La ragazza con i capelli lunghi correva nella strada come se fosse rincorsa da un segugio; attorno al collo indossava una sciarpa colorata ad occhio un po’ troppo lunga per la sua minuta statura, e la si vedeva svolazzare per qualche centimetro dietro di lei; stringeva dei libri al petto, che sembravano pesarle più del dovuto.
È bastato un incrocio su quella via trafficata ad interrompere il suo passo svelto: la fretta di due impacciati giovani si era trasformata in un fortuito incontro a ridosso di un angolo di strada.
Il cielo d’argento sopra di loro prometteva pioggia, ma quell’urto di sguardi era sole fra le nuvole cupe.
La ragazza bassina, chinata a terra per raccogliere i libri, aveva trovato il suo silenzio in una città rumorosa solo guardando gli occhi dello sconosciuto davanti a lei.
L’assurdo del caso aveva fatto incontrare due persone perfettamente conformi ed i loro cuori stavano facendo il resto.
I sorrisi si accoglievano l’uno nell’altro e nelle parole riecheggianti c’era la bellezza di una nuova primavera.
Poi, l’ardore delle chiacchiere li accompagnò per mesi; anche quando l’odore dei ciliegi profumava la brezza delicata sui loro volti.
Se i due erano stati perfetti sconosciuti, adesso i loro occhi vedevano gli stessi colori.
Le mani si intrecciavano mentre il Tevere vicino scorreva incurante dell’amore che si stava scatenando.
Fra i vicoli di Campo de’ Fiori, un chitarrista per strada accompagnava quella apparente normale passeggiata, che per loro era la più bella di sempre.
È bastato un incrocio su quella via trafficata ad interrompere il suo passo svelto: la fretta di due impacciati giovani si era trasformata in un fortuito incontro a ridosso di un angolo di strada.
Il cielo d’argento sopra di loro prometteva pioggia, ma quell’urto di sguardi era sole fra le nuvole cupe.
La ragazza bassina, chinata a terra per raccogliere i libri, aveva trovato il suo silenzio in una città rumorosa solo guardando gli occhi dello sconosciuto davanti a lei.
L’assurdo del caso aveva fatto incontrare due persone perfettamente conformi ed i loro cuori stavano facendo il resto.
I sorrisi si accoglievano l’uno nell’altro e nelle parole riecheggianti c’era la bellezza di una nuova primavera.
Poi, l’ardore delle chiacchiere li accompagnò per mesi; anche quando l’odore dei ciliegi profumava la brezza delicata sui loro volti.
Se i due erano stati perfetti sconosciuti, adesso i loro occhi vedevano gli stessi colori.
Le mani si intrecciavano mentre il Tevere vicino scorreva incurante dell’amore che si stava scatenando.
Fra i vicoli di Campo de’ Fiori, un chitarrista per strada accompagnava quella apparente normale passeggiata, che per loro era la più bella di sempre.
- “ Io sono Elio”
- “ Io Giulia” – rispose la ragazza con i capelli lunghi.
Era incappata negli occhi smeraldo di quello straniero fino a sprofondarci dentro.
In quel pozzo verde speranza, aveva trovato la sua felicità anche se per un breve idilliaco momento, ma sapeva che avrebbe voluto inciamparci per altre mille volte ancora.
Jessica Cardullo
Racconto scritto il 11/01/2017 - 15:39
Letta n.1242 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Davvero elettrizzante e romantico questo racconto! Ben espresso il momento magico dell'incontro e il perdersi l'uno nell'altro. Bello.
Patrizia Bortolini 12/01/2017 - 09:24
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Bel racconto, anche se lascia il seguito all'immaginazione.
Teresa Peluso 11/01/2017 - 18:36
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molto bello il tuo racconto ma si sono poi incontrati più? 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 11/01/2017 - 17:21
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