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IL MIO PENSIERO ERRANTE

L’ora che fugge senza dar sapore
all’umana natura, va sprecata.
Viver senza pensiero, alla giornata
un esistenza priva di colore


è come il cactus che regala il fiore
che sboccia al primo sole in mattinata
ma quella gemma rossa e vellutata
presto avvizzisce e il giorno stesso muore.


L’uomo viene innalzato dal pensietro
perché il pensiero è partecipazione
sia esso sano, vile o menzognero.


Ecco, col dubbio nasce la ragione
che rende l’uomo simile a sparviero
franco ed aperto ad ogni soluzione.


Idee, pretese assurde o fiumana
di alti principi, o falsa competenza
o forse solo debolezza umana
dovuta a criticabile coscienza?


Quale sarà l’ascosa forza arcana
che spinge sempre verso la sapienza
chi si avvicina e sempre si allontana
per ritornare al punto di partenza?


La vita è breve, dura troppo poco
perché si giunga ad una soluzione
ben definita; è un canto troppo fioco.


L’essenza pura sfugge alla ragione
la quale vaga al buio, come in giuoco
cercando e non trovando soluzione.

Soluzione? Sempre vacilla e cade
quando un nuovo pensiero mi conquista.
Prego quel Dio -se c’è- che Lui m’assista
E che mi guidi per giuste contrade.


Nel valutare il paradiso o l’ade
io dubito di avere buona vista
ma fido ancor che la ragion resista
pur se certezze son sempre più rade.


Ma il dubbio c’è, e quanto è grande, è immane.
Per questo cade sempre ogni conforto
Quando le idee si fan malferme e insane?


Meglio stare col frate a zappar l’orto
qundo poi il dubbio nasce e ti rimane
e ti costringe nel veder distorto?

Io son debole carne peritura,
e tutti siam contro il destino inermi
forti in salute o deboli ed infermi
esposti al divagar della natura.


Ma quale verità, profonda e dura,
sovrasta tutti noi, genera germi,
come la carne putrida nei vermi
sguazza, dopo avvenuta sepoltura?


Guardo la fede come spettatore
e cerco di capirla, come in sogno.
La fede è amore? Solamente amore?


Forse per qualche strada anch’io l’agogno.
Però mi accorgo -sono spettatore-
che vien cercata in caso di bisogno.

Ecco, il bisogno rende l’uomo vile
s’affida a un Dio sperando che lo aiuta.
Il mio pensiero errante si rifiuta
a un accomodamento sì puerile.


Perché l’uomo, in età primaverile
crede di aver la mente forte e astuta
finché per giusta sorte sia venuta
l’ora che avanza nell’età senile


la quale gli fa perdere la forza
e lo indirizza nella religione?
Non è forse che perdere la scorza


sia come rinunciar alla ragione?
-Pensiero che si accende e poi si smorza-
Ma questo sfugge alla mia comprensione.

O mio pensier che la realtà mi ascondi,
vado cercando un Dio ma, non lo vedo;
per tuo capriccio io, credo o non credo
perché col dubbio sempre mi confondi.


Io ti interpello e sempre mi rispondi
con l’incertezza. E contrapponi un veto
a qualsiasi cosa io mi chiedo,
oppure che il pensiero mio ridondi.


Come un ape che va da fiore a fiore
col mio pensiero io sono viandante.
Mi spingo sempre con cocente ardore


verso ogni pensiero stravagante.
E ciò è dovuto a un cuore sognatore,
o al mio pensier perennemente errante?

Procedo in luce o al buio, claudicante?
Contraddizioni, sempre! In me invece
non so trovar conforto nelle prece
sempre legato al mio pensiero errante.



Vaga il pensiero mio, sempre esitante
a volte bianco, o nero come pece.
Io faccio parte dell’umana spece
e in me fluiscono le idee, ma, tante.


Mi trovo tra l’incudine e il martello
ogni pensiero nuovo mi seduce
al punto che mi logora il cervello.


E questo prova che il destino scuce
ogni trama nell’uomo. E il macchiavello
senza che se ne accorga lo conduce

verso l’impraticabile sentiero.
Ecco, per questo con il cuore anelo
a capire, ad abbattere ogni velo
contro ogni deviazione del pensiero.


Spesso succede all’uomo, al più sincero
di sfiorare un concetto per un pelo
e invece di innalzare gli occhi a cielo
rimane sempre avvolto nel mistero.


Resterò forse sempre il miscredente
alla ricerca di una fede pura ,
impegnato col cuore e con la mente?


Una salita erta e molto dura
seguire sempre ciò che il cuore sente
nel pensiero che a volte fa paura.

Restero forse sempre il miscredente
che non può mescolarsi alla fiumana
d’ogni credente, quella gente umana
che è capace di creder fermamente?


Resterò forse sempre il miscredente
che non s’accosta a Dio, né si allontana
ma che ogni volta un suono di campana
non mi lascia del tutto indifferente?


Oh Dio, -se esisti- insegnami il cammino
ch’io mi inginocchi presso te implorante
mandami un angel che mi stia vicino;


mandami un segno ed io sarò costante
nell’adorarti. E rendi più piccino,
sempre di più il mio pensiero errante.




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Racconto scritto il 04/08/2017 - 12:37
Da enio2 orsuni
Letta n.1158 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Eccelso poema

genoveffa frau 06/08/2017 - 11:11

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Daniela ken insomma grazie a tutti anche a chi passerà di qua

enio2 orsuni 05/08/2017 - 15:59

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infatti Mirella, l'ho scritto nella mia "la scala umana" ma i dubbi si assommano ai dubbi, è più forte di me. io cerco sempre di capire l'impossibile carissima ti abbraccio forte forte

enio2 orsuni 05/08/2017 - 15:55

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dici bene Francesco ometti un e lascia certo, anzi, sicuro agnostico ti ringrazio del passaggio e di apprezzare quanto sopra

enio2 orsuni 05/08/2017 - 15:50

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io sono una credente e la tua poesia è meravigliosa! complimenti

daniela cesta 05/08/2017 - 06:32

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Una poesia davvero importante per contenuti, riflessioni... ma in alcune strofe e nell'insieme esprime una coinvolgente forza poetica che, per l'appunto, la eleva al di sopra dei pur importanti spunti filosofici e di accostamento ai temi della fede. Più che miscredente.. trovo invece un certo agnosticismo. Complimenti Enio

Francesco Gentile 04/08/2017 - 19:31

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Sarai anche un miscredente, ma è evidente che il tuo rapporto con la Fede è comunque frutto di riflessioni importanti. Come sempre, complimenti.

Ken Hutchinson 04/08/2017 - 18:55

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ENIO...bella l'ho seguita tutta, anche se a me piacciono letture corte. Non c'è spiegazione la fede si ha o non si ha...molte cose la ragione non le spiega "te devi da fidà" Prendi tutto cosi come viene senza capirne il significato che cambia sempre in ogni momento. Forse la vita è bella per questo perche non sai quello che ti aspetta, tu sta sempre con la coscienza tranquilla e poi quello che sarà sarà.....Ciao baci

mirella narducci 04/08/2017 - 17:27

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mi hai fatto sudare per leggerla ma a parte la bellezza del contenuto direi con onestà che è perfetta!,ciao

andrea sergi 04/08/2017 - 17:02

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anche a te Teresa un e un grazie di

enio2 orsuni 04/08/2017 - 16:58

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grazie anche a te Mimmi2 dai che alla prossima si ride

enio2 orsuni 04/08/2017 - 16:55

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tutto in sonetti classici
abab abab cdc dcd Romeo, già che c'eri potevi mettercelo tu l'accento
e se la storia non ti piace, dimmi cosa ti piace e te la scrivo dai scherzo per me è già tanto che tu sia passato grazie.

enio2 orsuni 04/08/2017 - 16:53

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Incredibile come tu possa spaziare tra generi così diversi! Anche oggi mi hai stupita, per forma e contenuto. Il dubbio muove il mondo, guai se non ci fosse, e la fede è quella grande cosa che ci aiuta a vivere...
Io credo ci siano i segni che tu cerchi. Dobbiamo saperli scorgere e interpretare.
Ciao super Enio 2 miliardi

Mimmi Due 04/08/2017 - 16:09

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A me è piaciuta ed i tuoi endecasillabi mi hanno riportata indietro ai tempi del liceo e a Dante. Di fede parla anch'esso nella commedia, che se non è di fede non è divina. La fede, purtroppo non usa la ragione ed i dubbi c'è lì abbiamo tutti.
Credere nel perdono, nell'amore e nell' altruismo non fa male però, e che ci sia e che non ci sia la fede.

Teresa Peluso 04/08/2017 - 15:42

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...Metrica perfetta...la Storia così, così..."restero" vuole l' accento...; amici fin dal tempo di PH...un giorno berremo un bicchiere insieme, certamente a Roma...

romeo cantoni 04/08/2017 - 15:28

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