Ti vedo sai, c'è il fiume che scorre e tu immobile che fissi il vuoto, i piedi rinfrescati dall'acqua, il suono della natura.
Dio!
se solo Dio udisse il suono della natura.
Ma tu sei lì con le tue orecchie che tutte le onde catturano.
Ma tu sei lì con il tuo sguardo, che piano piano inizia a corrugarsi
e poi,
le labbra a mordersi,
e poi,
i pugni chiusi premono sulle vene
il sangue bolle, sei furiosa, incazzata,
Ti senti dannata e invece, sei solo bellissima.
Resisti ancora un pò, trattieni il respiro,
Trattieni tutto,
Un armadio che non si chiude
ma alla fine,
L'apnea è solo un trucco,
e quando
il Sole è alto, abbastanza alto,
il tuo mura crolla,
E cedi, lo sguardo mette a fuoco il centro del fiume, piccoli pesci danzano con le onde.
La schiuma dell'acqua è densa al punto giusto,
E' seme, è vita.
E poi cedi un altro pò, lo sguardo cerca di nuovo il centro del fiume ma adesso tutto è sbiadito, perchè i tuoi occhi diventano sorgente,
sgorga acqua minerale dal verde della tua pupilla e forma un fiume sulle tue guance,
Lacrime,
e poi,
il tuo sguardo si rilassa,
Il fiume lo attraversa.
tocca labbra che smetti di mordere,
i pugni chiusi diventano carezze.
TI accarezzi, ti conosci, ti riconosci
Ti equilibri. Fai un bilancio
Comunichi con la tua vita.
E tutto questo grazie alle lacrime, che sono la forma d'esternazione più sincera di una emozione.
Piangere è nobile.
Ma il mondo non lo sa, e allora tu sei venuta di nascosto in riva al fiume.
Sei venuta da me vestita da muro, senza nessuna pretesa, ma con la convinzione che potessi essere il giusto cielo per l'arcobaleno che nasce dalla pioggia delle lacrime.
E io avevo paura di essere un semplice sfondo,
ma in realtà,
in realtà
il cielo è immenso.
Dio!
se solo Dio udisse il suono della natura.
Ma tu sei lì con le tue orecchie che tutte le onde catturano.
Ma tu sei lì con il tuo sguardo, che piano piano inizia a corrugarsi
e poi,
le labbra a mordersi,
e poi,
i pugni chiusi premono sulle vene
il sangue bolle, sei furiosa, incazzata,
Ti senti dannata e invece, sei solo bellissima.
Resisti ancora un pò, trattieni il respiro,
Trattieni tutto,
Un armadio che non si chiude
ma alla fine,
L'apnea è solo un trucco,
e quando
il Sole è alto, abbastanza alto,
il tuo mura crolla,
E cedi, lo sguardo mette a fuoco il centro del fiume, piccoli pesci danzano con le onde.
La schiuma dell'acqua è densa al punto giusto,
E' seme, è vita.
E poi cedi un altro pò, lo sguardo cerca di nuovo il centro del fiume ma adesso tutto è sbiadito, perchè i tuoi occhi diventano sorgente,
sgorga acqua minerale dal verde della tua pupilla e forma un fiume sulle tue guance,
Lacrime,
e poi,
il tuo sguardo si rilassa,
Il fiume lo attraversa.
tocca labbra che smetti di mordere,
i pugni chiusi diventano carezze.
TI accarezzi, ti conosci, ti riconosci
Ti equilibri. Fai un bilancio
Comunichi con la tua vita.
E tutto questo grazie alle lacrime, che sono la forma d'esternazione più sincera di una emozione.
Piangere è nobile.
Ma il mondo non lo sa, e allora tu sei venuta di nascosto in riva al fiume.
Sei venuta da me vestita da muro, senza nessuna pretesa, ma con la convinzione che potessi essere il giusto cielo per l'arcobaleno che nasce dalla pioggia delle lacrime.
E io avevo paura di essere un semplice sfondo,
ma in realtà,
in realtà
il cielo è immenso.
Racconto scritto il 02/01/2018 - 15:38
Da Bruno Gais
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Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Un racconto che è poesia... un percorso bellissimo nel profondo!!!
Molto, molto bello!
Complimenti...il cielo è davvero immenso!
Molto, molto bello!
Complimenti...il cielo è davvero immenso!
Margherita Pisano 02/01/2018 - 20:18
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