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Sonata al chiaro di luna

La luna ti guarda mentre parliamo, la sua flebile luce illumina il tuo volto pallido sottolineando una grazia indiscussa. Invano cerco di comprendere quello che mi stai dicendo, le tue parole risuonano dolci come se tu stessi suonando una melodia al pianoforte e il connubio che si viene a instaurare tra la tua figura e la dolce musica che percepisco nella mia testa, mi porta a domandare cosa possa desiderare di più un uomo. Cerco di accarezzarti, ma la tua pelle mi sfugge; è inutile provare ad afferrarti, la tua flagranza libera sorvola un fiume che per tanto tempo ho considerato nostro. Ti vedo fluttuare da un argine all’altro, inconcepibile e troppo lontana dalla realtà. Un sorriso amaro dipinge il mio volto, mentre ti esibisci in una danza, allo scopo di spingermi tra le tue braccia, per poi scappare maldestra da quello che sogni. Io stolto, non riesco a smettere di osservare questo tuo spettacolo, destinato solo e soltanto ai miei occhi. Eppure la tua bellezza sta in questo, come la luna tu stai solitaria in un cielo riempito da stelle, il tuo segreto risiede nella tua unicità. Una stella non potrà mai riempire il vuoto interiore, che ti soffoca l’esistenza dopo che hai avuto l’onore di ballare con la luna. Non riesco più a trovarti, credo che tu te ne sia andata senza neanche salutarmi, la musica lentamente perde d’intensità e mi ritrovo ad aprire gli occhi. Volgo il mio sguardo al cielo per salutar la luna, che sicuramente sa dove ti trovi e può apprezzare meglio di me i tuoi desideri nascosti, ma credo che non voglia rivelarmi niente. Malinconica e muta, anche se interrogata non risponde e le mie lacrime silenziose non riescono a smuoverla dalla sua posizione. La ringrazio comunque, perché la sua vista dolce mi ricorda te, domani tornerò a pregarla nella speranza che tu ti possa manifestare nuovamente. Se non verrai, come d’altronde accade sempre, chiuderò gli occhi e vivremo insieme, almeno per un’altra sera.



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Racconto scritto il 15/11/2016 - 11:24
Da pietro renis
Letta n.1160 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Grazie mille a entrambi, in effetti ho scritto questo racconto ascoltando la melodia di Beethoven, mi sono lasciato trasportare dalle note e ho scritto questo breve testo...

pietro renis 17/11/2016 - 11:29

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La dolcezza in questo racconto è pari alla languida melodia di L.Van Beethoven.. AL CHIARO DI LUNA.... Composta e dedicata alla Contessa G.Guicciardi. Mi sono soffermata in questo racconto perchè anni fa ho dipinto un paesaggio lunare con un fiume e le prime note dello spartito! 5* meritate!

ANNA BAGLIONI 15/11/2016 - 15:29

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Romantico e dolce...

Mimmi Due 15/11/2016 - 14:33

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