Quando siamo insieme agli altri il nostro tempo interagisce con quello di chi ci sta intorno, creando delle interferenze, e così tutto diviene più difficile. Lo stordimento ne sarà una delle conseguenze, a volte avviene "la perdita del proprio tempo" perchè gli altri lo hanno influenzato.
Ogni secondo è prezioso e inutile, tutto dipende da noi far sì che non venga sprecato, anche un pensiero può comprendere l'eternità la quale rappresenta il fine ultimo del nostro tempo personale.
Vivere intensamente non significa fare bungee jumping, ma imparare a riconoscere il nostro orologio interiore, ascoltarne il tic tac, spianare la strada alle rughe e ai ricordi, trovare il velluto nel vecchio che avanza, accettare il dolore come fosse un amico eminente.
E del passato? Che farne? Liberarcene come ci si libera dei vecchi indumenti e delle vecchie scarpe? Piuttosto, accoglierlo con un velo di nostalgia, perchè la nostalgia aiuta a liberarsi delle paure.
Crescere significa saper riconoscere l'esistenza del tempo interiore, personale e divino, imparare a sorseggiarlo come si fa con un buon vino... tic tac tic tac.
Il mio tempo interiore sta correndo come un fulmine, le ore, i minuti, i secondi sono cavalli imbizzarriti, nella mia vana rincorsa cerco di acciuffare almeno il momento più generoso. Dentro quel momento c'è un mostro che ride a crepapelle e sogni che si sfaldano in sottili filamenti. Lo lascio andare, inorridito. Cosa rimane dopo che il tempo, le ore, i minuti, i secondi, scappano via? Rimane un vuoto che è simile allo spazio infinito ma in quel vuoto sento battere il mio cuore che accelera e rallenta, accelera e rallenta. È un cuore senza tempo, libero di vagare da un pianeta all'altro, da un ricordo all'altro. Ci siamo: questa è l'eternità pulsante, anticamera dell'Inferno.
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Espressività verace nell'osservazione di chiusa.
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