Tutte le notti alle prime ore del mattino Brasi con i remi in spalla si incammina verso il porticciolo, dove lo attende la sua barca. Alla panchina, controlla che sia tutto in ordine, dà un ultimo sguardo verso casa, molla gli ormeggi e incomincia a vogare verso il largo mare.
Dopo circa due ore di voga dà fondo l'ancora, cala le reti in mare e incomincia la pesca. Brasi verso mezzogiorno ritorna al porticciolo, la moglie come sempre lo aspetta alla panchina.
Ma una notte Brasi vogando verso il largo mare ode qualcosa di insolito, sotto coperta della piccola prora. Lascia i remi, prende la torcia sempre a portata di mano e scorge qualcosa muoversi, aggrovigliato nelle reti. Brasi intercetta un clandestino.
“Ei tu, chi sei?”, esclama Brasi. Il clandestino balbetta qualche parola in Italiano, e l'anziano comprende subito che il mal capitato è un minorenne Albanese. A quel punto Brasi cambia direzione, voga verso il ritorno. Appena arrivati sbarcano a terra. Brasi tenendo per mano il mal capitato dice alla moglie: “Mula, accudisci questa creatura!” Carmela resta perplessa al primo istante e poi si accorge che la creatura è una ragazza minorenne.
Passate alcune settimane i coniugi Brasi e Carmela dichiarano alle autorità la ragazza, con il riserbo di adottarla. Dopo tante difficoltà con le leggi Italiane e Albanese, trascorrono ancora due anni, e poi come una foglia ancora verde, che staccata dal proprio ramo innesta fra due rami, Brasi e Carmela, coronano il loro desiderio di una figlia adottiva.
Voto: | su 1 votanti |