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San Valentino con Freddy

La carinissima coppia, Anne e Mark, era seduta al tavolino del ristorante, appartato aveva chiesto Mark, e così era stato fatto. Il candeliere in argento a tre bracci spiccava sul tavolo e le tre candele rosse spezzavano con l'argenteo del pezzo pregiato. Anche le posate, in argento fine con intarsi, quasi gotici. Davvero un bel servizio, completato da un trittico di bicchieri in cristallo, per acqua, vino e champagne.
Gli occhi di entrambi si incontrarono e Anne sorrise, felice della magica serata che stavano preparando a trascorrere.
"Buonasera signori, il direttore Marshall vi augura una serata fiabesca, accompagnata dalle nostre portate a tema e dalle musiche soavi della nostra piccola orchestra sinfonica".
"Grazie, è veramente tutto così, direi, perfetto" Anne era molto emozionata.
"Si figuri signora, tutto deve essere perfetto nel nostro ristorante, è una nostra prerogativa, fra qualche minuto comincerà la serata".
Il cameriere si allontanò, mentre l'orchestra in fondo alla sala cominciò ad intonare brani di musica classica.
"Mark, è stupendo quello che sei riuscito ad organizzare per questa serata, ma quanti soldi ti costerà?"
"Anne, oggi non è solo San Valentino, è anche il nostro primo anno di fidanzamento, doveva essere per forza una serata più che speciale".
Mark allungò la mano sulla tovaglia pregiata che ricopriva il tavolo e Anne avvicinò la sua, facendosela stringere amorevolmente dal suo amato fidanzato.
"Sai Anne, dopo tanti anni che cercavo la donna della mia vita, quasi quasi, oggi mi sembra un sogno ritrovarmi qui con te a guardarci negli occhi e a scambiarci promesse per il resto della nostra vita". Le parole di Mark fecero arrossire Anne che non disse nulla, rimanendo estasiata alle parole amorevoli di Mark.
Mentre Anne e Mark parlarono, si aprì la porta principale del ristorante, facendo entrare un freddo gelido e intenso e con esso un uomo alto, robusto, con un vecchio impermeabile lercio e vecchio di un secolo. Infine l'uomo indossava un vecchio cappello sgualcito, modello fedora, di colore marrone, e con un buco sulla destra. Anne avvertì un brivido di freddo attraversarle tutto il corpo.
"Cosa c'è Anne?" Mark le chiese un pò perplesso.
Lei gli rispose incredula "Come, non hai sentito che folata di vento gelido è entrata?".
Mark la osservò ancora più stupito "Forse ti sei presa di freddo e ti sta venendo la febbre".
Ma Anne fu quasi sicura di quello che aveva sentito, comunque per non farla lunga si dedicò mentalmente alla serata, e cambiò discorso "Ma si, sarà che mi sono beccata un bel colpo d'aria".
I due piccioncini ripresero a coccolarsi e a scambiarsi frasi amorose, ma Anne ritornò ad avere strane sensazioni, soprattutto cominciò ad avvertire un puzzo nauseante, come di uova marce con avanzi di cibo in decomposizione da chissà quanto tempo.
"Cos'hai Anne, perchè quella faccia, sei diventata bianca come un cencio".
"Cos'hai Anne, perchè quella faccia, sei diventata bianca come un cencio".
Non fu un pappagallo, ma alla loro sinistra si materializzò dal nulla, con la sua voce stridente e nota il killer dei sogni, con i suoi pantaloni scuri e la sua adorata felpa a striscie orizzontali rosse e nere.
D'istinto, stavolta entrambi cercarono di alzarsi dalle sedie, ma sembrò che fossero inchiodati ad esse, non potendo liberarsi di niente.
Freddy si alzò e cominciò ad avvicinarsi a Mark "Ciao Mark, ti ricordi di me, VERO?, Pensavi che tutto fosse finito, ma gli incubi non tardano a ritornare, lo sai?"
Mark fece come un matto, seduto o meglio bloccato alla sedia "Maledetto bastardo, ti avevamo ucciso, non esisti, NON ESISTI, sei solo un brutto sogno e mi sveglierò".
Anne rimase in silenzio, non riuscì a proferire parola, la paura la incalzò e immobilizzò maledettamente.
"Vedi Mark, Anne non dice una parola, ha capito che esisto, che sono presente, qui, tra voi due, e adesso è l'ora di saldare il vostro debito ahahahahahahahah".
La risata di Freddy echeggiò nelle teste di Mark e Anne e la paura si impadronì anche di Mark, che d'improvviso se la fece addosso, mentre salì quasi istantaneo l'odore del piscio.
"Ma guarda un pò, il piccolo Mark si è fatto la pipì addosso, mamma ha dimenticato di cambiare il pannolino, ahahahahahah".
Quelle risa rimbombarono in quella parte del locale, dal quale si vedeva l'orchestra che continuò a suonare tranquillamente.
Finalmente Anne si sbloccò e cominciò ad urlare"AIUTO, AIUTO, QUALCUNO CI SALVI DA QUESTO PAZZO OMICIDA".
"Non sgolarti troppo Anne, nessuno può sentirti, sei dentro il mio incubo, ma hai detto a Mark che la settimana scorsa sei andata a fare la puttanella con Steve? o ancora non lo sa!".
Mark rimase in viso con un espressione che fece trasparire meraviglia e delusione "Cosa sta dicendo? E' vero quello che dice, Anne?"
Anne non rispose e i suoi occhi si inumidirono di lacrime e poi abbassò la testa, senza dare risposta.
Mark raggelò "Allora è vero, come hai potuto, e tutto ciò che ci siamo promessi, tutte stronzate".
Freddy si avvicinò a Mark "Non preoccuparti Mark, le tue sofferenze d'amore stanno per finire".
Freddy afferrò Mark per la nuca, con la mano sinistra e poi piombò addosso al suo petto con i quattro lunghi artigli della mano destra, affondandoli con forza e roteando al limite del possibile le dita, mentre il sangue scorse giù e grida strazianti percorsero la sala, interrotte da gorgoglii che diedero spazio a sangue che gli uscì dalla bocca.
Tolto il grosso artiglio dal petto, altri lunghi fiotti di sangue sprizzarono, mentre la testa di Mark andò giù a infarcire il piatto e la tavola che da bianca diventò color scarlatto.
Intanto Anne gridò come una pazza, ma non c'era proprio nulla da fare. Inchiodata a quella sedia e nessuno che poteva aiutarla.
"Adesso, è l'ora di regolare i conti anche per te". Freddy si avvicinò lentamente ad Anne, mentre la tovaglia continuava a inzupparsi di sangue.
Ma ecco che sembrò finire il brutto incubo, Freddy invece di andarle addosso, si allontanò, lasciandola al tavolo piangente e tremante.
Anne si guardò attorno, l'orchestrina continuava a suonare, ma di Freddy non c'era neanche l'ombra.
"Ho capito, mi sto svegliando dal brutto sogno e adesso mi ritroverò di fronte Mark, vivo e vegeto, che mi guarderà con i suoi occhi pieni d'amore".
"Eccomi qua, schifosa puttana, ho una portata speciale per te".
Anne sussultò nuovamente, mentre Freddy teneva sulla mano destra un vassoio coperto. Glielo mise a tavola, tra le sue posate, quindi alzò il coperchio.
"Eccoti il piatto della casa" le disse Freddy ghignando.
Anne emise uno squillante urlo di orrore vedendo su quel vassoio la testa di Steve, mozzata perfettamente, con gli occhi strabuzzanti e un paio di rivoli di sangue ai lati della bocca, mentre attorno c'era uno strato quasi omogeneo di sangue rappreso.
"Come, non sei contenta, l'avevo messo da parte apposta per te, ahahahahahahahah. Assaggiala, è una prelibatezza".
Ma Anne continuò a gridare e a tentare di liberarsi in tutti i modi, ma le stesse braccia le aveva, come saldate ai braccioli della sedia.
Anne pianse e supplicò "Ti prego, non uccidermi".
Freddy rispose incredulo "Cosa fai, mi supplichi, ti ricordo che prima io uccidevo bambini, pensi che possa aver pena per una come te. Io, quelle come te me le mangio in un boccone".
Detto ciò Freddy avvicinò i suoi quattro artigli alla gola di Anne, sfiorandogliela appena con le punte e provocandole dei piccolissimi tagli da dove cominciarono a spillare piccolissime gocce di sangue, che Anne sentì scorrere giù per il collo fino ad arrivarle al seno e a intingere la graziosa camicetta bianca.
"Credo che ho perso tempo, adesso fai le tue ultime preghiere perchè è arrivata l'ora di salutare a tutti".
Anne continuò a gridare forsennatamente, finchè Freddy stufo delle sue implorazioni, con la mano sinistra la alzò dalla sedia prendendola per il collo e trascinandola vicino a Mark, ormai morto da un pezzo.
"Non gridare Anne, stai per morire e non solo la tua anima sarà vicino a quella di Mark... e Steve, ma anche il tuo corpo".
Freddy spostò la sedia dov' era seduto Mark e tirato il cadavere all'indietro, mise a sedere su di lui Anne che provò ad opporsi, ma vani risultarono i suoi tentativi di liberarsi.
"Stai ferma e siedi in braccio al tuo amore, oggi è San Valentino e hai modo di stare insieme a Mark per tutta la vita, in tutti i sensi, ahahahahahahahah!".
E finalmente anche ad Anne arrivarono addosso i quattro coltelli lunghi e penetranti a sfondarle lo stomaco, ma la cattiveria di Freddy fu più intensa. Tirò fuori i lunghi coltelli per infilzarla e sfigurarla in viso.
Le grida terminarono, solo una frase di Freddy chiuse la brutta fine della dolce coppia, straziata e sanguinante.
"Muori puttana".


Scritta nel 2010




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Racconto scritto il 29/08/2017 - 19:01
Da Raffaele Pezzano
Letta n.1137 volte.
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Commenti


Commento unicamente per averlo letto sino alla fine (con un certo sforzo, devo ammetterlo). Non perché non sia ben scritto, ma perché non è il mio genere. Assolutamente

emanuelle . 30/08/2017 - 11:04

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