Disperso in un cielo infinito, abbagliato dal sole e comunque ancora in grado di distinguere le nubi che lo percorrevano, cercai di fermarne una. Passò una nube, nera come la pece, veloce come un condor, ne passo' un'altra, bianca come una pecorella e a forma di tartaruga. Finalmente si fermò un cumulonembo, a forma di cavalluccio marino, che mi concesse di salire sulla sua groppa.
Imboccammo la strada opposta alla direzione del sole, sorvolammo deserti, oceani e poi monti e ancora laghi, fiumi e foreste. Un viaggio straordinario, emozionante ed affascinante.
Incrociammo un coro di nuvole che cantava “Nel blu dipinto di blu”. In quel momento capii di avere la testa tra le nuvole, benchè con le mie gambe fossi ben saldo sul mio cumulonembo.
All'improvviso una saetta rischiò di farmi precipitare a terra. Fulminato.
Mi ripresi dallo spavento e mi misi a passeggiare fra le nubi aggrappato ad un arcobaleno. Il cielo terso si avviava a tingersi di rosso, la forza di gravità iniziava a farsi sentire sulle mie spalle ma non volevo cadere a terra. Mi sentivo ancora forte per trainare quei carri illuminati che la notte solcano il cielo. Mi ritrovai, come per incanto, in uno scrigno di stelle. La luminosità e la brillantezza di quelle stelle mi stordirono in modo tale che mi risvegliai ritrovandomi riflesso in una pozzanghera formata dalle lacrime provenienti da quel cielo tanto profondo e immenso come il nostro essere.
Imboccammo la strada opposta alla direzione del sole, sorvolammo deserti, oceani e poi monti e ancora laghi, fiumi e foreste. Un viaggio straordinario, emozionante ed affascinante.
Incrociammo un coro di nuvole che cantava “Nel blu dipinto di blu”. In quel momento capii di avere la testa tra le nuvole, benchè con le mie gambe fossi ben saldo sul mio cumulonembo.
All'improvviso una saetta rischiò di farmi precipitare a terra. Fulminato.
Mi ripresi dallo spavento e mi misi a passeggiare fra le nubi aggrappato ad un arcobaleno. Il cielo terso si avviava a tingersi di rosso, la forza di gravità iniziava a farsi sentire sulle mie spalle ma non volevo cadere a terra. Mi sentivo ancora forte per trainare quei carri illuminati che la notte solcano il cielo. Mi ritrovai, come per incanto, in uno scrigno di stelle. La luminosità e la brillantezza di quelle stelle mi stordirono in modo tale che mi risvegliai ritrovandomi riflesso in una pozzanghera formata dalle lacrime provenienti da quel cielo tanto profondo e immenso come il nostro essere.
Racconto scritto il 12/08/2016 - 11:43
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Commenti
Complimenti trasmetti emozioni.
Channah Accor 18/12/2016 - 09:59
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Un viaggio fantastico!! Buona serata,
Chiara B. 12/08/2016 - 18:04
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