Mi sono spesso interrogato sul perchè, nel corso della mia vita, mi sentissi "esistenzialista". In primis, perchè ho letto Camus, una specie di guida spirituale e poi perchè ho sempre cercato un senso alla mia vita, che non ho mai trovato. Per questo, vago nel mondo alla ricerca di qualcuno o di qualcosa che sia pienamente capace di farmi innalzare lo sguardo.
Non tutti nascono per essere infelici nè tantomeno per interrogarsi su questioni spinose...e vivono da dio! Felici, contenti, sempre in cerca dell'amore (o del sesso!), fino a quando qualcosa non li costringe a sbattere il muso per terra. Io penso che la mente abbia dei limiti e, tentare di valicare ciò che non potrà mai essere valicato, comporti infelicità permanente.
L'esistenzialismo è uno spiffero di corrente d'aria, nè più nè meno. La lettura di Camus oppure un vestito nero...e il contagio è servito! Quasi come ascoltare un disco dei Beatles, i quattro scarafaggi di Liverpool sapevano bene come servire la pappa. Il mondo ha bisogno di questi chauffeurs per poter dimenticare di guidare l'automobile... ma, solo per un momento, vorrei essere io a guidare l'automobile. Non so dove mi porterà, forse alle falde di un vulcano che cova e borbotta dal principio del tempo.
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l'esistenzialismo è stato definito la filosofia del pessimismo, della crisi
ma è anche vero che è "pensiero" ed il pensiero è ormai di appartenenza a pochi eletti...
l'induzione della massa a nn pensare ed a nn trarre conclusioni, è "proprio" di chi manovra il pensiero globale...dall'informazione, alle politiche sociali
ottimo spunto di riflessione
e perdonate se nn sono all'altezza
emerge il suo interesse per l'io come singolo, ovvero per l'io concreto, sganciato dalla nebulosa astrattezza in cui l'aveva avvolto Hegel.
Corrente di pensiero profonda che ha investito il '900. Interessante la tua riflessione.
MIRABILMENTE SEQUELATO.
LIETA GIORNATA
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