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DIALOGO A SENSO UNICO (un\'altra parte)

- Marianna, guardami.. sono stanco e triste. Non mi vedi? -
- Ti vedo.-
- No, tu mi guardi, ma non mi vedi.-
- E tu? Tu che sempre più spesso ami parlare di me, e dei miei sentimenti, tu che giudichi sempre i miei stati d'animo.. tu mi hai mai vista veramente? -
- Io si. Ti conosco. Capisco e sento anche tutte quelle parole che non dici. -
- Quali sono queste parole? -
- Sono le parole che non hai il coraggio di pronunciare.-
- Quali?
- Lasciamo perdere! Un giorno le dirai! -
- Credo che il tuo più grosso problema sia la troppa sicurezza che hai in te stesso e nelle tue convinzioni. L'ho sempre pensato. Da un lato ti rende affascinante, ti fa sembrare sempre dalla parte del giusto, e per certi versi ispira un senso di protezione agli altri. Ma.. in fondo, tutta questa sicurezza, ti impedisce di comprendere tutto ciò che è fuori dai tuoi disegni.-
- Marianna, ora dico sul serio. Ti conosco troppo bene. Sei troppo distante ultimamente. So come sei, tu sei uguale a me, e ora sei distante e non pensi a noi. Vorrei sapere a che pensi? O forse dovrei dire a chi.. -
- Ma che dici? E poi.. Io non sono come te. Non sono te. Nessuno è come se stessi. Tu probabilmente, dato che parli in questo modo, conosci cose di me, non me!! Tu conosci le mie reazioni a certe situazioni, non la mia mente.-
- Noi ci somigliamo tantissimo invece. Siamo sempre stati come una cosa sola! -
- Non credo più nella simbiosi che ci eravamo felicemente imposti isolandoci dal mondo intero. Era bello, ma non poteva durare. Stiamo facendo i conti con la vita, che ci impone di essere ciò che siamo.-
- Oh.. Isolati.. che parola stupenda hai detto. Pensaci, creare un mondo a parte, in un mondo pieno di troppe cose, un mondo a due, pieno d'amore, in un mondo in cui l'amore non vince mai. Mi feriscono le tue parole. Pensavo fossimo cresciuti assieme. Penso di conoscere il tuo cuore, non la tua mente.-
- Conosci davvero il mio cuore? a volte lo metto seriamente in dubbio.
- davvero? Si, hai ragione, non ti riconosco più. Sei cambiata. Sei diventata strana. Stai diventando sempre di più come tutti gli altri. Invece eri una creatura speciale prima, unica, splendida. E il tuo cuore era mio, tutto intero. -
- Non sono strana. E sono sempre la stessa. Non c'entra il cuore. Ho solo bisogni differenti dai tuoi. Cerca di capire. Inoltre, sono così stanca di queste dinamiche tra noi!! Vorresti conoscere ogni mio pensiero, vorresti sapere nei dettagli come trascorro la mia giornata.Mi telefoni in continuazione, e se ti rispondo di fretta è perché sono impegnata e sto lavorando. Ma tu non lo capisci, ti offendi, mi rispondi male.-
- Questo è vero. Ma.. Mi passa subito, e lo sai. Non riesco a rimanere arrabbiato con te per più di due ore-
- Il punto non è questo!! E' che non dovresti proprio esserlo. Non ne hai motivo. A volte ti rispondo solo perché so che se non lo faccio, la sera mi tempesti di domande frenetiche, ma se sono impegnata e sto lavorando, non posso mettermi a parlare serenamente con te.-
- I nostri problemi sono iniziati proprio da quando hai trovato questo lavoro!Ti porta via tanto tempo. Potresti almeno dirmi qualcosa di carino!! Dirmi cosa stai facendo. Io sarei già tranquillo. -
- Mentre parlo al telefono con te, ho una persona seduta di fronte a me. Non posso dirti cose carine, e do per scontato che tu sappia cosa sto facendo. Quindi scusami tanto, se non posso mettermi a dirti le paroline dolci. Insomma.. Devi pensare che sto lavorando!!! Ho studiato tanto, per fare questo lavoro. Dovresti essere felice per me.-
- Lo ero, fino a poco tempo fa. Pausa pranzo. Come mai non ti viene mai in mente di telefonarmi per raccontarmi cosa fai, cosa stai mangiando magari.. ti pare così assurdo?
- Io pranzo con Rosa, quando ho tempo per pranzare seduta. A volte devo discutere di strategie con un cliente, all'ora di pranzo.. Tu non puoi avere il controllo su tutto ciò che mi riguarda. Non puoi Enrico! Io ti amo, Enrico. Ma non penso che il tuo sia amore. Sei troppo concentrato su di te. Sui tuoi bisogni fisici e mentali, e non ti accorgi di quanto io soffra in questa situazione. -
- Tu? tu soffri? Mai una lacrima, mai un sorriso sincero. Sei fredda come un sasso. -
- lo vedi? Sono semplicemente diversa da te. Io se sto male, mi chiudo in me stessa.Rifletto. Cammino per ore. Me ne sto in silenzio..
- Aspetta un momento! Adesso quindi sarei io a farti soffrire? Io che ho mille attenzioni per te? Io che ti aspetto ogni sera con ansia? Io che se non rispondi a un messaggio resto in pensiero fino a quando non ho tue notizie? Io che se tardi mi preoccupo.. Io... -
- io io io io io io... ma ti senti? IO. Tu solo tu. Ma come fai a non capire? -
- Capisco ogni cosa invece, solo che spesso non mi riesce di ammetterlo. Non mi ami più. -
- Te l'ho appena detto, che ti amo. Non mi ascolti. Sei perso nelle tue convinzioni. -
- Mi dispiace. E' come dici tu. Sono convinto che tu mi nasconda i tuoi veri sentimenti. Credo che se non fosse perché ormai sei abituata a me, a vivere con me, te ne andresti.
- Se volessi andarmene lo farei. Vedi che non mi conosci?
- No dai, ammettilo. Mi vuoi bene, ma non mi ami come dovresti, non quanto ti amo io.-
- Sei veramente incredibile. Smettila di giudicare. Smettila di dire così.-
- D'accordo. La smetto. Se vedessi la tua faccia adesso capiresti. Mi guardi con un'espressione difficile da fraintendere!! -
- Naturalmente!!! Che faccia vuoi che abbia?!! Sono stanca. Tutte queste discussioni mi sfiancano, mi sento senza energie, sfinita. -
- Anche io mi sento così, se può consolarti.-
- Oh, grazie.. che consolazione!!-
- Non essere sarcastica. Non è il momento. Ora devo andare, Giovanni e sua moglie mi aspettano. Non voglio arrivare in ritardo come al solito. Ci sentiamo più tardi. -
- Io me ne vado a letto tra poco. -
- Provo comunque a chiamarti più tardi, ok? Fammi un sorriso per favore! Dammi un bacio. -
- ... -
- Ciao tesoro. E... lo sai che ti amo.
- Ciao.


Enrico uscì dalla porta voltandosi a guardare Marianna, che aveva accettato e non ricambiato il suo bacio, e chiuse con lentezza la porta. Una volta in auto, iniziò a farsi delle domande, sempre le stesse. Marianna rimase immobile per un'ora intera, seduta sulla poltrona, con lo sguardo fisso sulla porta.


M.M.M.




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Racconto scritto il 16/02/2017 - 12:34
Da Lylas Lena
Letta n.1364 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


BELLO ED ORIGINALE
un dialogo tra sordi
si sogna il dialogo con sguardi...senza dover pronunciare parole, non necessariamente almeno
ma la vita, che ci vede accanto per un periodo, spesso ci allontana...senza che ci sia un perché o un per come....succede

laisa azzurra 17/02/2017 - 10:43

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Non solo un mesto seguitato sgorgato da un sofferto vissuto ma... messaggero... di verità da recepire.
Il mio elogio e il mio sereno fine settimana, Maria Maddalena.
*****

Rocco Michele LETTINI 17/02/2017 - 08:52

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Triste la tua storia, almeno a me ha fatto questo effetto. Scritta benissimo e mi fa pensare all'incomuni abilità che interviene quando si vuole parlare troppo. Forse alcune volte in alcune coppie il voler sempre tenere sotto controllo l'altro porta a grande stanchezza. Mi è piaciuto molto il tuo racconto.

Giulia Bellucci 16/02/2017 - 19:08

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Dramma psicologico molto intenso e articolato. molto bello il confronto delle idee e dei due modi di essere e di vivere.
Molto accattivante.

ALFONSO BORDONARO 16/02/2017 - 17:59

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Dramma psicologico molto intenso e articolato. molto bello il confronto delle idee e dei due modi di essere e di vivere.
Molto accattivante.

ALFONSO BORDONARO 16/02/2017 - 17:59

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molto scorrevole la lettura a tratti anche simpatica e quel bacio chissà come andrà a finire 5*

GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 16/02/2017 - 17:19

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