
Un giorno “nuvola” andò al loro incontro e vide che “Heidi” era meno socievole di prima.
Poi Heidi partì e non portò “nuvola”, verrai la prossima volta e il povero cagnolino continuava a crederci. La pecorella tornò e il cagnolino risentito, provò a dirglielo abbaiando molto forte, risultato: Heidi lo morse. Passò un po’ di tempo e Heidi continuava a dirgli solo bugie. La rabbia di “Nuvola” cresceva sempre di più.
Con il passare dei giorni il loro rapporto andò via via scemando. “Nuvola” ci stava male e chiedeva sempre il perché. La risposta era sempre la stessa: non è vero! Il povero cagnolino non si dava pace. A “Heidi”, aveva dato tutto quello che essa gli aveva chiesto. Cominciò a trattarlo male, lo allontanava con delle scuse stupide, lo irretiva con belate ironiche. Ad un certo punto “nuvola” non si sentì più a suo agio e diradò le sue avventure campagnole. Si era reso conto che aveva incontrato un lupo vestito da pecora.


Romualdo Guida
Diritti Riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633)




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Racconto scritto il 08/07/2016 - 23:38
Da Romualdo Guida
Letta n.981 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Vero, l'ho vissuta in prima persona. Ciao

Romualdo Guida 09/07/2016 - 21:00

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Spettacolare nella sua profonda verità
Una volta un famoso politico disse:
- A non fidarsi si fa peccato ma, a volte, ci si azzecca!-
Un abbraccio
Nadia
5*

Nadia Sonzini 09/07/2016 - 16:12

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Grazie Rocco sempre molto buono. Buon fine settimana.

Romualdo Guida 09/07/2016 - 12:21

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Grazie Patrizia, fidarsi +è bene ma...

Romualdo Guida 09/07/2016 - 12:20

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Una espressiva et ponderata fiaba.
Dal tuo pensiero il fascino di un letterato ad hoc.
Lieta giornata Romualdo.
*****

Rocco Michele LETTINI 09/07/2016 - 11:09

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Carina la tua fiaba, come dire, mai fidarsi di chi all'apparenza sembra innocuo...5

patrizia brogi 09/07/2016 - 10:47

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