Ricordo anche il concorso al Ministero a Monterotondo, vicino Roma. Stavolta il volo di un'ora non fu per niente tranquillo. C'era un gruppo di napoletani invasati che non facevano altro che seminare il panico a bordo. A Fiumicino avevo le gambe anchilosate dalla paura e decisi di fare il ritorno in Sicilia con il più sicuro pulman. A Roma Termini si prendeva un autobus per Monterotondo, poi un altro per raggiungere la sede del concorso. In aperta campagna. I tavolini sistemati si perdevano a vista d'occhio, vincere quel concorso sarebbe stato un miracolo, era una folla immensa alla ricerca di un posto al Ministero. Chiunque avrebbe dato qualsiasi cosa per quella sistemazione da sogno.
Il giorno dopo mi misi a bighellonare per la città, andai in via Veneto, in memoria della dolce vita e di Fellini...ma trovai solo una tortuosa strada anonima e trafficata. Poi andai a Trastevere per rivedere una zia e i miei cugini. Roma fa venire l'emicrania.
In quell'anno feci anche un concorso al Monte dei Paschi. Destinazione Palermo, quartiere Zen. Zona espansione nord. Un quartiere difficile fatto di case dormitorio dove la gente spera che il domani sia migliore dell'oggi. La struttura era una specie di scuola...aspiranti bancari da ogni parte dell'isola. Poi successe il tafferuglio. Alcuni partecipanti scoprirono dei segni sulle schede. In poco tempo il caos. Il ritorno a casa, di sera, attraverso una città illuminata a festa per il Natale imminente, con un traffico pauroso. Dopo qualche tempo scoprii che in banca si accede scrivendo una semplice lettera di presentazione e inviando un curriculum vitae. Basta avere qualche santo in Paradiso. Il mio amico Fabio ce l'aveva.

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