Questa mattina mi sono svegliata alla otto, è domenica e la vigilia di Natale, mi aspetta una giornata impegnativa questa sera ho a cena i mie figli e la fidanzata di mio figlio minore. Il dolce e l'insalata russa li ho preparate ieri, oggi antipasto e il secondo niente primo. Mi alzo e lo sguardo mi cade sull'orologio di mia mamma, è d'oro, piccolo col cinturino di pelle, un regalo di papà. Una stetta al cuore e il pensiero corse veloce al mese di ottobre quando ti ho riesumato, un mucchio di ossa, ecco quello che è rimasto di te. Eri una donna alta robusta con un carattere non facile da comprendere, con molti complessi e insicurezze che probabilmente se non avessi avuto il carattere di mio papà mi avrebbero influenzato. A seguito delle tue esperienze negative mi volevi proteggere negandomi di vivere, contenstando i miei amori, mi lasciavi una certa libertà ma sapevi che sarei sempre tornata da te. Quando andai a vivere con mio marito non venisti a casa mia per due anni, solo la nascita del mio primogenito ti fece decidere. Ti ho voluto un gran bene anche se non era facile essere tua figlia, a modo tuo mi volevi bene anche se il preferito era mio fratello che la vita ti ha tolto prematuramente. Sono sempre stata cosciente di tutto ciò. Il bene che ti ho sempre voluto mi ha fatto superare tutto. Tra poche ore sarà Natale, per chi crede è nato Nostro Signore e io lo festeggio senza di te. Auguri avuque tu sia.
Racconto scritto il 24/12/2017 - 22:54
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Commenti
Grazie Francesco auguroni
Maria Grazia Redeghieri 25/12/2017 - 11:13
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Auguri...
Francesco Gentile 25/12/2017 - 09:56
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