Piccole fiale al posto degli organi vitali, liquidi sentimenti invece che sangue e linfa. La possibilità è che, ogni tanto, qualche fiala si possa rompere, perchè di vetro, e il contenuto riversarsi ovunque. Quel che c'era dentro se ne va in giro e prende il sopravvento su tutto. Allora è il caos: immaginate un unico sentimento che s'espande, s'ingigantisce come un'infezione, se è la paura a prendere piede cosa succederà? Comincerò a tremare, a battere i denti, mi chiuderò in me stesso, non avrò fiducia, sarà la fine.
Se, invece, sarà la fiala della compassione a rompersi, diventerò un santo, di quelli attivi, nessuno mi potrà impedire di aiutare l'umanità e se vedrò un cagnolino abbandonato, lo prenderò e lo curerò amorevolmente. Come fare per evitare la rottura delle fiale che a centinaia si conservano nei cassettini del mio corpo? Impossibile, perchè i piccoli contenitori sono di vetro, ricordate? Il vetro è fragile, basta poco per ridurlo in mille schegge. A questo proposito: e le schegge? Che fine faranno dopo la rottura? Abbiamo detto che il liquido si verserà ovunque...e i frammenti di vetro? Bè, quelli adranno in giro a provocare dolore, sono i dolorini che ogni tanto sentiamo a mo' di fitte: alle mani, sulla schiena, nei polpacci, che noi confondiamo con i reumatismi.
Col tempo e l'esperienza ho imparato a camminare come su una passerella alle sfilate di moda, ho imparato a parlare in un modo che nessuno possa ferirmi, cosicchè tutto l'amba aradam di fiale e flaconcini possa preservarsi intatto nel suo equilibrio malato. Perchè ho scritto "equilibrio malato"? E se la vera felicità del mio corpo non foss'altro che il rompersi accidentalmente, ora l'uno ora l'altro, di quei dannati flaconcini di vetro?
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Serena giornata, Vincenzo.
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