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Hocus Porcus

--- La fortuna aiuta gli audaci, il pigro si ostacola da solo. ---
Cit. Lucio Anneo Seneca


C’era una volta, un piccolo castello, abitato da Hyra e Fedora, due vecchissime streghe assai pigre come due orse perennemente in letargo. Per svariati motivi, litigavano spesso, infatti, oltre agli innumerevoli insulti, attraverso la magia, si cimentavano a scagliarsi le cose addosso. Le faccende domestiche non mancavano e di conseguenza l’ordine non regnava sovrano, tra l’altro a livello lavorativo non espletavano quasi mai le ordinazioni nonostante qualcuno pagasse anticipatamente.
Ad esempio: bisognava preparare una miriade di pozioni, per l’appunto commissionate da maghi e da alchimisti, con tanto di missive di sollecito da parte di quest’ultimi, c’era da spolverare la StegoLibreria oppure da eliminare le migliaia di ragnatele presenti praticamente ovunque, specie nelle antiche scale a spirale.
Fondamentalmente, le uniche attività gradite dalle due oziose barbogie era dormire e mangiare sul divano. Per il cibo si servivano di un grifone da loro ammaestrato che andava a fare provviste di cibo già pronto in un emporio vicino.
Un giorno, Fedora, si irritò più del solito, in quanto il castello versava in condizioni particolarmente pietose.
«È giunto il momento di dare una sistemata alla nostra dimora, sono stanca di vivere in questo porcile. Prendi due scope!» ordinò.
Non ottenne risposta ma solo un antipatico sbadiglio e un cenno di no con un dito.
«Porco Diavolo, mi fai bestemmiare per forza. Dai, su, muovi quel dannato culo flaccido, ti do una mano io.»
Hyra continuò a fare orecchie di mercante, finché si alzò con estrema lentezza dallo sdrucito divano assumendo l’espressione di una che la sa lunga.
«Invece di logorare le nostre povere ossa, non potremmo risolvere la questione con la magia?» propose.
«Con la magia?» ripeté interrogativa l’altra strega le ultime tre parole.
«Se ricordi bene, esistono varie formule magiche mirate a ripulire ambienti di ogni genere.»
«Ora che ci penso, hai ragione, però non ricordo bene nessun incantesimo e mi scoccia andare a cercare nelle enciclopedie.»
Le due megere rimasero per alcuni minuti a rimuginare.
«Il problema è che se sbagliamo il procedimento, saranno scarafaggi amari!» disse ancora con prudenza Fedora.
«Ebbene, vecchia mia, credo proprio di saperne una.», sentenziò, ridacchiando Hyra e schioccando le dita. «Una volta pronunciata la formula, le scope si animeranno e faranno tutto al nostro posto.»
Fedora, malgrado fosse poco convinta, essendo ugualmente piuttosto fannullona, assecondò l’idea della maliarda.
«Hocus Porcus, scope del castello, ripulite sto bordello!» evocò Hyra tre volte chiudendo gli occhi. Ed in maniera estremamente concentrata accompagnò il rituale con dei gesti arcani.
Apparve una luce viola che si espanse ovunque e il castello tremò per diverti minuti.
«Ti sei rincoglionita, per caso? Come Hocus Porcus? Hocus Pocus. Hocus Pocus. Manco le basi del mestiere, brutta decrepita!» si arrabbiò Fedora.
Tutti gli attrezzi per spazzare della secolare struttura si animarono istantaneamente, tuttavia i risultati non furono quelli sperati. Le scope cominciarono a saltellare qua e là, per poi scopare tra di loro, tanto che dalle “unioni” nacquero delle piccole scopette. Da autentiche pesti, grandi e piccine, si divertirono a giocare causando danni praticamente ovunque. Apparivano inarrestabili.
Numerose ampolle e pozioni del laboratorio andarono in frantumi. Stessa cosa con i piatti e i bicchieri della cucina, per non parlare di vasi, anfore, lumi, etc.
Hyra e Fedora, a causa dell’avvilimento, non ricordando la contromagia, si misero a piangere disperatamente finché scope e scopette, probabilmente prese da un profondo dispiacere, decisero di placarsi e di ritornare inanimate.



Il castello finì per essere ridotto malissimo, un vero e proprio scempio nonché più disordinato di prima. Sembrava fosse passato un terribile uragano.
Le due streghe dapprima litigarono furiosamente, tirandosi ferocemente a vicenda i ripugnanti capelli grigi e crespi ma non passò molto tempo che fecero pace. Non restava altro che rimboccarsi le maniche.
E fu così che le due megere afferrarono due scope qualsiasi da terra e si prodigarono a pulire e a sistemare alacremente.
«Dove non arriva la magia, arriva la buona volontà!» sospirò Fedora.
Anche Hyra imparò la lezione.




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Racconto scritto il 11/09/2017 - 18:16
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.1050 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Mary, questo racconto meritava in realtà una riduzione in quanto alcuni passaggi sono "disordinati". Naturalmente mi affideró alla mia esperienza scrittoria, niente "formule", meglio non rischiare, sennò il brano rischia di diventare un macello cioè un gazzabuglio.
Vabbé, appena posso "rispolvero " il testo, poi successivamente come magia, te lo ritroverai... bello pulito e sistemato.
Comunque, grazie che l'hai letto, la tua fantasia supera la mia, ne hai tratto uno scenario ancora più caotico ma dannatamente frizzante.
Ci mancava poco che inserivi le note iniziali della sigla de "I Cesaroni" naturalmente riadattata, una cosa del tipo: [Pentole e bicchieri, sono lì da ieri, o li lavi o ti spacco il culo volentieri]
Alla proxima!

Giuseppe Scilipoti 17/08/2023 - 03:56

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Il castello che si stacca dal terreno e vola dentro l' uragano.
E le streghe che con la loro chioma si fanno la scala con in braccio il grifone spennato
Meglio usare la condivisione nelle pulizie e tutto finisce bene

Mary L 16/08/2023 - 23:17

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Davvero divertente questo racconto, specialmente le due streghe e l' amico grifone che con le scope volanti avrà perso qualche piuma, solo un due .
Immagino bicchieri pentole ragnatele e ragni giganti volare nei capelli crespi delle streghe che litigano tra loro

Mary L 16/08/2023 - 23:14

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Ti ringrazio Maria Luisa, mi piace moltissimo disaminare, e non sono rari i casi in cui i miei interventi risultano addirittura più lunghi dei testi degli autori stessi.
Il racconto ha una sua morale, e lo dedico a mia sorella minore che tante volte (non sempre fortunatamente) non si abbassa neanche a raccogliere una semplice carta da terra.
Tante volte le dico che faccende non si sbrigano da sole e che la bacchetta magica non esiste.
"Hocus Porcus" ne è la prova.

Giuseppe Scilipoti 02/03/2020 - 14:29

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Caro Giuseppe, eccomi, intanto ti ringrazio per i tuoi commenti sempre interessanti da leggere, come ho già detto a me sembrano lezioni di scrittura. Anche qui è un gran piacere leggerti e non capisco i pochi commenti perché il tuo racconto io l'ho trovato semplicemente "superlativo" e ti ho messo *****5 stelline, li vale tutte, sei bravissimo e non per fare complimenti a vuoto. Sarebbe stata bene questa tua anche nella scrittura creativa di febbraio io credo. A risentirci presto.

Maria Luisa Bandiera 02/03/2020 - 13:43

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Ciao Santa, si certo, è farina del mio sacco oppure carbone del mio sacco (visto è considerato che la "Befana" è passata da poco)
ahahaaha gagliardo il tuo commento. Grazie!
La nipote tredicenne della mia ex, annoverò la "favola" come la sua prediletta, tant'è che la propose a scuola per un compito in classe conseguendo un buon voto e tra l'altro senza appurare le dovute modifiche(Ai miei tempi se avessi proposto una storia del genere, la professoressa avrebbe potuto convocare i miei genitori

Giuseppe Scilipoti 12/01/2019 - 15:10

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....e l'abbiamo imparata anche noi. La nascita delle "scoperte"mi ha fatto morire dal ridere. Se questa specie di favole per adulti l'hai inventata tu,e credo di sì, ti faccio i miei complimenti. Prima di Natale un'amica mi chiese riscrivere una favola a nome suo da consegnare alla direttrice di una associazione da lei frequentata, a saperlo le proponevo questa ahahah...scherzo! Bravissimo.

santa scardino 12/01/2019 - 15:02

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Grazie Marirosa, per aver gradito i miei commenti e per aver gradito il mio racconto.
A parte il tuo, effettivamente non ci sono commenti, forse perchè è di genere favola/fiaba e la gente non crede a queste cose ma si tende a preferire il verismo o il realismo tipico di molte opere presenti in questo sito.
Grazie ancora, sono felice di averti divertita e di aver scritto qualcosa di buono. Causa mancanza di tempo con la scrittura e con la lettura mi sono un pò fermato. Cercherò di recuperare.

Giuseppe Scilipoti 20/09/2017 - 11:11

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Ciao Giuseppe! Grazie di essere passato sui miei racconti, e dei tuoi bellissimi commenti...non so perché non ci siano commenti su questo tuo racconto...io l'ho letto d'un fiato! L'ho trovato molto simpatico e divertente...davvero ben riuscito! Anche i personaggi, sono credibili, cosa abbastanza difficile in questo genere!!!Complimenti e 5*

Marirosa Tomaselli 19/09/2017 - 16:26

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