Mani che incontrano strumenti per dare vita ai suoni. Mani capaci di produrre calore con una carezza. Mani giovani o tremolanti. Mani che afferrano o abbandonano. Mani impietose e speranzose. Mani che invocano, lottano, pugnalano, afferrano, gesticolano. Si dipartono dal tronco e vestendosi di germogli allungano i loro rami verso il sole. Non più mani, ma alberi. Non più alberi ma estese, sconfinate e verdi foreste. Folte foreste, piene di rami, tanto simili a mani, scoprono l'infinito. Si allargano, si confortano, si stringono, si intrecciano e dialogano. Un enorme cerchio di colorate mani abbraccia il mondo e forma un girotondo. Alcune mani applaudono e come bianche tortorelle, scendono sulla terra per scacciare ombre scure, bui momenti, tristi presagi: poi, nella notte, quando tutto tace, si giungono e si uniscono in preghiera, assieme ad un coro di altre mani...
Racconto scritto il 05/01/2017 - 15:57
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Commenti
Bellissimo e sono d'accordo con Giancarlo, anzi è una poesia.
Giulia Bellucci 05/01/2017 - 20:49
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la avrei trovata bella anche come poesia 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 05/01/2017 - 20:20
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