Vivo in una località di villeggiatura. Ieri sera, seduto sulla mia fida poltrona, complice di tanti sogni...ops sonni, mi sto rastrellando tutto il caldo di una giornata particolarmente sciroccosa, subendo, inerme, i programmi televisivi estivi e aggrappandomi di tanto in tanto ad una bibita sempre più calda. La presa di coscienza mi dice di fare un salto sul balcone ove ci sarebbe la possibilità d’incontrare un filo d'aria...per caso. Ma sono discolto e incinto....ari-ops...discinto e incolto. Indosso solo dei calzoncini corti colorati che si fanno notare "anche" sotto il mio prominente pancione, Decido di fregarmene e mi dirigo verso la mia meta . Appena arrivato cerco di nascondere parte delle mie bellezze dietro un vaso di fiori, appeso a balconcino sulla ringhiera di ferro, quando, sul marciapiede di fronte scorgo una coppia attempatella, Lui un po’, ma solo un po’, più "macilento" di me, lei alta, più di lui, magra. Tutto sommato a vederla così, con la poca luce della strada, un bel fisichetto. Arrivati che furono all'altezza del mio balcone lei si ferma, alza la testa e mi guarda. Non sapevo che pesci prendere, ci vedevo poco e non distinguevo il viso. La mia meraviglia, invero, era che non mi capacitavo del motivo per cui una…una “stacca” di quel genere potesse avere un interesse per me ! In ogni caso, mi dissi che forse sarebbe stato meglio trattenere il respiro dopo aver riportato il pancione a livelli accettabili. Lei alza la mano a mo’ di Olivia, mi saluta e mi chiama..."Nino".....Non sapendo che pesci prendere trovo il coraggio per chiederle chi fosse, spiegandole che non distinguevo bene. "Maria Cristina", gridò ed io di rimando "Maria Cris....cioè....Maria Gattina ? (così, da piccolo, storpiavo il suo nome). Finalmente ti ho riconosciuta !" .E lei "Sei sempre lo stesso, con la battuta pronta ".Risposi "Taci o vengo giù e ti tiro i capelli" Si mise a ridere a crepapelle sotto gli occhi dell'esterrefatto marito. Poi mi saluta e prosegue. Osservandola da dietro e più da vicino conserva il fascino della bella donna che è sempre stata. Eletta ogni anno miss locale. Preda ambita ma quasi mai posseduta dai locali estivi playboy. Faceva sognare e sognare...ancora. Era stata il mio primo amore ed io il suo...quando frequentavamo la terza o quarta elementare. Si, ero precoce ! Già da allora sapevo guardare lontano, anche se la sua magrezza eccessiva e l’assoluta mancanza della benché minima fattezza femminile, ancora tutta da venire, misero alla prova le mie capacità intuitive. Con lei feci la mia prima fuga d'amore. Fujtina ? No, all'uscita di scuola non tornai a casa ma andai a pranzo da lei dicendo che i miei genitori sapevano ! Immaginate cosa successe ! ! ! Si mobilitarono tutte le forze dell'ordine e l’approccio con mia madre, quando fui ritrovato, non fu tra i più sereni. Lei era mia complice e la separazione che ottenemmo... per procurato allarme, le costò un po’ di anemia e molte lacrime. Come finì ? Come finisce in questi casi, ci allontanammo verso altri amori, o meglio, frequentazioni e ci perdemmo, incontrandoci gioiosamente ogni tanto. Poi lei sposò a Roma ed andò via. Non la vedevo da tanti anni, ormai. Ecco, ora però mi vien da chiedere, visto anche che tra poco raggiungerò la pace dei sensi, era meglio quell'amore puro di fanciulli o aver condiviso magari un amore travolgente ed impetuoso da grande, visto che la ranocchietta si era trasformata in cigno ?
Racconto scritto il 19/02/2018 - 19:04
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Commenti
La pace dei sensi: "Questa espressione viene in genere usata in relazione alla cessazione degli impulsi sessuali che, in genere ma non di regola assoluta, interviene con l'avanzare dell'età". Il titolo lo trovo poco attinente col racconto, del resto tutto è opinabile!
Pica Giulia 21/02/2018 - 15:04
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