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Pensieri e tormenti di una mattina qualsiasi

Poche volte scrivo riflessioni, e le rare volte che accade sei tu che le accendi. Io volentieri ne farei a meno, vorrebbe dire che io sono sereno! Ma quando capita, altro non posso fare che dare forma alla confusione che crei nella mia testa. Vero Marianna?
Marianna sei la mia maledizione. Penso di scriverti e casualmente dopo mesi tu mi scrivi. Che gioco è mai questo? E io intanto me ne sto qui con lo stomaco attorcigliato mentre cerco di nascondere questo fantasma all'amore della mia vita Francesca. Pure paranoico sono, metto il telefono in modalità aereo, distante da me, in modo tale da non rischiare di mandare un messaggio inopportuno nel sonno. E i sogni poi... Dopo una giornata come quella di ieri, dopo aver sentito che tu hai chiesto di me, dopo che ti ho aspettata invano in quel bar pieno di gente che non volevo vedere... I sogni appunto, per forza erano pieni di te, e come ogni volta, mi sono svegliato irrequieto. Perché è questo che mi fanno i sogni intrisi di te. E ogni volta che si verificano questi accadimenti, le mie certezze, il mio tanto agognato equilibrio, svanisce. Tutta la vita sarà così? Monopolizzerai i miei pensieri e tornerai di tanto in tanto a farmi visita facendomi sprofondare in questo stato di malessere? Ti ho paragonata, da bravo studente di medicina, ad un tumore invasivo dei miei pensieri, così radicato, così difficile da trattare. Solo cure palliative. Ma che significa ciò? Significa forse che ti amo? O che più probabilmente ti ho idealizzata o che sono ossessionato da te. Ma pare a me che pure tu lo sia. Abbiamo noi la stessa malattia? Ho, in un certo senso, paura di incontrarti perché temo tu possa portare altri sconvolgimenti in me. Ma d'altra parte non posso farne a meno! Spero che la tua vista mi faccia rinsavire, che mi renda conto io, per l'ennesima volta, che in realtà non ti voglio e spero di essere appagato dalla tua semplice compagnia, senza molte pretese. Davvero dannare mi fai e io non so che fare!



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Racconto scritto il 26/12/2017 - 10:43
Da Alessandro Perbellini
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