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L'HAI FATTO PER ME.

L'HAI FATTO PER ME.


Il tuo abbraccio mi avvolge benchè tu sia lontana. Grazie per il bene che mi vuoi. La tua luce vorrebbe illuminare anche me, cercando di filtrare attraverso fessure invisibili ad altri occhi. Quelle fessure sono crepe piene di vita, nascondigli segreti, ferite rimaste senza baci, pensieri notturni. Il tuo cuore le vede, vorrebbe sanarle, chiuderle, cancellarle. Ma non potrà mai. Quelle ferite si chiuderanno grazie alla polvere d'oro del sole e delle stelle verso la fine del tempo, resteranno visibili, e renderanno più bella la mia pelle, più forte il mio spirito, più grande il mio cuore astratto, più veri questi miei grandi occhi. Nessuno mai potrà cancellare la storia. Quelle fessure sono vita, sono amore e ispirazione, non dolore. Non preoccuparti per me. Affronto la malattia del mio sacro albero maestro, colui che mi ha dato la vita, con estrema dolcezza, faccio spesso un giro di danza con sorella morte, la guardo negli occhi e ne contemplo la bellezza e l'austerità. Lei mi sorride, mi abbraccia a volte. Non ne ho più paura. A volte le canto una canzone che ho scritto una notte in cui sognavo di riposare con lui tra campi di papaveri e soffioni. Sono condannata ad essere perennemente e sottilmente felice ed infelice al contempo. Ora ascoltami bene. Sappi che non mi faccio più domande su chi non c'è. Non voglio più sapere, non mi interessa capire. Ciò che non esiste, non può nemmeno essere esistito prima. Lo so. Per amore si compiono i più svariati miracoli quotidiani, si attraversano oceani di sabbie mobili, si rinominano i pianeti e le stelle. Per amore si traina il peso di un intero mondo senza soccombere. Tu che mi vuoi così bene, hai cercato risposte al posto mio. Hai cercato chi non esiste, sorella, attraverso qualcuno che non esiste. Hai cercato risposte senza dirmi nulla, e so che lo hai fatto per me. Volevi capire qualcosa che io non ho capito fino in fondo, e spiegarmelo, per rendermi libera dai dubbi e dai ricordi che restano sospesi. Non preoccuparti per me. Penso non ci sia niente da capire. Penso che sia stato un tratto di strada fiorita che poi è diventata un sentiero desertico. Io mi sento più ricca ora. So che qualcosa di straordinario è esistito in me, ma se dovessi spiegare cosa fosse, non saprei che parole inventare. E tu, m'ami perchè sei entrata nel mio cuore attraverso quelle piccole e invisibili fessure. Non è un'impresa semplice. In molti ci hanno provato, e si sono persi nei labirinti della propria insicurezza alcuni, sulla loro superficie altri. Cancelli troppo alti e appuntiti al varco. Si, a volte sono stata io, gelosa dei miei pensieri, a impedire il passaggio, altre ancora non ne avevano abbastanza per ascoltarli. Qualcuno non ci ha nemmeno provato, pensandomi come si pensa a un corpo seducente da guardare e non come a un universo da scoprire. Sono sempre fuggita sorridendo. Non preoccuparti per me. Non immaginarmi triste, non pensare a me come alla Layla di Majnun. Non soffermarti su ciò che non ho capito, ma pensa a me ridente e splendente come la Luna quando non è Ecate. Mi hai vista per lo più ridere e inventare storie per bambini, fiabe e poesie sulle stagioni, dipingere volti e corpi uscire dalle tenebre. Abbiamo fatto giro giro tondo senza far cascare il nostro splendido mondo. In quel tempo mi hai vista in ginocchio su un prato recitare una Giulietta dai capelli raccolti con un ramo d'abete e cosparsi di margherite bianche trasformata in ragazza cinica e non più innamorata di uno strano Romeo. Mi hai applaudita e imitata. Abbiamo riso fino ad avere le lacrime agli occhi tutte le volte che ci siamo sentite veneri nere, alzando le braccia con fare teatrale e chiamando "Alfonse" il tuo uomo di nebbia e il mio romantico atollo disperso. Abbiamo parlato dei sogni degli altri da cui bisogna svegliarsi in tempo, prima di esserne risucchiati e scaraventati a terra, prima di perdere la strada e la dignità. Abbiamo visto il tramonto della stupidità e dell'egoismo quando ho cercato la mia libertà e tu hai preteso la tua. Comprendo il tuo gesto. Non importa quel che pensa. Se possibile t'adoro ancor più, sorella. Hai speso il tuo prezioso tempo per me, hai cercato nella nebbia immagini nitide per me. Ma davvero, non è mai esistito. Non esiste per me. Non esiste nemmeno più la nebbia. Oggi comprendo quanto ti sia preoccupata per me, e me ne dispiaccio. In fondo è colpa mia. Parlando spesso dell'assenza, l'ho resa tangibile. Non era amore, non era bene, era il niente spirito, era un ramo secco di un albero travestito da gran signore. Un errore senza rimedio. Un oblio pieno di pensieri inutili. Conosci il mio segreto, tienilo con te. Brucialo su fiamme purissime, e poi gettane le ceneri. Gettale al vento, che gliele sputi sul viso in un bel giorno di primavera, come fossero una carezza, quella che avrei rivoluto per me. Non sento più niente. Nemmeno curiosità. Non desidero, non penso, non ricordo. Quando è stato? Sono guarita dai sogni ad occhi aperti, non erano i miei, erano della mia fantasia di scrittrice, erano della mia fervida immaginazione di pittrice, erano delle mie mani da pianista, erano della mia voce sfumata, erano dei sogni stessi. Mi ha tradito il cuore, stupido e ignorante per quel tanto che bastava per una mistica emozione. Non preoccuparti, e non cercare in nessun modo risposte che non esistono. Io vado avanti, senza tregua, e finalmente senza scrivere nessuna patetica poesia. Mi dici che sono troppo bella, troppo intelligente. Mi dici che sono una creatura divina, che sono un'artista. Mi chiami per nome e mi tendi sempre la mano. Mi ricordi che quella che per altri è la mia debolezza in realtà è la mia forza. Mi dici che amare, in un qualsiasi modo si voglia, non è mai una colpa, e che non c'è niente di stupido in una poesia. Mi scrivi che non devo cambiare mai, mentre sono già cambiata. Quel che non cambia è la sostanza di cui siamo fatti, il resto è argilla fresca. Dipingerò un mondo migliore per i miei figli, e per te, per me, per le nostre sorelle, per il mio lupo disperso su un'isola e in qualche parte del mio cuore.
T'amo sorella.
Lena.




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Racconto scritto il 10/09/2016 - 17:56
Da Lylas Lena
Letta n.1111 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Bello leggere le cose che scrivi per il valore della tua scrittura e l'intensità e profondità dei sentimenti che esprimi. Complimenti. Ciaociao
Aurelia

Aurelia Strada 18/09/2016 - 13:00

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Grazie infinite per il suo gradito commento Rocco Michele...

MADDALENA MERISI 12/09/2016 - 10:59

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ECCEZIONALE RACCONTO PIACEVOLE PER LA SUA SCORREVOLEZZA E... PER QUANTO FIRMATO CON ANIMO NOBILE.
LIETA DOMENICA MADDALENA.
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Rocco Michele LETTINI 11/09/2016 - 08:20

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