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Sensibilità Ecologica

Giorgio e Gianna decidono di far scoprire ai loro bimbi un pò di sana natura e di regalare ai figli un’esperienza paradisiaca e rilassante. Ecco che domenica 2 aprile 2017 si recano a Nepi (VT), a meno di un ora di macchina da Roma, per trascorrere una giornata diversa immersi nella natura e a contatto con gli animali. Marco, il proprietario, con amore accudisce oltre 120 animali; ognuna di queste creature innocenti, che hanno storie terribili alle spalle e che grazie alla dedizione e l’impegno di quest’uomo, i nostri amici animali hanno avuto la fortuna di arrivare in questo luogo di pace e serenità. La veduta in distanza, sembra una pianura leggermente ondulata, ci si inoltra in un tratto sul ciglio di larghi burroni che solcano il suolo ed in fondo ai quali corre un piccolo torrente. Le pareti di queste voragini sono per lo più grandiosi squarci di rocce a perpendicolo, talvolta scoscendimenti erbosi o vestiti di boscaglie. Il fondo è fresco e verdeggiante per i grandi alberi ed ombre opache, le correnti, i filetti d'acqua, i ristagni ove questa impaluda; che ora si vedono e riflettono il verde della campagna o l'azzurro del cielo, ora rimangono confusi o celati sotto la volta di una robusta fitta vegetazione. Le cerrete e i querceti coprono gran parte della pianura spesso associati a specie quali il sorbo comune, la cornetta dondolina, il nespolo volgare e la cicerchia primaticcia. Nello strato arboreo prevale il cerro, anche se localmente si possono avere dominanze di rovere e di roverella, che tende però ad aumentare solo verso i settori interni dove si ha un aumento di aridità ed una minore presenza di suoli vulcanici. Ben sviluppate sono le fasce ripariali con salici, pioppi, ontani, frassini. Degne di nota è il tratto situato nel sottobosco di foreste di latifoglie e aghifoglie. E’ possibile, infine, individuare un gradiente ecologico all’interno delle diverse specie di aceri. L’acero oppio e l’acero d’Ungheria sono tipici di boschi mesofili di latifoglie, su suolo ricco, mentre l’acero minore predilige boschi termofili, su suolo meno sviluppato. Per completare la descrizione dei principali aspetti vegetazionali del posto non si può trascurare un elevato grado di antropizzazione, sono ancora presenti formazioni boschive a cerro e alcune tipologie vegetazionali legate alle incisioni tufacee e le aree prative, dove si sviluppa una vegetazione di tipo steppico: Stipa capensis, Cleistogenes serotinas, Bromus erectus, Satureja montana sono le specie più diffuse. Gli habitat delle forre ospitano e danno rifugio a specie, non solo di interesse comunitario, ma anche a specie rare, vulnerabili o minacciate di estinzione; è auspicabile che ci siano più luoghi come questo per curare e salvaguardare questi ambienti caratteristici ed estremamente interessanti da un punto di vista naturalistico e di conservazione. Non hanno mai veduto un più ricco tesoro di bellezze naturali, che si è presentato agli occhi di quella amabile famigliola. Il rifugio è nato con lo scopo di tutelare la flora e la fauna del luogo e di riavvicinare le persone, soprattutto le famiglie a stare in stretto contatto con la natura e gli animali, dove pecore, capre, cavalli, oche, tartarughe, tacchini, cani, maiali e perfino una cinghialotta che popolano questa piccola fetta di mondo sano, giusto ed equo; non saranno mai macellati, picchiati, scuoiati o spiumati. Vivono liberi, felici e rispettati dagli umani, in una fattoria amorevole, dove Giorgio, Anna e i tre figli (Loris, Greta e Marco) trascorrono una giornata indimenticabile con gli amichetti pelosi, coccolandoli e sempre nel rispetto della loro volontà! Impiantato nel terreno c’è una tabella in legno, che riporta: “In questo piccolo pezzo di mondo non è vietato: giocare con gli animali, correre, saltare, ridere a crepapelle, arrampicarsi sugli alberi, bagnarsi con l’acqua, mangiare con le mani e per i bambini quella tabula è una vera manna dal cielo e per gli adulti rappresenta il giusto concetto di libertà. Loris, letteralmente s’innamorò di Zazzà una maialina sfortunata che era stata schiacciata dai maiali più grandi e aveva perso l’uso della parte posteriore del corpo. Il destino ha voluto che arrivasse in un luogo pacifico, ma solo grazie al fatto di essere menomata. Loris si chiede: “meglio vivere menomati o morire ”? Meglio che queste cose non accadano! Pensò tra se e no anche agli allevamenti da carne ecco qual’é la dura realtà: Zazzà dolce maialina! Greta 5 anni ha descritto la giornata come “la più bella mai avuta”! Entusiasta, felice e curiosa, ha avuto la possibilità di conoscere molte specie che ha sempre visto nei recinti degli agriturismi e che mai avrebbe vissuto da così vicino. Ha potuto constatare che le capre non ti prendono a testate, che i maiali non mordono a prescindere e che gli abbacchi sono dolcissimi, ovviamente non nel piatto ma fra le braccia! Sissy, non c’è la mamma ad allattarla ma c’è un anima gentile che ci pensa ed è sempre Marco, ma questa volta ha incaricato Greta, dandole il biberon tra le mani, facendole vedere come si fa e lei sapientemente e felice ha saputo districarsi nel compito assegnatole. L’agnellina più dolce di tutto il branco, ama stare sdraiata al sole e le piace farsi coccolare da Greta; i due cuccioli quel giorno sono diventati inseparabili, dove andava l’una l’altra la seguiva ed è stata durissima dividerle a fine serata. Marco il più grandicello innamorato dei cavalli, non ha fatto altro, che osservarli; poi si è fatto più audace, avvicinandosi a Stefany, una cavalla nera docile, liberata dal mattatoio, mentre brucava l’erba accarezzandole il muso. È riuscito a creare con quel gesto un’empatia unica, che la giumenta si è dimostrata molta affettuosa e ben disposta alle sue attenzioni. Pur mantenendo una parte selvatica che la rende affascinante e misteriosa allo stesso tempo; Marco compiaciuto dalla fierezza della nuova amica, non fa che pensare: “che non bisogna spaventare il cavallo, minacciarlo, picchiarlo, come si è fatto in passato e purtroppo si continua a fare ancora spesso”. Invece, si dovrebbe usare molto la voce, parlando a lungo all’animale e ringraziarlo ogni volta per quello che fa, perché per questo quadrupede avere un peso sul dorso è una costrizione e non è così naturale per lui sopportare una sella e un morso in bocca; per non parlare di un percorso a ostacoli: per natura i cavalli sono portati ad aggirare gli ostacoli piuttosto che saltarli. Marco intuisce che a Stefany piace giocare e lui ci gioca con lei; inoltre le parla sottovoce e passeggia nel prato, facendole ascoltare della musica dal suo lettore mp3. Intanto si avvicina l’ora di pranzo e si sta tutti assieme, ospiti e personale; il menù preparato dallo staff, ovvero niente carne ne derivati animali, ma c’è tutto, dall’antipasto al caffè, all’appetitoso dolce. Si mangia a cospetto degli animali e qualche volta le caprette più esuberanti vengono a chiedere doni a tavola, come a quella signorina le è stato offerto da Gianna un pezzo di finocchio e lei felice se lo sgranocchia! Giorgio ha molto apprezzato le pietanze e il modo di porsi dello staff, che non ha nulla a che fare con i nazi-vegani di cui tanto si parla e sponsorizzati in tv. Quasi a fine giornata, inaspettatamente, Giorgio sente dietro di se un grosso animale che si sdraia, spostandosi, si gira e vede lei: Maila! Lo guarda e gli struscia la zampa sulla gamba, come per chiedere: “E a me due coccole”? Si è sciolto come un ghiacciolo al solleone! E giù a coccolare un enorme cinghialotta dolcissima! E si è detto: “Questo è il paradiso per gli amanti degli animali”! Tra lui, la moglie e i figli non si sa chi era più gioioso? Tra una chiacchierata e qualche scatto con la sua nuova super-reflex, gli passa davanti e si chiede: “è lei o non lei”? Si risponde: “Eh Sì! è proprio lei”! La Martani è una vegana, attiva animalista, che ha dedicato il suo blog “vegan Life Style” a questo importante interesse che sono i diritti degli animali. Si è detto: “Non posso non chiederle una foto per promuovere questo posto”? Daniela ha accettato di buon grado! Ed eccola qui con alcuni dei simpatici membri del rifugio, che ha immortalato e che gelosamente custodirà nel suo archivio fotografico. Dopo una giornata così, sono felici, che ci siano anche umani normali che vedendo un capretto non pensano all’arrosto con patate ma a come toccarlo senza fargli del male! Il mondo non è solo luogo di sofferenza e atroci torture ma anche un posto compassionevole e pieno d’amore. Una giornata è poca, ma gioia, emozione e sole sono stati gli ingredienti della loro giornata; sono situazioni che si dovrebbero riscontrare ogni giorno della vita e non solo sporadicamente.



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Racconto scritto il 23/04/2017 - 09:09
Da Savino Spina
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Voto:
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Commenti


Il racconto "Sensibilità Ecologica", in un solo giorno sulla pagina "I miei libri", ha ottenuto 5710 visualizzazioni e questo per me è motivo di soddisfazione, perché è passato il messaggio ed è il primo passo per andare nella direzione giusta e di diventare «ecologicamente coscienti»: di capire cioè i principi organizzativi sviluppati dagli ecosistemi per sostenere l’intreccio della vita.

Savino Spina 24/04/2017 - 12:37

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Quello che mi auguro è la creazione di comunità sostenibili; ambienti ecologici, sociali e culturali nei quali soddisfare i propri bisogni, aspirazioni e soprattutto garantire il futuro alle nuove generazioni. Una coscienza ecologica permetterà realmente la sostenibilità dell’intero tessuto vitale da cui dipende la nostra sopravvivenza a lungo termine e non inteso come sviluppo o crescita economica. Lo scenario attuale è basato sul capitalismo globale, che si concentra su reti elettroniche di flussi finanziari e di informazione. Il fine dell’economia globalizzata è quello di massimizzare la ricchezza e il potere delle élite nella società attraverso la rete, mentre la coscienza ecologica e l’eco-progettazione si preoccupano di flussi di materia, energia, riciclaggio e gli scarti sono un'ulteriore risorsa in una sorta di ciclo all'interno del sistema. Il valore centrale del capitalismo, fare solo soldi, con l’esclusione di altri valori. Ora resta a noi cercare un'inversione di rotta.

Savino Spina 23/04/2017 - 15:55

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Gioia, emozione e sole? Gli ingredienti di una deliziosa et ripetibile giornata di sollazzi e strilli.
Magnifico racconto.
Serena Domenica, Savino.
*****

Rocco Michele LETTINI 23/04/2017 - 13:16

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