Percorrevo larghi ed ampi viali colmi di luce, calzavo larghe foglie, cavalcavo fulgenti comete, mi specchiavo nelle notti stellate: senza baratri, nè muri da scavalcare, nè filo spinato da mordere. Poi mi accadde di perdermi lungo la via. Mi ritrovai ad affrontare mareggiate. Nel caos persi la mia vecchia bussola, si spensero tutte quante le luci ed io rimasi al buio. Mi smarrii così in oscuri anfratti. Percorrendo stretti cunicoli e strisciando fra sorci e vermi, mi accorsi di aver perso i miei ampi spazi. Inerme e spogliata delle mie certezze, vagai per giorni alla ricerca di essi. Li ritrovai, in un misero angolo. Sguazzavano fra detriti e scorie, amoreggiavano con scolorite maschere, odoravano fiori finti e ascoltavano spudorate menzogne. Reclinai all'indietro il capo, per raddrizzare il mondo: chè mi parea capovolto. Cominciai a sciacquarmi con l'acqua di fiume e con entrambe le mani bevvi acqua dai ruscelli. Lasciai che il sole asciugasse i miei capelli e mi tingesse di rosso le gote. Rifocillata, allontanai da me tutte le vane lusinghe e mi lasciai trasportare dall'inarrestabile fluttuare dei miei ampi spazi...
Racconto scritto il 24/01/2017 - 09:28
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Commenti
Molto ben scritto...amo però i racconti completi, questo è un pensiero, bello, anzi bellissimo, ma poco dice al lettore in senso narrativo. Comunque 5 stelle...la predisposizione alla scrittura, la scelta delle parole e la punteggiatura sono impeccabili. Ciaociao
Spartaco Messina 26/01/2017 - 11:27
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STUPENDA COME SEMPRE NEI TUOI SCORREVOLI QUANTO MIRABILI RACCONTI.
SERENA GIORNATA.
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SERENA GIORNATA.
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Rocco Michele LETTINI 25/01/2017 - 05:36
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un racconto funambolesco molto bello 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 24/01/2017 - 10:35
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