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Il pela-patate

C'era una volta un intraprendente signore che, vedendo la propria moglie perdere parecchio tempo nello sbucciare patate, pensò bene di inventare un attrezzo che potesse agevolare alla signora questo noioso lavoro. Si mise all'opera ed in pochi giorni pose nella mani della sua dolce metà la sua invenzione. Fu veramente di grande aiuto tanto che la donna mostrò l'utensile a tutte le sue amiche: entusiaste, chiesero ad Aldo (il nome del signore) di poterne possedere uno anche loro. Lui ci pensò su e poi decise che era venuto il momento di fondare una piccola fabbrica per la produzione del pela-patate. Vennero assunti tutti, o quasi, gli abitanti del piccolo borgo che sino a quel momento si trovavano senza lavoro o impegnati nelle campagne. In poco tempo Aldo guadagnò parecchi soldi tanto da poter soddisfare alcuni suoi capricci e quelli della sua famiglia.


Un giorno, però, il suo ragioniere fece presente ad Aldo che gli affari non andavano più come all'inizio: altre piccole fabbriche avevano cominciato a produrre pela-patate più innovativi e a minor costo. Aldo, allora, si rese conto che per poter realizzare utili come in passato avrebbe dovuto ridurre fortemente i costi. Inizialmente lasciò a casa diversi dipendenti. Questo, però, non sortì risultati soddisfacenti. Optò per spostare la produzione del prezioso oggetto all'estero, in paesi dove certamente avrebbe potuto pagare le persone molto meno che nel suo borgo. Gli utili ricominciarono a salire, ma solo per poco. Infatti altri come lui pensarono bene di trasferire le loro produzioni all'estero e poter rivendere i manufatti nei paesi d'origine. Inoltre, in queste nuove fabbriche, le persone avevano cominciato a protestare per ottenere aumenti in relazione al lavoro prestato. Ad Aldo non rimase altra soluzione se non quella di scegliere altri luoghi ancora "economici" per la fabbricazione del suo utensile. Pareva che le cose andassero meglio ma nel giro di pochi mesi gli affari subirono un deciso stop. Intanto nel suo borgo e nei borghi vicini la gente cominciava a non comprare più pela-patate: quasi nessuno aveva più un posto di lavoro e le patate ricominciarono a pelarle in modo tradizionale. Anche nei paesi dove venne trasferita la produzione nessuno più comprava l'oggetto: dopo il boom iniziale e il pieno lavoro, una volta che lo stesso veniva trasferito ciò che rimaneva era povertà e infelicità.


Aldo e i suoi colleghi scoprirono che non vi erano più posti dove produrre a basso costo.


Avevano accumulato discrete ricchezze ma c'era un grosso problema: era come se vivessero su di una piccola isola circondata da povertà e rabbia. I borghi di ognuno di questi signori e i paesi ove decisero di spostare il lavoro, si erano via via impoveriti. Con i soldi accumulati potevano farci ben poco se non scoprire, a malincuore, di dover fare una sola cosa: redistribuirli alla gente in modo da poter dar vita a nuove inziative con un occhio più attento alla dignità delle anime piuttosto che al commercio dell'anima.




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Racconto scritto il 11/09/2016 - 19:36
Da gabriele marcon
Letta n.1019 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Grazie a voi per averlo letto.
Ciao
Gabriele

gabriele marcon 14/09/2016 - 11:29

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Stupenda

Marzia Serra 14/09/2016 - 00:07

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lo specchio di una parte d italia:)

Ilario Lekin 12/09/2016 - 15:41

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