L'uomo dalla bocca sporca
Il racconto è un prequel de “Cattive abitudini” il mio primissimo racconto pubblicato qualche anno fa qui su Oggi Scrivo.
Non è necessario leggere il componimento appena citato ma sarebbe consigliato.
Da segnalare che “Cattive abitudini” è narrato in prima persona, mentre “L' uomo dalla bocca sporca” in terza persona.
Buona lettura e spero di strappare a voi lettori qualche sorriso, specie nelle ultime righe.
In questa storia che mi sto accingendo a raccontare, è uno dei tanti episodi che riguardano Piero, un quarantenne dalla parolaccia e dalla bestemmia facile, di professione tubista.
«Suvvia, almeno a tavola, potresti sforzarti a parlare pulito?» si lamentò Lucia, dopo l'ennesimo “merda” che uscì dalla bocca del marito.
«Soprattutto in presenza di Marta, cerca di evitare!» soggiunse la moglie squadrando l'uomo severamente.
«Ho i miei caz.. di problemi, va bene?» abbaiò Piero.
Partì un accesso dibattito. Marta, la loro figlioletta, si tappò le orecchie in quanto non sopportava le discussioni dei genitori che peraltro risultavano nell’ultimo periodo assai frequenti.
Il diverbio fu interrotto da una chiamata del telefonino del padre che si apprestò subito a rispondere.
«Mario, eccoti finalmente! Senti, ma quando minc... me li darai i 4000 euro per il lavoro che ti ho fatto? Pxxxx dxx!!! Te la stai prendendo troppo comoda! Ho mille cose da pagare!» urlò Piero.
La conversazione telefonica non durò più di cinque minuti ed infine il cellulare venne appoggiato rabbiosamente vicino il portatovaglioli.
«Cesso di persona! Tra poco mi richiamerà per farmi sapere quanto può sganciare! Tre mesi sono passati! Tre mesi! Xxxxx Mxxxxxa la cantante!» imprecò volgarmente il nostro protagonista risiedendosi al suo posto.
Lucia, per calmarlo, gli appoggiò una mano sulla spalla, del resto odiava vedere il marito infuriato, sebbene in fondo lo compativa.
Non era di certo la prima volta che i suoi lavori in qualità di tubista non gli venivano pagati o perlomeno non in tempi brevi.
«Calmati per favore. Per pranzo ti ho fatto i tuoi due piatti preferiti: lasagne al forno e cotolette con patatine fritte» provò a consolarlo la moglie. «senti che profumo!»
«È già qualcosa!» esclamò l'imbufalito con un tono più calmo, per poi premersi le mani sulla faccia appoggiando i gomiti sul tavolo.
«Tra mutuo, assicurazione auto, il mensile di due prestiti, lo stipendio da pagare al mio collaboratore e la scuola privata di Marta, servono circa 5000 euro. Attualmente non ho una lira, merda di una merda!» borbottando a bassa voce.
«Ti ricordo che anch'io lavoro, inoltre una soluzione si trova sempre!» rincuorò ulteriormente la donna. «Ti aiuto io, ma promettimi una cosa!»
«Cosa?»
«Che dai un taglio definitivo al tuo linguaggio indecente, non siamo mica all'inferno, eh!» protestò bonariamente Lucia.
«Te lo pro - me - tto!» balbettò il “dannato”.
Squillò un'altra volta il cellulare di Piero. Era di nuovo Mario e la telefonata si rilevò assai più breve della precedente.
«Il cretino mi ha detto che mi potrà dare soltanto 500 euro!» pronunciò l'uomo quasi accalorato «Vado subito a incontrarlo, così mi piglio sti soldi!»
«E il pranzo? Che è sta premura? Non vi potete vedere più tardi? » domandò la moglie con fare dubbioso.
«No, preferisco andare adesso!» espose Piero e si mise di fretta e furia il giubbotto pronto per uscire di casa.
«Papino, con 500 euro, non risolvi mica, ne mancano all'appello altri 4500!» osservò innocentemente Marta. «Resta a pranzare con noi!»
Piero non volle sentire ragioni e si avviò alla porta d'ingresso.
«Eh figlia mia! Quando hai il culo in fiamme, uno sputo è meglio di niente!» sentenziò sarcastico alla bambina con la mano sulla maniglia.
«Più uno sputo in faccia te lo do io, meno male che mi avevi fatto una promessa!» concluse Lucia scuotendo la testa.
Le cattive abitudini sono assai dure a morire, ma chissà... forse nel caso di Piero, un giorno potrebbe risolvere la problematica.
Mai dire mai nella vita, sennò, in caso contrario, come direbbe il nostro protagonista:
«Al diavolo e… vaffanculo!»
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Questo componimento essendo un prequel de "Cattive abitudini" ho corso il "rischio" di essere volgare, in quanto il protagonista, nel racconto è nel pieno dei problemi, però poi ho pensato che sarebbe stato di cattivo gusto infarcirlo di parolacce anche perchè il sito ha quella regola ferrea di non rendere blasfemi e "sporchi" i lavori pubblicati. Dal commento sia tuo che di altri penso di essere riuscito a "lightizzarlo".
Mbare, presto leggerò altri tuoi lavori.
Il racconto essendo un prequel de "Cattive abitudini" ho voluto allineare i due scritti con lo scopo principalmente di scrivere un componimento umoristico però il sottofondo con la morale vuoi o non vuoi c'è, e su questo so di certo che sei riuscito a cogliere entrambi i comparti.
Riguardo la tua analisi sui film, sicuramente merita un dibattito più completo ma ne riparleremo in altra sede in quanto qui i caratteri son pochi. Grazie!
Questo racconto si avvale di un seguito, cioè il mio primissimo racconto intitolato "Cattive abitudini."
I tuoi commenti con complimenti o ammirazioni annesse sono balsamo (+ shampoo) per la mia autostima.
Con questo componimento, il mio intento generico è quello di mirare a scrivere qualcosa di umoristico e nello stesso tempo elargire una piccola riflessione su questo mondo volgare e spesso incivile in cui viviamo.
Un racconto che mira principalmente a divertire e a tentare di sganciare qualche riflessione su come la 'parolaccia' e la 'bestemmia sono sia di uso e consumo collettivo e sia per uso personale.
Ma non tutti (come il personaggio Lucia del racconto) sentono di 'buon orecchio' tali cose.
Grazie ancora e buona domenica a tutti.
La volgarità facile ormai é di casa in ogni casa e in ogni dove.
Credo sia da attribuirsi alla società odierna dove molti hanno perso i concetti di etica, di educazione e galateo.
Anch'io le dico le parolacce ma solo in determinati contesti e soprattutto...lontano dalla portata dei bambino.
Grazie ancora carissima.