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Tra sogni e realtà

non poteva credere che si fosse fatta convincere da quello scapestrato del suo migliore amico, come era finita li? E più se lo domandava meno risposte le venivano infondo c'era poco da fare ormai Genna si trovava li e non poteva farci più niente ormai.
Da giorni nel piccolo paese si mormorava che in quel supermercato erano sparite misteriosamente tre persone, le dicerie della gente erano varie e assurde : chi parlava di mostri,chi di fantasmi chi di serial killer ...ma quando mai?! Lei non ci credeva e avrebbe fatto di tutto pur di mostrare a Diego che si sbagliava,che quella gente non era sparita sul serio e lo avrebbe dimostrato facendo lei da cavia in prima persona e una volta avuto ragione gli avrebbe tappato la bocca per sempre.
Nascosta in quell'enorme scatolone decise dopo svariate ore di uscire allo scoperto credendo che il supermercato era ormai chiuso da tempo e infatti fu' proprio cosi: c'era lei,gli scaffali coi prodotti le casse dove si pagava la spesa e il buio pesto che effettivamente del timore lo incuoteva pure a lei,la più scettica delle persone.
Era quasi giunta al termine dell'operazione e mentre si avviava alle casse vicino all'entrata, passando attraverso uno dei corridoi, non faceva altro che pensare all'ultima telefonata con Diego e alle sue ultime parole: "mi raccomando, qualsiasi cosa tu veda o senta fa' finta di dormire, hai capito bene? Devi dormire o sparirai pure tu!"
Eh si proprio cosi, avrebbe dovuto stendersi in uno dei nastri scorrevoli di una qualsiasi cassa e aspettare che accadesse o no qualcosa ma scettica com'era pensava solo a riposarsi un po' .
Non aveva piu guardato l'orologio ma forse un'altra ora era passata,si sentiva anche stanchina e chiuse gli occhi per rilassarsi quando da lontano avvertì improvvisamente un rumore: sembravano goffi e pesanti passi che si avvicinavano : ma come era possibile? No, non poteva essere,forse era la guardia del negozio forse era tutto uno scherzo ,cosa poteva fare in quel momento ? La voglia di andarsi a scusare era enorme, non doveva trovarsi li ,in quel negozio e a quell'ora di notte ,non avrebbe certo voluto problemi di legge ma qualcosa la bloccava e stranamente non fece niente! chiuse gli occhi e fece finta di dormire proprio come si raccomandò Diego.
I passi si facevano sempre più vicini e più si avvicinavano più si facevano pesanti avvertiva anche un forte odore macabro che pian piano si spargeva attorno a lei; sentì improvvisamente paura e l'unica cosa che poteva fare era stare immobile fingendo di dormire.
-"so che sei sveglia.guardami ,pure tu verrai via con me.
C'era qualcosa o qualcuno accanto a lei e alla cassa, avvertiva la presenza non solo dall'odore ma da un forte respiro e da una voce dura,forte acuta sicuramente non umana, era grottesca che le provocava paura quando ad un certo punto cercando di avere il respiro più calmo possibile si senti afferrare per un braccio,era qualcosa di viscido e bagnato ,sembrava avere lunghe e grosse dita allora a quel punto presa dal panico un urlo tuonò in piena notte.
Si tirò su all'improvviso,era tutta umida di sudore,il cuscino completamente bagnato e le coperte erano accasciate alla sinistra del letto come se ci fosse stata una lotta continua. Accese la lampadina sopra il comodino affianco , tirò su' lenzuolo e coperte e, ringraziando il cielo che si sia trattato solo di un brutto sogno si addormentò di nuovo senza notare che sul braccio destro aveva un segno di una sagoma che sembrava una grossa mano con delle grosse lunghe dita.



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Racconto scritto il 14/05/2017 - 21:35
Da Cristina Del perugia
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