C'è dell'arte in questi cuori selvaggi, in queste poesie su commissione e nelle loro convinzioni feline di poter superare ogni ostacolo ed essere un lampo di luce in un vuoto malinconico, perché di vuoti ce ne sono tanti. C'è dell'arte in queste anime ribelli che cercano di farsi sentire senza urlare, che indossano il senso di rivoluzione a testa alta e si trascinano su questa terra che credono propria. C'è dell'arte nell'essere giovani senza criniera e non diventare carne da macello per fauci accanite. C'è dell'arte nel nostro bruciare e credere che la vita sia tutta qui, nel nostro stringere gli occhi per un'emozione troppo forte, stringere le gambe al petto, stringere il mondo in una mano per paura di guardarlo. C'è dell'arte nel far finta di non essere noi, nell'appassire e poi rinascere, perché noi esistiamo. E sì, stiamo qui a combattere ognuno la propria battaglia, a parlare lingue diverse per paura di essere capiti, a guardare oltre il nostro sguardo aspettando che qualcuno faccia la stessa cosa e possa esserci per sempre, a chiudere la penna e respirare più forte dopo aver detto tutto.
Racconto scritto il 25/07/2017 - 15:24
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Commenti
Bello, veramente apprezzato..
Francesco Gentile 25/07/2017 - 19:18
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stupendo mini racconto direi poetato con maestria molto piaciuto
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 25/07/2017 - 15:29
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