Era una bella compagnia , la sua, sempre pronta a ballare, a correre, a sognare ad occhi aperti. In fondo erano quasi tutti degli artisti, a loro modo: c'era chi sapeva cantare, chi stava tutto il giorno con una matita in mano a disegnare, chi sceglieva i dischi da mettere nel Joubox, perchè si potesse ballare...bevevano solo succo d'arancia , qualche caffè e fumavano una sigaretta dietro l'altra.
Anche Jenny fumava ... Sapeva che, se l'avesse scoperta la sorella maggiore, per lei sarebbero stati dolori... avrebbe potuto dire addio alle uscite con gli amici, già tanto contestate...
Jenny era una ragazza vivace, , sempre pronta a mettersi in gioco, ma era anche una romanticona e sognava il grande amore.
Tutti i ragazzi della compagnia avrebbero fatto carte false per avere un bacio, ma ella li lasciava fantasticare, al momento opportuno, li lasciava a bocca asciutta.
Il ritrovo era un BAR di periferia, abbastanza ampio da consentire che cinque coppie ballassero il ballo del mattone o lo sfrenato sheik,
che allora andava di moda. I vestitini erano piuttosto corti e le movenze del ballo scoprivano gran parte delle lunghe cosce, lasciando in visibilio i ragazzi presenti. Ma erano tutti troppo puerili, troppo "normali". Jenny cercava l'avventura, cercava il sogno...
Era una giornata uggiosa e una pioggia sottile e fastidiosa lasciava le strade deserte, mentre tutti cercavano riparo in luoghi coperti..
Jenny aspettava nel solito Bar , che arrivassero i suoi amici. Avrebbe ammazzato la noia, avrebbero parlato del più e del meno, come facevano sempre. Mise un lento e sognò una vita diversa, piena di sentimento e di un ragazzo da amare....Sarebbe rimasto un sogno, forse.
Seduto ad un tavolo, con l'aria torva ed assente da esistenzialista, un ragazzo sorseggiava un caffè. Di tanto in tanto la sbirciava.
Jenny avvertì gli occhi addosso , che la studiavano. Dapprima ne fu infastidita, ..Cercò intorno per localizzare la fonte di quell'onda fastidiosa e i suoi occhi si fermarono negli occhi scuri e malinconici di un ragazzo , che la osserava in modo insistente. Mha| Era un bel ragazzo: bruno, occhi scuri grandissimi, baffo disinvolto....Ma, soprattutto, era un ragazzo serio, riservato e, almeno così sembrava da un esame esterno, intelligente.
Sembravano due calamite, che si attraessero a vicenda.
Non si spiegò nè come, nè quando, si ritrovarono seduti allo stesso tavolo, a parlare del più e del meno, animatamente.
Finalmente aveva trovato un tipo, per nulla banale, che parlava con disinvoltura, di argomenti interessanti.
Quell'anno avrebbero affrontato entrambi gli esami di maturità e poi avrebbero cercato un lavoro. Era finalmente felice.
Con Roberto tutto andava bene...persino le proibizioni:
_ Non mettere quel rossetto, le gonne devono essere più lunghe, ti preferisco coi pantaloni, i capelli lasciali crescere...
Puntualmente ascoltava tutto ciò che Roberto le consigliava. Era geloso...Avrebbe voluto che Jenny avesse avuto come osservatore, solo lui: solo lui avrebbe potuto accarezzare il corpo sinuoso della ragazza e solo lui avrebbe potuto godere della vista del suo corpo perfetto.
Ormai la compagnia apparteneva al passato e Jenny fece coppia fissa con questo ragazzo raffinato, ma gelosissimo.
Entrambi trovarono un lavoro: lui si dedicò all'insegnamento e lei trovò lavoro come segretaria in una Agenzia Assicuratrice.
Ormai i loro incontri avevano finito di essere innocenti...ormai erano solo il pretesto per abbandonarsi al piacere del corpo e dello spirito. Stavano proprio bene insieme....
Fu un ceffone tremendo...
Jenny non pensavaa che una notizia così dolce, potesse scatenare una reazione così amara...Ma cosa aveva detto di sbagliato?Aveva solo annunciato a Roberto di essere incinta...
Incinta? Ma cosa aveva combinato?I patti non erano quelli, figli non dovevano essercene...Dei marmocchi frignanti non avrebbero impedito a loro due di godersi la vita! No! Doveva abortire subito!
Che tragedia...Come avrebbe fatto Jenny a confessare ai suoi e a sua sorella che gli incontri con Roberto non erano più innocenti,che ormai con roberto aveva rapporti conrinui e che aspettava un bambino non desiderato?Aveva sognato, aveva fantasticato...
La più bella notizia del mondo, l'attesa di un figlio, era stata accolta come una tragedia...Jenny era confusa, delusa...E le promesse d'amore eterno, dove erano finite?Non si possono concepire figli senza amore...E questo figlio sarebbe nato senza un padre?
Già, perchè Jenny aveva fatto la sua scelta: questo figlio sarebbe nato, anche a costo di doverlo crescere da sola.
Lo disse a Roberto, ma come risposta ebbe un altro ceffone, che la scaraventò a terra e, insieme agli insulti, le arrivarono una miriade di calci.
jenny si accartocciò su sè stessa, tirò su le ginocchia a coprire il grembo ed aspettò raggomitolata , che finisse la furia omicida di quel ragazzo , che aveva amato più di sè stessa. Ormai non sentiva più neanche il dolore dei calci, che venivano sferrati con l'intento di colpire il ventre e procurare la fine di un inizio.
Rimase a terra esanime, con gli occhi sbarrati,col sangue che usciva dai lati della bocca, col cuore colmo di malinconia...
L'uomo dolce, passionale, delicato, era diventato una furia vivente ed il suo intento era solo ucciderer lei ed il suo bambino.
Non si mosse più, non gridò più...Passarono dei minuti eterni...Finalmente Roberto cessò di infierire , scappò via, lasciandola a terra.
L'ambulanza arrivò a sirene spiegate...Gli infermieri raccolsero quel corpo massacrato di botte , con delicatezza...Jenny respirava a fatica , le sue ossa erano doloranti...
La sua mano era stretta alla mano della sorella,che le accarezzava dolcemente i capelli, cercando di aggiustarli intorno all'ovale del viso tumefatto dalle percosse...era viva...
Cercò di aprire gli occhi , cercando gli occhi della sorella e con lo sguardo si trasmisero tutto l'amore , che le univa.
_Non preoccuparti, piccola...avremo cura del tuo bimbo...tutto tornerà a sorridere...
Jenny chiuse gli occhi...il suo bimbo era vivo e lei...lei era ritornata a casa.
Il sole fece capolino, squarciando le nubi...Presto sarebbe tornato il sereno.
Anche Jenny fumava ... Sapeva che, se l'avesse scoperta la sorella maggiore, per lei sarebbero stati dolori... avrebbe potuto dire addio alle uscite con gli amici, già tanto contestate...
Jenny era una ragazza vivace, , sempre pronta a mettersi in gioco, ma era anche una romanticona e sognava il grande amore.
Tutti i ragazzi della compagnia avrebbero fatto carte false per avere un bacio, ma ella li lasciava fantasticare, al momento opportuno, li lasciava a bocca asciutta.
Il ritrovo era un BAR di periferia, abbastanza ampio da consentire che cinque coppie ballassero il ballo del mattone o lo sfrenato sheik,
che allora andava di moda. I vestitini erano piuttosto corti e le movenze del ballo scoprivano gran parte delle lunghe cosce, lasciando in visibilio i ragazzi presenti. Ma erano tutti troppo puerili, troppo "normali". Jenny cercava l'avventura, cercava il sogno...
Era una giornata uggiosa e una pioggia sottile e fastidiosa lasciava le strade deserte, mentre tutti cercavano riparo in luoghi coperti..
Jenny aspettava nel solito Bar , che arrivassero i suoi amici. Avrebbe ammazzato la noia, avrebbero parlato del più e del meno, come facevano sempre. Mise un lento e sognò una vita diversa, piena di sentimento e di un ragazzo da amare....Sarebbe rimasto un sogno, forse.
Seduto ad un tavolo, con l'aria torva ed assente da esistenzialista, un ragazzo sorseggiava un caffè. Di tanto in tanto la sbirciava.
Jenny avvertì gli occhi addosso , che la studiavano. Dapprima ne fu infastidita, ..Cercò intorno per localizzare la fonte di quell'onda fastidiosa e i suoi occhi si fermarono negli occhi scuri e malinconici di un ragazzo , che la osserava in modo insistente. Mha| Era un bel ragazzo: bruno, occhi scuri grandissimi, baffo disinvolto....Ma, soprattutto, era un ragazzo serio, riservato e, almeno così sembrava da un esame esterno, intelligente.
Sembravano due calamite, che si attraessero a vicenda.
Non si spiegò nè come, nè quando, si ritrovarono seduti allo stesso tavolo, a parlare del più e del meno, animatamente.
Finalmente aveva trovato un tipo, per nulla banale, che parlava con disinvoltura, di argomenti interessanti.
Quell'anno avrebbero affrontato entrambi gli esami di maturità e poi avrebbero cercato un lavoro. Era finalmente felice.
Con Roberto tutto andava bene...persino le proibizioni:
_ Non mettere quel rossetto, le gonne devono essere più lunghe, ti preferisco coi pantaloni, i capelli lasciali crescere...
Puntualmente ascoltava tutto ciò che Roberto le consigliava. Era geloso...Avrebbe voluto che Jenny avesse avuto come osservatore, solo lui: solo lui avrebbe potuto accarezzare il corpo sinuoso della ragazza e solo lui avrebbe potuto godere della vista del suo corpo perfetto.
Ormai la compagnia apparteneva al passato e Jenny fece coppia fissa con questo ragazzo raffinato, ma gelosissimo.
Entrambi trovarono un lavoro: lui si dedicò all'insegnamento e lei trovò lavoro come segretaria in una Agenzia Assicuratrice.
Ormai i loro incontri avevano finito di essere innocenti...ormai erano solo il pretesto per abbandonarsi al piacere del corpo e dello spirito. Stavano proprio bene insieme....
Fu un ceffone tremendo...
Jenny non pensavaa che una notizia così dolce, potesse scatenare una reazione così amara...Ma cosa aveva detto di sbagliato?Aveva solo annunciato a Roberto di essere incinta...
Incinta? Ma cosa aveva combinato?I patti non erano quelli, figli non dovevano essercene...Dei marmocchi frignanti non avrebbero impedito a loro due di godersi la vita! No! Doveva abortire subito!
Che tragedia...Come avrebbe fatto Jenny a confessare ai suoi e a sua sorella che gli incontri con Roberto non erano più innocenti,che ormai con roberto aveva rapporti conrinui e che aspettava un bambino non desiderato?Aveva sognato, aveva fantasticato...
La più bella notizia del mondo, l'attesa di un figlio, era stata accolta come una tragedia...Jenny era confusa, delusa...E le promesse d'amore eterno, dove erano finite?Non si possono concepire figli senza amore...E questo figlio sarebbe nato senza un padre?
Già, perchè Jenny aveva fatto la sua scelta: questo figlio sarebbe nato, anche a costo di doverlo crescere da sola.
Lo disse a Roberto, ma come risposta ebbe un altro ceffone, che la scaraventò a terra e, insieme agli insulti, le arrivarono una miriade di calci.
jenny si accartocciò su sè stessa, tirò su le ginocchia a coprire il grembo ed aspettò raggomitolata , che finisse la furia omicida di quel ragazzo , che aveva amato più di sè stessa. Ormai non sentiva più neanche il dolore dei calci, che venivano sferrati con l'intento di colpire il ventre e procurare la fine di un inizio.
Rimase a terra esanime, con gli occhi sbarrati,col sangue che usciva dai lati della bocca, col cuore colmo di malinconia...
L'uomo dolce, passionale, delicato, era diventato una furia vivente ed il suo intento era solo ucciderer lei ed il suo bambino.
Non si mosse più, non gridò più...Passarono dei minuti eterni...Finalmente Roberto cessò di infierire , scappò via, lasciandola a terra.
L'ambulanza arrivò a sirene spiegate...Gli infermieri raccolsero quel corpo massacrato di botte , con delicatezza...Jenny respirava a fatica , le sue ossa erano doloranti...
La sua mano era stretta alla mano della sorella,che le accarezzava dolcemente i capelli, cercando di aggiustarli intorno all'ovale del viso tumefatto dalle percosse...era viva...
Cercò di aprire gli occhi , cercando gli occhi della sorella e con lo sguardo si trasmisero tutto l'amore , che le univa.
_Non preoccuparti, piccola...avremo cura del tuo bimbo...tutto tornerà a sorridere...
Jenny chiuse gli occhi...il suo bimbo era vivo e lei...lei era ritornata a casa.
Il sole fece capolino, squarciando le nubi...Presto sarebbe tornato il sereno.
Racconto scritto il 02/04/2017 - 10:52
Letta n.1270 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Un racconto che a mio avviso - come nella realtà più cruda - evidenzia la banalità del male, della violenza gratuita, e della stupidità umana. Un lieto fine, per fortuna, allevia la tensione.. Scritto magistralmente. Complimenti
Francesco Gentile 03/04/2017 - 09:46
--------------------------------------
Scusami: SONO = SOLO.
Rocco Michele LETTINI 02/04/2017 - 16:00
--------------------------------------
Un racconto reale dei nostri giorni sempre più incerti... sempre più strani... Si cambia il vivere in un batter d'occhio. E quel dolce ragazzo sono una feroce canaglia. Alla fine è sempre la propria famiglia a felicitare il seguito.
Lieto meriggio domenicale, Teresa.
*****
Lieto meriggio domenicale, Teresa.
*****
Rocco Michele LETTINI 02/04/2017 - 15:58
--------------------------------------
Molto bello questo racconto con una bella trama e scritto magistralmente.
antonio girardi 02/04/2017 - 15:57
--------------------------------------
Bellissimo modo di raccontare la violenza sulle donne da parte di bestie che non hanno nulla di umano! Tante donne che soffrono e muoiono senza poter essere ascoltate o soccorse, che questo sia solo uno dei tanti spunti di riflessione sui nostri costumi, sulla nostra civiltà e sulla possibiltà di migliorarla, in primis migliorando noi profondamente.
Savino Spina 02/04/2017 - 15:15
--------------------------------------
Fantasia ? Finzione ? No, purtroppo realtà !!! Radiografia di una storia vera direi, ampliata per camuffarne l'essenza con il bar e il liscio anni '60.
Amara constatazione di troppe cronache simili od uguali e tu TERESA ci hai servito l'articolo da prima pagina.
L'amore e l'immaturità.
Complimenti narrazione molto bella che non ha bisogno di ulteriore commento.
Amara constatazione di troppe cronache simili od uguali e tu TERESA ci hai servito l'articolo da prima pagina.
L'amore e l'immaturità.
Complimenti narrazione molto bella che non ha bisogno di ulteriore commento.
ALFONSO BORDONARO 02/04/2017 - 15:08
--------------------------------------
La lettura fluida mi sconsente di concentrarmi sul contenuto che è crudo e realistico. *****
Ken Hutchinson 02/04/2017 - 14:53
--------------------------------------
Una storia che inizia con l'amore e finisce nella tragedia, con un finale lieto. Come nella realtà di oggi dove la violenza si cela nel cuore e nel possesso dell'altro... che in fondo d'amore non c'è proprio niente...Bellissimo racconto commovente e toccante. Complimenti Teresa
margherita pisano 02/04/2017 - 14:51
--------------------------------------
Un racconto molto commovente e purtroppo vero, anche se tante volte non finisce bene: entrambi sopravvissuti è un miracolo. Alcuni uomini sono così, pensano di potersi imporre su quelle donne, che dicevano un giorno di amare, con la forza fisica che è l'unica cosa con cui hanno la supremazia. Scritto benissimo. Buona domenica.
Giulia Bellucci 02/04/2017 - 14:07
--------------------------------------
molto bella la storia e interessante ben scritta 5*
GIANCARLO POETA DELL'AMORE 02/04/2017 - 13:29
--------------------------------------
Una storia che nasce con la spensieratezza dei giovani si evolve con una interessante storia d'amore scema nella tragedia ma si conclude al lieto fine. Tutte queste fasi della storia medesima vengono racontate con molta bravura incuriosendo il lettore rigo dopo rigo. Un'opera di alta clase, ciao
Francesco Scolaro 02/04/2017 - 11:48
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.