Nefilim
A voi settanta che assetati di gloria alsaste il capo contro colui che le
Galassie crea,perdeste le bianche ali,generaste tra cielo e terra,
Seguiste chi al par del fattore voleva il comando,or piangete
L alto inganno.
Nei cieli azzurri,nei limpidi orizzonti ,liberta 'vi mosse
Ma per la fame che prende chi tutto vole,
Or scendete nell infido castello di fiamme cinto
E per dolor che lo piega or avete la regia.
Caducita' delle cose ,come sei aspra
Che non poni freno al tuo disegno
Amari lamenti,e rimorso eterno,il vostro cibo
Il disprezzo del mondo la vostra sera.
Tutto perisce ,nell'ombra dei secoli
Dei millenni,che si inseguono
Come un gioco fra cuccioli.
Perisce la vita e disfiora la belta'
Che ride nel volto del verginello
Decadon i regnanti ,investiti dal manto divino
E credon d'esser fuori dalla fine.
Le stelle eterne luminose e chiare
Sentiranno un di' il tristo ricordo
Che tutto e'labile
Nulla e'eterno,se non il pensier che
Le pose in culla.
Perisci anche tu ,O patria mia!
Suolo adorato della mia stirpe
Asilo dei miei antenati.
Or ti rode il calcagno
Quella gente vile che per
Odio e invidia
Vorrebber la seconda rovina
Ti dilaniano indegni
Color che nel tuo ventre pasteggian
Vedi,come navighi in fredde acque
Tu che fosti padrona del saper
Tu che Roma la madre
La luce dell'umanita'!
Ah breve vita
Che ci lasci per piu tristi attimi
Quanto contiamo in questo turbinio eterno?
Attimi,o quanto una goccia dio rugida in un
Pallido mattino di maggio?
Siamo come tappeti di foglie
In autunno,basta una pioggia per marcir in poco!
Anche tu padre mio hai sentito
Il venir meno della carne,
Il vento esser troppo forte,
La morte reclamar la sua preda.
Gli angeli ribelli,
Non patiranno la fine del tempo
Pur se condannati all'eterna ombra.
Ma noi che siamo come polver del deserto
Temiamo la fiune dei giorni,
Sperando in cor di riabbracciar la sera
Corrado cioci
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LIETA GIORNATA.*****